I supercomputer d’Italia per la lotta al Covid-19
Scienza, cultura e ricerca
I Big Data e l’analisi predittiva possono essere dei potenti alleati nella lotta contro il coronavirus. Non a caso, il primo progetto scelto dalla Commissione Europea per fronteggiare la crisi pandemica COVID-19 è Exscalate4CoV (E4C), finanziato con 3 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon2020.
E4C è un consorzio pubblico-privato, guidato da Dompè farmaceutici, che riunisce 18 istituzioni e centri di ricerca in sette Paesi europei con l’obiettivo di sfruttare le potenzialità dei supercalcolatori per identificare in maniera rapida nuovi agenti contro SARS-CoV-2.
“I super computer di E4C sono capaci di simulare l’interazione di diverse proteine del virus con un numero elevatissimo di molecole: fino 3 milioni di molecole al secondo. Tali molecole vengono “estratte” da una "libreria chimica" di 500 miliardi di molecole con lo scopo di identificare quelle potenzialmente più attive sulle proteine virali. Le molecole così identificate saranno poi sintetizzate e testate per valutare la loro efficacia e selettività, con analisi in vitro e in vivo”.
Una rappresentazione tridimensionale dell'interazione tra due biomolecole
A descrivere il razionale dello studio è il Professor Fabrizio Riguzzi, vice Direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Ferrara. Proprio Unife è tra i fondatori dell’Associazione Big Data (ABD), realtà emiliana senza scopo di lucro e una dei partner del consorzio E4C.
La missione di Associazione Big Data è promuovere la condivisione e l’integrazione delle infrastrutture per i Big Data presenti sul territorio nazionale, con lo scopo rafforzare la capacità del sistema produttivo di sviluppare servizi ed applicazioni basate sul trattamento di Big Data.
“Nel merito del progetto E4F, Associazione Big Data si occuperà di trasferire i risultati ottenuti dal progetto ai soggetti non direttamente coinvolti, come scienziati e industrie, per consentire il massimo sfruttamento dei dati prodotti. Inoltre ABD supporterà CINECA, altro partner del progetto, attraverso le Università di Bologna e Modena, nelle simulazioni di dinamica molecolare delle proteine virali e nello screening virtuale ultraveloce” aggiunge il professore.
"Lo screening virtuale realizzato grazie al consorzio EC4 consentirà di individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato dell’infezione. Inoltre, sarà possibile identificare molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus, per evitare i contagi futuri” conclude il professor Riguzzi.
Per saperne di più:
di ANTONELLA RUGGIERO (Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara)