Sportello Ucraina | Intervista alle volontarie del Dipartimento di Giurisprudenza
Persone
Sportello Ucraina è il servizio di informazione legale dedicato alle/ai profughi ucraini, nato a Unife subito dopo l’esplosione del conflitto e reso gratuitamente dalle studentesse e dagli studenti del nostro Dipartimento di Giurisprudenza.
In questa intervista Sara Boicelli, Camilla Caselli, Laura Zerbato, Lara Rodolfi e Linda Lamborghini, volontarie che prestano servizio settimanalmente, ci parlano di questa esperienza.
Grazie di aver accetato il nostro invito, benvenute. Raccontateci perché avete deciso di impegnarvi in questo servizio. Cosa vi ha spinte ad agire?
Abbiamo voluto impegnarci in questo servizio perché della guerra in Ucraina se n’è parlato tanto: ci siamo sentite in dovere di fare la nostra parte, ci sembrava giusto aiutare il più possibile, cercando di mettere in pratica le conoscenze acquisite in questi anni. Allo stesso tempo, abbiamo imparato tantissimo da questa esperienza.
Con lo scoppio della guerra in Ucraina la situazione si è aggravata e abbiamo capito che c’era bisogno di un supporto dal punto di vista legale. Il tutorato si è trasformato quindi in un impegno attivo in questo sportello. È molto interessante e stimolante, perché si tratta di un impegno attivo per aiutare persone che hanno un bisogno concreto, immediato e reale.
In cosa consiste il servizio?
Lo sportello offre un primo servizio di informazione legale che è fondamentale quando arrivano molte persone profughe accompagnate da minori: si pongono tutti i problemi dell’accompagnamento del minore, dei passaggi alla frontiera, della permanenza sul territorio italiano.
Oltre a rispondere a questi bisogni per lo più legali, abbiamo creato una mappatura dei servizi offerti da altre associazioni del territorio, come per esempio, corsi di lingua italiana, di supporto psicologico, centri estivi, informazioni sugli alloggi. Un altro aspetto che ha aiutato molto è stato il fatto di avere diversi madrelingua ucraini. Ci siamo accorti fin da subito, infatti, che molti rifugiati non sanno parlare l’inglese; quindi, è stato fondamentale avere questo tramite per poterli aiutare. Infine, c’è anche il sito online a cui i rifugiati possono accedere, dove sintetizziamo un po’ tutte queste informazioni.
Ci sono servizi più specifici che offrite alle persone in quanto ateneo?
Sì. Oltre allo sportello, Unife ha organizzato un servizio psicologico per le studentesse e gli studenti russi e ucraini che studiano a Ferrara.
Quali sono i bisogni principali di queste persone?
Le domande sono davvero svariate. Appena abbiamo aperto lo sportello, molte persone arrivavano con i passaporti scaduti e con documenti fotocopiati, altri persino con le foto mandate dai parenti che erano rimasti in Ucraina. Questo ha evidenziato quel carattere di emergenza che già si respirava prima che la situazione diventasse tragica.
Molti arrivavano senza certificati vaccinali, e all’inizio questo era un grosso problema per via dell’obbligo di green pass, anche per l’inserimento scolastico dei bambini e dei ragazzi.
Molti hanno bisogno di ricevere aiuto per comprare cibo e farmaci, e allora vengono indirizzati verso altri servizi del territorio ferrarese.
Altro esempio che ci ha colpite: una ragazza che si era laureata in medicina in Ucraina e che avrebbe voluto esercitare qui; aveva bisogno di capire come poter convertire il titolo di studio qui in Italia. Sono tante anche le persone della nostra età che si ritrovano completamente senza nulla, in un luogo a loro sconosciuto, e che magari avevano già fatto molta fatica per realizzarsi dal punto di vista professionale nel loro paese d’origine.
Un altro servizio fondamentale dello sportello è stato il coordinamento con la Croce Rossa per organizzare i trasporti per l’ambasciata, a Milano. Come tutti gli altri servizi offerti dallo sportello anche questo è nato strada facendo, e si è rivelato fondamentale perché abbiamo potuto aiutare nel concreto tantissime persone.
Domanda libera: c’è qualcosa che vorreste dire o raccontare a cui tenete e credete sia significativo citare e che non vi abbiamo chiesto?
Vorremmo precisare che lo sportello è attivo sia online (sempre) sia in presenza, il lunedì pomeriggio ogni 15 giorni.
Inoltre, ci teniamo a ringraziare le professoresse per questa grandissima opportunità.