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Settimo centenario della morte di Dante Alighieri | Il "Viaggio" dantesco in mostra con antichi manoscritti e opere artistiche

25/08/2021

Vita universitaria

Un percorso originale di preziosi manoscritti e di antiche edizioni a stampa, la maggior parte delle quali mai esposta in precedenza, tutto dedicato al Sommo Poeta e al viaggio dantesco.

Sarà possibile conoscere questo patrimonio librario rarissimo visitando la mostra di opere dantesche promossa dalla Biblioteca Comunale Ariostea e dall’Università di Ferrara in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1321-2021).

L’esposizione, curata dalla dottoressa Mirna Bonazza, Responsabile U.O. Biblioteche del Comune di Ferrara e dal professor Sandro Bertelli, Docente di Paleografia e di Codicologia di Unife, rientra in un progetto che coinvolge numerosi archivi e biblioteche dell’Emilia-Romagna ed è stata promossa dalla Regione e dalla Società Dantesca Italiana.

La mostra sarà inaugurata giovedì 2 settembre alle ore 17 e sarà visitabile fino al 2 febbraio 2022 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13 a Palazzo Paradiso, sede della Biblioteca Comunale Ariostea (Via scienze, 17).

All’inaugurazione interverranno Alan Fabbri, Sindaco di Ferrara, Angelo Andreotti, Direttore della Biblioteca Comunale di Ferrara, Marcello Ciccuto, Presidente della Società Dantesca Italiana, Alberto Calciolari, Regione Emilia-Romagna, Lorenzo Lorenzini, Responsabile dei Musei Civici del Comune di Cento, Sandro Bertelli, Università di Ferrara e Mirna Bonazza, Biblioteca Comunale Ariostea.

L'inaugurazione potrà essere seguita in diretta streaming nel canale YouTube dell'Università di Ferrara al seguente link.

 

Esposizione di manoscritti, antiche edizioni e opere artistiche del “Viaggio” dantesco alla Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara

La mostra si apre (in Sala Ariosto) con gli incunaboli della Divina Commedia, il più antico dei quali risale al 1477-1478 a cui seguono esemplari del 1491, 1493, 1497 corredati da xilografie, vignette e illustrazioni a piena pagina.

Trovano posto nelle vetrine anche rare cinquecentine, come Le terze rime di Dante (Venezia, Aldo Manuzio, 1502); e il Danthe Alighieri fiorentino historiado (Venezia, Bartolomeo Zani, 1507). In mostra anche un importante testimone del noto sonetto di Dante, Guido i’ vorrei che tu e Lapo ed io, conservato in un codice in lingua francese della prima metà del Trecento che contiene Le livre dou treçor di Brunetto Latini. Del cesenate Jacopo Mazzoni, si espone la Difesa di Dante, presente in un raro e molto interessante manoscritto del sec. XVII. In mostra anche una particolare edizione della Commedia tradotta in latino dal gesuita Carlo D’Aquino, in tre volumi, il cui frontespizio reca l’indicazione di stampa Napoli, Felice Mosca, ma fu impressa a Roma da Pietro Bernabò, nel 1728, proveniente dalla Biblioteca del Collegio della Compagnia di Gesù di Ferrara. Delle tante edizioni ottocentesche della Commedia, ne sono state selezionate alcune con apparato illustrativo calcografico (Firenze, all’Insegna dell’Ancora, 1817-1819; Firenze, presso la Tipografia del Vulcano, 1846). Dalle collezioni artistiche dell’Ariostea proviene il busto di Dante, eseguito dalla Manifattura di Signa (Firenze) nei primi anni del Novecento.

Una seconda sezione della mostra (Sala Carli) è dedicata invece all’iconografia dantesca con numerose illustrazioni provenienti dalla collezione dei disegni del ferrarese Franco Morelli (1925-2004), straordinario interprete artistico della Divina Commedia, gentilmente prestate per l’occasione dai Musei Civici del Comune di Cento.

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