Evento

Anatomie della mente | Primo incontro "A Natale siamo tutti più buoni?"

Conferenze e dibattiti

Primo appuntamento del ciclo Anatomie della mente - Conferenze dei Giovedì di Psicologia- Anno XVIII intitolato  "A Natale siamo tutti più buoni? Antropologia del Dono e caratteristiche psicologiche dei regali natalizi", a cura del Professor Stefano Caracciolo dell'Università degli Studi di FerraraL'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale Ariostea.

A intervenire al primo appuntamento saranno la Dottoressa in Antropologia Arianna Verdecchia e il Professor Stefano Caracciolo.

Anatomie della mente anche quest’anno si propone di esplorare paesaggi straordinari come la storia, la follia, la musica, la malattia, l’anima, il cinema, la poesia, la morte e la vita attraverso la lente della psicologia. Sei nuove tappe del percorso di un viaggio con la psicologia e altre storie.

Abstract 

A Natale siamo tutti più buoni? Antropologia del Dono e caratteristiche psicologiche dei regali natalizi"

Le scienze sociali si sono poste ormai da tempo molti interrogativi sulle dinamiche del dono. Si deve a Marcel Mauss, padre fondatore della etnologia e discepolo/nipote del filosofo Durkheim, un fondamentale contributo sulle caratteristiche del dono e dello scambio nelle società arcaiche (Saggio sul Dono). A partire dal concetto di homo oeconomicus si fonda il paradigma dell’interpretazione utilitaristica del dono, come risultato dei calcoli intrecciati dei singoli individui. Ma Durkheim, e poi Lévi-Strauss e lo stesso Mauss, introducono il secondo paradigma, cosiddetto collettivista, secondo cui è la cultura che genera lo scambio di doni su cui si basa la collettività: sono i legami sociali che spingono le persone a donare, e non solo gli interessi individuali. Nel terzo paradigma, recentemente introdotto da Alain Caillé (Antiutilitarismo e Paradigma del Dono, 2016) e da Jacques Goudbout (L’Esprit du Don, 2000) il dono viene proposto come unità fondante della società, in cui al valore d’uso (dono come soddisfazione di bisogni) ed al valore di scambio (dono come mezzo di acquisto di beni e servizi) si aggiunge un terzo tipo di valore, il valore di legame, in cui il legame sociale costruito in modo disinteressato tramite il dono diviene più importante del bene stesso che viene donato.

Nella attuale società e nella nostra cultura, il Natale, al di là dei suoi aspetti religiosi e commerciali (utilitaristici e legati allo scambio di merci per un profitto) rimanda proprio ad un progetto che mira a rinsaldare i legami, familiari e sociali, in cui si iscrive la dinamica del dono natalizio, che quindi riassume in sé le caratteristiche più arcaiche, ovvero l’augurio di felicità, prosperità e benessere per il nuovo anno, ma anche le dimensioni antiutilitaristiche e di costruzione di legami sociali. A questo obiettivo dunque rimandano non solo le consolidate tradizioni dei regali, specie per i bambini ma non soltanto, ma anche le molteplici iniziative benefiche di altruismo e generosità verso i più poveri e bisognosi, che nel Natale trovano un’occasione per esprimersi compiutamente. Lo sguardo della Psicologia e della Antropologia ci consentono dunque di esplorare in via privilegiata le vie per cui, è proprio vero, a Natale si diventa tutti ‘un po’ più buoni’.

Come partecipare 

L'accesso è libero. 

Materiali utili 

Ulteriori informazioni 

Per maggiori dettagli è possibile contattare il Professor Stefano Caracciolo all'indirizzo crs@unife.it.