Design | Collaborazione tra studenti come bene sociale. La app di Sara e Vittoria
Persone
Vittoria Secondini e Sara Pegoraro sono due giovani laureate del Corso di studio in “Design del Prodotto industriale” di Unife.
In questa intervista doppia ci raccontano come è nata l’idea di progettare Fellow, l’applicazione che favorisce lo scambio di conoscenze tra gli studenti di Unife.
Perché avete scelto di studiare Design?
Vittoria: Per entrambe studiare design è stata una sfida. Per me ha voluto dire seguire la mia passione e rimettermi in gioco dopo anni passati a fare altro. Avevo già provato nel 2010 ad essere ammessa al corso di laurea, ma non ci sono riuscita. Nel 2016 finalmente sono riuscita a entrare e a realizzare il mio sogno.
Sara: Studiare design ha significato abbandonare un percorso di studi teorico, quello di un liceo linguistico, e concentrarmi su aspetti più pratici che sono infatti un punto di forza di questo corso di studio.
In che occasione vi siete conosciute?
Sara: Ci siamo conosciute il primo anno, le classi non sono numerose, c’è la possibilità spesso di lavorare in gruppo ai progetti assegnati. Mi sono subito entusiasmata quando Vittoria mi ha parlato della sua idea. Devo dire che lavorare con Vittoria è stata la la ciliegina sulla torta, la giusta conclusione di questo percorso. Durante la stesura del progetto ci siamo supportate a vicenda e questo è molto importante per riuscire a sopportare il carico di stress e ansia che una tesi di laurea ti porta ad avere.
Come è nata l’idea di Fellow?
Vittoria: L'idea mi è nata seguendo la conferenza Idee e progetti per ricostruire la coscienza civile di Gianni Sinni, professore del corso di Design dell’Università di San Marino. Si metteva in luce il concetto di design for social innovation in cui le pratiche progettuali possono essere rivolte alle comunità. E li mi è scattata la scintilla. Mi sono chiesta se sarebbe stato utile avere un’applicazione che facesse comunità, che aiutasse gli studenti di corsi di studio diversi a scambiarsi le conoscenze. Ne ho parlato con Sara, che mi ha dimostrato subito il suo entusiasmo, cosi ci siamo subito messe all’opera. Fellow è partita così.
Cosa volevate fare con questa app?
Sara e Vittoria: Fellow nasce da un bisogno sentito da noi in qualità di studentesse: la convinzione di fondo del progetto è che la vita universitaria migliora mediante l'aiuto reciproco tra gli studenti appartenenti a diversi indirizzi di studio, che si rendono disponibili in più occasioni l'uno per l'altro.
Come avete sviluppato l’applicazione?
Sara e Vittoria: L’idea iniziale era quella di un baratto di conoscenza. In seguito abbiamo integrato altri servizi per cercare di soddisfare tutti i bisogni degli studenti; dal profilo Fellow infatti si può accedere alla pagina per gli esami, chiedere aiuto didattico (ad esempio le dispense), scaricare mappe per trovare casa, sapere chi pratica il tuo stesso sport. Insomma volevamo creare una rete di studenti che fosse in gradi di abbattere tutte le barriere coinvolgendo tutti, anche le persone con disabilità che talvolta hanno maggiori difficoltà. Il nostro corso di laurea però richiedeva anche la progettazione di un prodotto, quindi abbiamo immaginato di affiancare alla nostra applicazione degli spazi di coworking adattabili e modulabili ai diversi dipartimenti. Per far questo abbiamo fatto un’analisi sistematica di tutti i dipartimenti di Unife, per mappare i possibili luoghi che avessero queste caratteristiche.
Qual è stato il maggiore scoglio da superare in questa progettazione?
Sara e Vittoria: Le icone! La loro progettazione ha richiesto molto tempo per arrivare al risultato finale, ma siamo soddisfatte. Come studentesse di design non potevamo disegnare le solite icone, dovevamo progettare qualcosa di originale, fresco, pop! Dobbiamo ringraziare i nostri tutor il professor Davide Turrini e il professor Dario Scodellar che oltre alla didattica sono riusciti a tirare fuori il meglio da noi!
Cosa vi ha portato questa esperienza?
Vittoria: Anche se con questa storia del Covid-19 sto avendo un po’ di difficoltà a trovare un lavoro, rifarei tutto e sceglierei ancora questa facoltà. Faccio qualche logo, un po’di gavetta, ma sono entusiasta e contenta quando la sera torno a casa. Ora sto collaborando con la Sartoria Sociale dell’Associazione ONG Manitese, mi occuperò della grafica ma anche della parte Comunicazione che mi appassiona tanto.
Sara: Questo corso, è stata un'esperienza a 360° sia dal lato professionale che dal lato umano. Ora sono in stage da Luxottica, sto imparando un sacco di cose, aspettando che la situazione si blocchi cerco di fare esperienza del mondo del lavoro.
Intervista a cura di ANTONELLA RUGGIERO (Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara)