Giurisprudenza | Intervista a Carlo Favaro, vincitore della Competizione Italiana di Mediazione
Persone
Carlo Favaro, studente al quinto anno di Giurisprudenza nella sede rodigina di Unife, è il vincitore l’edizione 2021 della Competizione Italiana di Mediazione (CIM).
Ha partecipato alla prestigiosa competizione in squadra con altri sei studentesse e studenti del quarto e quinto anno delle due sedi (Ferrara e Rovigo): Annaclara Cesano, Erika Zanellato, Elio Lazzarin, Filippo Martini, Giulio Braccioni, Gianpaolo Zurma.
Se la squadra ha ricevuto il premio “miglior esplorazione degli interessi e bisogni della controparte”, Carlo ha ulteriormente vinto classificandosi primo tra le Università di tutta Italia.
L’abbiamo intervistato per farci raccontare di più.
Buongiorno Carlo, benvenuto. Ti ringraziamo per aver accettato il nostro invito. Parlaci un po ' della Competizione Italiana di Mediazione, come si svolge? Di cosa si tratta in sostanza?
Buongiorno, grazie a voi per l’invito. La Competizione Italiana di Mediazione è una gara tra le studentesse e gli studenti delle università italiane nella quale ci si sfida davanti a mediatori professionisti.
Noi, ad esempio, abbiamo affiancato gli avvocati della nostra parte per facilitare appunto la mediazione tra le parti, comprendere le esigenze della controparte e facilitare il dialogo.
Questa competizione si potrebbe applicare al mondo del lavoro?
Si, assolutamente. Sono molto grato ad Unife per l’opportunità. La mediazione mi ha offerto un bagaglio di competenze che non si apprendono dai libri, e sicuramente ciò che ho appreso me lo porterò anche nel mondo del lavoro un domani.
Come ti sei preparato?
Abbiamo iniziato ad allenarci con la squadra attraverso delle simulazioni a inizio giugno una volta alla settimana, successivamente, due mesi prima della competizione, abbiamo aumentato le simulazioni a tre/quattro volte alla settimana.
Ci siamo preparati su vecchi casi e su vecchie CIM. Sono stati fondamentali i coach senior e junior. I coach senior erano tre professionisti del settore (Gabriella Rossi, Caterina Ferrari e Claudio Savoia) sempre disponibili e pronti a rispondere ad ogni nostro dubbio, essendo appunto lavoratori del settore hanno potuto darci consigli concreti e fondamentali.
I coach junior erano due studenti della sede di Rovigo (Stefano Colombo e Luigi Imbesi) che avevano partecipato ad edizioni precedenti, fondamentale è stato anche il loro aiuto in quanto hanno saputo prepararci al meglio riguardo a quello che potevamo aspettarci.
Com’è stata la premiazione? Come si è svolta?
La premiazione si è svolta a Rovigo, a Palazzo Angeli, purtroppo in remoto vista la situazione sanitaria. Ci sono state delle premiazioni di categoria, Unife, oltre al mio premio, ha ricevuto il premio “Miglior Ricerca Degli Interessi e Bisogni della Controparte”. Ѐ stato comunque un momento di convivialità perché eravamo tutti insieme ai coach senior e junior.
Come ti sei sentito nel momento in cui hai saputo di aver vinto? Sei soddisfatto del lavoro svolto?
Ѐ stata una sorpresa, io mi sono impegnato al meglio delle mie capacità, di certo è stata una grandissima soddisfazione. Al momento della premiazione ci hanno detto che il livello dei mediatori era molto alto, essere io il migliore in Italia non è certamente una cosa che capita tutti i giorni. Porterò sempre quest’esperienza con me e sarò sempre grato ad Unife per l’opportunità.
Come ti ha supportato la tua squadra?
Penso sia stata fondamentale, negli allenamenti, nei consigli, ma soprattutto a livello umano. Come in ogni squadra ci sono stati dei battibecchi, delle incomprensioni, ma il mediatore deve fare proprio questo, mediare e arrivare ad un punto d’incontro, e sono davvero grato di aver trovato dei compagni con cui sono riuscito a dare il meglio di me.
Siamo stati a vicenda uno per l’altro un grandissimo supporto e spero che il rapporto creato con loro durerà anche al di fuori di questa esperienza.
Che ambizioni hai dopo la laurea? Vorresti continuare nel campo della mediazione?
Vorrei intraprendere un dottorato di ricerca in diritto societario e della crisi d’impresa da affiancare alla pratica forense. Non escludo la mediazione, sarebbe bello spendere le competenze che ho appreso all’Università. Mi interessano anche i corsi di linguaggio del corpo in quanto ci hanno insegnato che le parole che diciamo arrivano anche tramite il nostro movimento.
C’è qualcosa che vorresti aggiungere/di cui vorresti parlarci?
Si, vorrei approfittare di questa intervista per ringraziare nuovamente i miei coach, soprattutto senior, che hanno trovato il tempo di regalarci queste competenze nonostante i loro lavori. Ringrazio i miei compagni di squadra e Unife per questa opportunità di crescita intellettuale e personale.
Grazie Carlo e in bocca al lupo per il tuo futuro!
Intervista a cura di Francesca Baldo, studentessa del corso di Scienze e tecnologie della comunicazione