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Donne e Stem | All’Università di Ferrara sono più del 50% e sopra la media nazionale

09/02/2024

Scienza, cultura e ricerca

All’Università di Ferrara si colmano i divari e il soffitto di cristallo inizia a incrinarsi. Mentre secondo l’ultimo rapporto dell’Anvur, in Italia, le studentesse che si iscrivono a un corso di laurea in una disciplina scientifica (Stem sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics) restano una esigua minoranza, nell’Ateneo ferrarese la quota supera il 50 per cento e il trend è positivo.

Secondo i dati elaborati da Unife, negli ultimi tre anni le donne immatricolate hanno superato il 60 per cento, e quelle iscritte nell’anno accademico attuale in un corso di laurea Stem sono più del 63 per cento. Se si considera il numero di studentesse delle materie scientifiche del 2022, la quota supera il 54 per cento. Inoltre, altro dato molto significativo, le laureate in area Stem nel 2022 sono il 62,2 per cento.

Anche l’indice di Glass Ceiling, ossia quelle barriere invisibili che impediscono o complicano la crescita in ambito professionale delle lavoratrici, è passato dallo 2,28% nel 2020 al 2,03% nel 2022, di conseguenza la probabilità relativa delle donne, rispetto agli uomini, di raggiungere le posizioni apicali della carriera accademica è salita dello 0,25. 

Si può notare come, sia nel 2020 sia nel 2022, l’indice di Glass Ceiling sia più alto a livello locale che nazionale dove si ferma a 1,52% e 1,47.

Nelle lauree a ciclo unico i campi di istruzione Isced (International Standard Classification of Education) attivi sono tre e le studentesse prevalgono in tutti, con oltre il 60%. In Ingegneria, Attività Manifatturiere e Costruzioni, le studentesse iscritte superano il 62 per cento.

Le donne a Unife si attestano oltre il 60 per cento, comprese le partecipanti a programmi di mobilità internazionale negli anni accademici 2019 – 2022.

La componente femminile delle principali cariche accademiche dell’Ateneo rappresenta il 39,24%. Tuttavia si evidenzia il ruolo femminile nelle due massime posizioni apicali, quello della Rettrice e della Prorettrice vicaria; la prevalenza femminile nel Consiglio di Parità con 7 donne a fronte di 4 uomini; nel Cpta (Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo) con 17 donne a fronte di 8 uomini e lo stesso numero di donne e di uomini nel Nucleo di Valutazione e tra i Coordinatori dei Dottorati.

Per quanto riguarda la distribuzione del personale tecnico e amministrativo nelle diverse aree funzionali di impiego, si evidenzia una prevalenza femminile in quattro aree su sei ovvero Biblioteche, Servizi Generali e tecnici, Socio sanitaria e Medico-odontoiatrica, Amministrativa e Amministrativa-gestionale. Una stessa percentuale di donne e uomini in Dirigenza Amministrativa.

Tra il 2020 e il 2022 c’è stata una prevalenza femminile in quattro aree su sei ovvero nelle categorie B, C, D, EP.  Per quanto riguarda i dirigenti di seconda fascia, il numero di donne e di uomini è il medesimo, mentre in merito alla direzione generale, sia nel 2020 che nel 2022 l’incarico di direttore è stato affidato ad un uomo

“Il lavoro da fare certamente è lungo, ma il nostro Ateneo è sulla buona strada e io sono orgogliosa di questo trend- sottolinea la Rettrice Laura Ramaciotti -. Bisogna continuare a ridurre le differenze di genere nel mercato del lavoro e permettere alle donne non solo di affermarsi e utilizzare un potenziale culturale e manageriale inespresso, ma anche di rappresentare un volano per le generazioni future. È necessario invertire la rotta che è culturale e sociologica: non esiste nessun ostacolo per la formazione Stem delle donne che vanno attirate ad avvicinarsi alle materie scientifiche anche per la rilevanza degli sbocchi occupazionali. L’Università ha il compito di sradicare gli stereotipi legati alla presunta maggiore inclinazione delle donne per le materie umanistiche e degli uomini per quelle scientifiche”.