Verso la sostenibilità | L’UE affida a Unife l’analisi delle strategie finanziarie
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Per intraprendere la via della “transizione green”, l’Europa di oggi deve fare i conti con importanti trasformazioni in atto: il cambiamento tecnologico e demografico in primis, ma anche le nuove priorità nel campo delle politiche di finanziamento pubblico.
Un quadro complesso e articolato, che il Centro Interuniversitario SEEDS (Sustainability, Environmental Economics and Dynamics Studies) - diretto dal Massimiliano Mazzanti, professore del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara - ha analizzato con lo scopo di esplorare possibili strategie e implicazioni economiche.
Il report macroeconomico è stato realizzato da SEEDS su richiesta dell’Agenzia Ambientale Europea (EEA), che lo ha commissionato e finanziato tramite il centro europeo ETC / WMGE (European Topic centre on Waste Materials and the Green Economy).
Professor Mazzanti, cosa si intende quando si parla di “transizione green”?
La transizione green è la strada verso una società sostenibile. E’ un fenomeno che implica una trasformazione profonda nei sistemi chiave dell’economia. Infatti, la produzione e il consumo, così come sono stati intesi fino ad oggi, influenzano fortemente sia l'ambiente sia il clima.
Il riferimento è al cosiddetto “Green Deal” europeo, l’insieme di iniziative della Commissione Europea volte a privilegiare la sostenibilità ambientale rivedendo tutte le leggi attualmente in vigore in materia di ambiente e clima. Lo scopo è raggiungere, entro il 2050, la neutralità climatica, introducendo nuove norme che favoriscano l’economia circolare, l’innovazione, l’agricoltura e l’edilizia sostenibile.
Di cosa si occupa SEEDS, il Centro Interuniversitario di cui lei è direttore, e chi ne fa parte?
SEEDS è il Centro di Ricerca Interuniversitario costituito dall’Università di Ferrara, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università Cattolica del Sacro Cuore e Università di Bologna.
E’ nato nel 2013 con la mission di promuovere ed effettuare analisi e ricerca scientifica nell’ambito dell’economia delle risorse naturali e dell’ambiente e, in senso più ampio e interdisciplinare, dell’economia ecologica.
Tra le principali aree di ricerca del Centro c’è lo studio della dinamica dei sistemi economico-ambientali, cioè l’economia e la politica applicati ai temi del cambiamento climatico e dell’innovazione.
Ecco perché proprio a SEEDS la Comunità Europea ha affidato il compito di redigere il report per contestualizzare la cosiddetta transizione verso la sostenibilità.
Su cosa verte il report EEA di SEEDS?
L'idea chiave alla base di questo report è che, per perseguire la transizione green, le politiche ambientali debbano essere integrate in una visione d’insieme che consideri anche i cambiamenti socio-tecnici ed economici della società.
Le politiche a sostegno dell’ambiente devono essere pensate e proposte anche a fronte delle “forze motrici” che caratterizzano il nostro tempo.
Quali sono le forze che influenzano la transizione green?
La società europea si sta rimodellando sulla spinta di grandi cambiamenti epocali.
Da un lato c’è quella che viene definita la rivoluzione digitale, con enormi implicazioni non solo per il mondo del lavoro e della produzione, ma anche per il mercato e il mondo della finanza.
Dall’altra parte assistiamo a un importante cambiamento nell’assetto demografico, con la popolazione che invecchia sempre di più minando la sostenibilità fiscale: crescono le spese per la previdenza sociale e per la salute, diminuisce la base imponibile per via della riduzione della forza lavoro.
Il quadro è complesso e la sfida è individuare - e risolvere - le barriere potenziali e invece esaltare i possibili meccanismi sinergici. Solo così la transizione green potrà realizzarsi in modo equo ed equilibrato anche dal punto di vista sociale ed economico, oltre che ambientale e climatico.
Può dirci qualcosa di più sull’ETC / WMGE, l’ente ha commissionato lo studio tramite la Agenzia Europea dell'Ambiente?
L’ETC/WMGE è un consorzio di organizzazioni europee che lavorano in collaborazione con l'Agenzia Europea dell'Ambiente nell'ambito di un accordo quadro di partenariato per il periodo 2019-2021.
L'ETC/WMGE informa i decisori e il pubblico presentando dati e informazioni affidabili e comparabili su gestione e prevenzione dei rifiuti, economia verde, efficienza delle risorse materiali e transizione verso l'economia circolare in Europa.
di CHIARA FAZIO