Ricerca sul cancro | Unife partecipa al nuovo progetto europeo per il miglioramento della diagnosi dei tumori
Vale più di 650 mila euro e coinvolge 6 diversi Stati il progetto di ricerca RNADIAGON, cui partecipa il gruppo del professor Massimo Negrini del dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale dell’Università di Ferrara. Appena finanziato grazie al Programma Quadro europeo per la Ricerca e l'Innovazione, RNADIAGON partirà il prossimo febbraio con l’intento di sviluppare nuove strategie per riconoscere i tumori in maniera più tempestiva, non invasiva ed economicamente sostenibile.
Spiega il professor Negrini, responsabile delle attività che verranno svolte nel nostro Ateneo:
“I test oggi disponibili sono ancora poco sensibili e poco specifici, come nel caso del cancro colorettale. In alcuni casi sono addirittura inesistenti, come accade ad esempio per certe tipologie di cancro del rene o del pancreas” e continua “Questo è un grosso limite sia per individuare in tempi brevi la presenza della malattia, cioè in fase di diagnosi, sia per il suo monitoraggio”.
E’ proprio qui che RNADIAGON vuole agire. Il progetto infatti ha l’obiettivo di individuare efficaci indicatori della presenza dei tumori, i cosiddetti biomarker, e sviluppare tecnologie capaci di rilevarli in maniera accurata e precoce nei prelievi di sangue.
“Valuteremo la possibilità che gli small non-coding RNAs, piccole e "promettenti" molecole prodotte dal tumore e presenti nel torrente sanguigno dei pazienti, possano essere utilizzati come biomarker precoci della malattia” chiarisce Negrini.
Grazie a RNADIAGON, le ricercatrici e i ricercatori di Unife insieme a quelli di Germania, Repubblica Ceca, Austria e Romania parteciperanno a programmi di formazione intensiva in laboratori di riferimento, come quelli del MD Anderson Cancer Center del Texas (Stati Uniti) e in eccellenze mondiali dell’industria biotech.