Ricerca a Unife | Il sostegno del Lions Club nel racconto di Marta Coatti
Persone
Lions e Leo club è un’associazione filantropica presente sul territorio nazionale ed internazionale. La sede di Argenta, a due passi da Ferrara, ha scelto di sostenere la ricerca dell’Università di Ferrara e, a seguito della recente donazione, una delegazione di ragazze/i del Club ha potuto varcare la soglia dei laboratori Unife, per conoscere le ricercatrici e i ricercatori e scoprire di cosa è fatta, nel quotidiano, la ricerca scientifica.
Marta Coatti, 22 anni, laureata in Economia nel nostro Ateneo, ha partecipato all’esperienza: l’abbiamo raggiunta per farcela raccontare e per raccogliere le sue impressioni.
Marta, ci racconti di cosa si occupa l'associazione Lions&Leo?
Certo, l’associazione Leo e Lions Club è un'associazione di volontariato, facciamo conferenze per sensibilizzare la popolazione su alcuni temi, creiamo delle raccolte fondi, e diamo una mano a tutte quelle realtà che ci sono vicine.
La mia associazione ad Argenta è molto piccola, quindi ci conosciamo tutti e siamo consapevoli delle difficoltà che ci circondano, soprattutto in questo periodo. Cerchiamo di unire tutti i nostri concittadini, tentando di dare il nostro aiuto a chi ne ha più bisogno.
In questo periodo, per fare un esempio, abbiamo preso parte a un’iniziativa importantissima con Avis di Argenta che durerà fino a settembre. Circa una 50ina di volontari (divisi in turni), affiancano i medici per le vaccinazioni, aiutando con la documentazione.
Sono piccole cose ma fanno la differenza.
E cosa significa per te farne parte?
Sono felicissima di fare parte di Leo & Lions club, perché, nonostante la differenza d’età (noi Leos andiamo dai 18 ai… la più grande penso di essere io, quindi 22 anni, mentre nei Lions ci sono persone molto più grandi, anche in pensione), ci conosciamo tutti e riusciamo a collaborare in maniera fortissima per uno scopo comune, e questo, oltre ad essere un piacere per chi ne fa parte, porta anche dei frutti enormi.
Recentemente avete visitato i laboratori del nostro Ateneo. Per quale ragione?
Abbiamo collaborato con l'Ateneo perché il presidente di Lions Club di Argenta, Alberto Vistoli conosceva Francesca Salvatori, una biologa ricercatrice di Ferrara, che in passato ha preso parte al Club. Inoltre, disgraziatamente, è venuta a mancare la mamma di una ragazza all’interno della nostra associazione per una malattia rara e Francesca si occupa proprio di malattie rare.
Ci ha raccontato come questo recipiente di azoto sia uno strumento fondamentale per proseguire nelle fasi successive della ricerca.
A questa raccolta hanno partecipato non solo Leo&Lions ma anche molte altre persone esterne.
Che impressione avete avuto dei laboratori di ricerca? Ve li immaginavate così? E delle persone che vi lavorano?
Quando è arrivato il recipiente, Francesca è stata carinissima. Ci ha invitati per vedere come si fosse concretizzata la nostra raccolta ed è stato emozionante toccare con mano lo strumento.
Ci hanno fatto fare un tour vero e proprio, spiegandoci minuziosamente e con passione come si fa ricerca e molti altri aspetti di quello che fanno. Si percepisce proprio che amano il loro lavoro.
Cogliendo l'occasione per ringraziarvi, ci parli di cosa vi abbia spinto a sostenere la ricerca di Unife?
Innanzitutto, il desiderio di dare il nostro contributo a questa causa (in particolare perché ci ha toccati personalmente) e anche Francesca, che ci ha fatto capire quanto sarebbe stata utile la donazione per il loro laboratorio.
Quando si apre una raccolta non si sa mai come va a finire, ma in questo caso siamo riusciti a mettere assieme la cifra necessaria, ed è stata una soddisfazione immensa.
Tu e i tuoi compagni siete molto giovani: sotto che ottica vedete la ricerca scientifica?
Per noi è l’ABC, è quello che poi muove tutto. E l’abbiamo visto soprattutto in questo momento, in cui la ricerca è vita.
Quello che mi auguro è che la nostra generazione possa spingersi sempre di più verso questa direzione e noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare un contributo.
La ricerca in tutti gli ambiti è importante, ma quando si parla di quella scientifica, che tocca aspetti come malattie che possono colpire tutti, indistintamente, diventa ancora più importante.
C'è una modalità particolare secondo cui scegliete le cause da sostenere?
Il nostro modo di agire è quello di aiutare chi ne ha realmente bisogno.
In questo periodo, ad esempio, ha aperto l’“Emporio Solidale” ad Argenta, come conseguenza alla pandemia, e abbiamo contribuito a sostenere l’iniziativa, proprio perché cerchiamo di far arrivare il nostro aiuto alle persone in modo concreto.
Senza alcun dubbio ciò di cui vi occupate è da ammirare e da prendere come esempio. Avresti il piacere di condividere uno spunto di riflessione con le persone che leggeranno questa intervista?
Vorrei dire a tutti i giovani che vogliono fare qualcosa per migliorare le cose di avvicinarsi a delle associazioni giovanili di volontariato. Perché possono dare uno scopo a questo bisogno, ed è un modo utile ed estremamente gratificante in cui investire il proprio tempo.
E’ sempre una buona cosa fare del bene.
Intervista a cura di GIULIA FERRETTO, tirocinante del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione di Unife