Gli scienziati europei e americani dell’esperimento JUNO si incontrano a Ferrara
Scienza, cultura e ricerca
Dal 24 al 28 ottobre si tiene nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Ferrara, (via Ariosto, 35), il meeting europeo-americano dell’esperimento JUNO (Jiangmen Underground Neutrino Observatory), il più grande rivelatore al mondo di antineutrini in costruzione in Cina. Quasi 80 scienziate e scienziati europee/i e americane/i, (il 40% di età inferiore a 35 anni), presenteranno lo stato d’avanzamento dell’immenso impianto sotterraneo e confronteranno i dati ottenuti da simulazioni numeriche, in attesa dell’inizio delle misure previste nei primi mesi del 2024.
Squadra al lavoro presso l'impianto sotterraneo sede del rivelatore di antineutrini. Photo credits: Juno Experiments
Tra gli organizzatori del convegno il Professor Fabio Mantovani, responsabile locale dell'esperimento Juno, e la Dottoressa Virginia Strati del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra.
Un momento del meeting presso l'Aula Magna del Rettorato dell'Università di Ferrara
Facendo tesoro del know-how sviluppato anche dall’esperimento Borexino presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, la comunità scientifica cinese ha investito quasi mezzo miliardo di dollari per costruire un gigantesco strumento di misura delle proprietà degli antineutrini prodotti da reattore, dalla radioattività terrestre e da esplosioni stellari, nonché dei neutrini prodotti dal Sole. Si tratta di un contenitore di 20.000 tonnellate di liquido scintillante posto 750 metri sotto terra e circondato da più di 40.000 sofisticate macchine fotografiche (chiamati fotomoltiplicatori) in grado di catturare la flebile luce emessa dal passaggio dei neutrini.
La sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Ferrara è direttamente coinvolta in questa impresa scientifica che vede l’INFN come secondo finanziatore a livello mondiale.
Il gruppo del meeting europeo-americano dell'esperimento JUNO
“Si tratta dell’ennesima dimostrazione che in Italia abbiamo competenze nel campo della fisica delle particelle apprezzate e richieste a livello internazionale. Il fatto che questo meeting si organizzi nella nostra città ci rende orgogliosi, a testimonianza dell’importante contributo all’esperimento del gruppo ferrarese”, afferma il Professor Roberto Calabrese, Direttore della sezione INFN di Ferrara.
Da quasi 9 anni l’INFN e l’Università di Ferrara stanno investendo con attrezzature e borse di dottorato per rinforzare la leadership soprattutto negli impianti di purificazione di liquidi scintillanti e nello studio dei geoneutrini, ovvero gli antineutrini prodotti dall’uranio e il torio presenti nella Terra.
“È estremamente stimolante far parte di una collaborazione scientifica composta da centinaia di scienziati che, indipendentemente dalla loro nazionalità, lavorano per costruire un esperimento unico al mondo. Questo meeting è un’opportunità unica soprattutto per i giovani italiani che vogliono crescere confrontandosi con i loro coetanei stranieri”, aggiunge il Professor Fabio Mantovani.
Il meeting prevede sessioni plenarie e numerose sessioni parallele, soprattutto dedicate al calcolo distribuito e alle ricostruzioni Monte Carlo, presso i locali dello IUSS - Ferrara 1391.
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