Da Giurisprudenza alle esperienze in Parlamento e Commissione Europea | Sofia Gualandi
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Sofia Gualandi, 25 anni, una Laurea in Giurisprudenza a Unife conseguita a ottobre 2019 con una tesi sul diritto del lavoro, il trasferimento a Bruxelles, l’esperienza lavorativa in Parlamento Europeo, poi per una ONG che si occupa di violazioni di diritti umani e impatti ambientali e uno stage in Commissione Europea.
Una strada, quella che sta percorrendo Sofia, piena di ispirazioni per tutta la nostra comunità. L’abbiamo intervistata, per farci raccontare la sua esperienza e i suoi progetti futuri.
Buona lettura!
Perché hai scelto di studiare Giurisprudenza?
La scelta di studiare Giurisprudenza è stata molto naturale. Già dagli anni del liceo mi ero resa conto della mia inclinazione per questo campo del sapere e per l'utilità e la plasticità dello strumentario che fornisce. Non ero interessata a una disciplina particolare, quanto più alla comprensione del sistema di regole che governa il nostro stare insieme nonché all’apparato istituzionale che lo amministra e ne permette l’evoluzione. Il mio fascino per la dimensione europea, per quello spazio politico-giuridico-istituzionale, risale a un'esperienza liceale di simulazione dei lavori del Parlamento europeo (il Model European Parliament) che mi ha svezzata e ha orientato i miei passi successivi. Quanto alla scelta dell’Ateneo ferrarese, questa è stata prosaicamente dettata dalle mie origini: sono ferrarese e sono rimasta. Non era ancora arrivato il momento di andarsene.
Sofia Gualandi il giorno della sua laurea
Come sei arrivata a Bruxelles e di cosa ti sei occupata?
Il momento di andarsene è arrivato dopo la mia laurea in ottobre 2019, quando mi sono trasferita a Bruxelles. Chiuso il ciclo di studi con una tesi in diritto del lavoro su un tema di grande attualità – la tutela dei diritti dei lavoratori nel contesto delle catene di approvvigionamento delle imprese multinazionali – la mia relatrice e mentore, Silvia Borelli, mi ha proposto di continuare a collaborare. Così, per alcuni mesi ho continuato con entusiasmo a supportare lei e alcuni colleghi giuslavoristi, conducendo ricerche in Parlamento europeo sui dossier europei di rilievo sociale. Ciò non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dell’ex funzionario Emilio De Capitani e della sua FREE-Group, a cui sono grata. Qualche mese più tardi sono stata assunta come Policy Assistant da European Coalition for Corporate Justice, ONG che si batte per la promozione di normative europee a garanzia della responsabilità d'impresa per le violazioni dei diritti umani e gli impatti ambientali. Quest'ultima è stata un’esperienza incredibilmente formativa, grazie alla quale ho potuto conoscere le tecniche di lobbying e advocacy che la società civile mette in pratica per influenzare le istituzioni. Ancora, ho compreso le dinamiche interne di una coalizione europea costituita e supportata da una rete capillare di associazioni, sindacati, organizzazioni di consumatori e accademici a livello nazionale. Da ultimo, ho potuto continuare a lavorare, fare ricerca e ragionare sul tema che era stato oggetto della mia tesi di laurea e che seguirò anche in futuro: la human rights due diligence.
Ci racconti dello stage in Commissione europea?
La Bruselles bubble - lo spazio lavorativo istituzionale e para-istituzionale dell'Unione Europea - si è rivelata davvero affascinante e stimolante. Così, ho voluto continuare ad esplorarla candidandomi per uno stage in Commissione europea. Nonostante la selettività del concorso, ho ottenuto un tirocinio presso la Direzione Generale Occupazione, affari sociali e inclusione, e dall'inizio di ottobre 2020 lavoro nella Unit deputata agli affari internazionali, e più precisamente nell’equipe che cura le relazioni tra la Commissione e l'Organizzazione Internazionale del Lavoro. Nonostante la nuova ondata di casi di Covid-19 che ha colpito duramente il Belgio, e che ci sta costringendo a ricorrere al telelavoro, ho ricevuto un caldo benvenuto dai colleghi con cui sto già lavorando in armonia su dossier molto interessanti. La sensazione quotidiana di avere un impatto sociale su larga scala è forte e restituisce una grande soddisfazione.
Sofia Gualandi davanti alla sede della Commissione Europea
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Quanto al futuro, ho già ipotecato i prossimi tre anni con un dottorato in diritto sociale europeo. Da febbraio 2021 lavorerò infatti presso l'Università di Strasburgo, in seno all'unità di ricerca DRES (Droit, religion, entreprise et société) e sotto la supervisione di Mélanie Schmitt e Marco Rocca, continuando a esplorare il tema di ricerca a me caro e tentando di suggerire nuove soluzioni normative per colmare le lacune degli ordinamenti nazionali e dell’Unione. Ho imparato faticosamente a non fare piani a lungo termine, sebbene il campo del sapere entro il quale mi muoverò e i suoi risvolti sociali appaiono già abbastanza definiti.
Qual è il tuo legame con Unife e cosa ti ha lasciato il tuo percorso nel nostro Ateneo?
Il legame accademico più importante che l'Università di Ferrara mi ha regalato è senz'altro quello con Silvia Borelli, che mi ha guidata durante la redazione della tesi, mi ha portata a Bruxelles e mi ha sostenuta durante la ricerca del dottorato. Senza i suoi stimoli, il suo entusiasmo e il suo supporto dubito che sarei qui, e per questo voglio rivolgerle tutta la mia gratitudine e il mio affetto. Sono convinta che i nostri intensi scambi proseguiranno anche nei prossimi anni, grazie a cui il mio legame con Unife non verrà meno. Ricordo con altrettanta riconoscenza Alessandra Annoni, Serena Forlati e Ilaria Aquironi, a cui va il merito per lo straordinario risultato ottenuto all'edizione 2018/2019 del Concours européen des droits de l'homme René Cassin, a cui ho avuto l'onore di partecipare. È da ricercarsi in questa esperienza l'origine del mio interesse in materia di business & human rights. Infine, il lascito più importante di questi anni è senz’altro da ritrovarsi nell'affetto e nel supporto dei miei più cari amici e fidati compagni di studi, Gabriele e Linda. Grandi sfide ci aspettano.
Sofia con Linda e Gabriele il giorno della laurea