LE TROIANE
ultima modifica
18/10/2010 12:31
Una nuova replica dello spettacolo, in scena venerdì 10 luglio 2009 presso il parco di Villa Bighi a Copparo
Venerdì 10 luglio 2009, ore 21:45, torna in scena presso il Parco di Villa Bighi lo studio teatrale, liberamente tratto da “Le Troiane” di Euripide e diretto da Michalis Traitsis - Associazione Culturale Balamòs
con gli allievi del laboratorio del CTU:
Giulia Aguzzoni, Carla Calò, Claudia Cincotti, Cinzia Lenzi, Giuseppe Lipani, Gloria Mantovani, Alice Occhiali, Alice Pelucchi, Adele Rasicci, Silvia Scalpello, Rosa Solimine, Nicola Zampieri
luci: Cristina Iasiello
“Le Troiane” è l'immagine di una città, Troia, devastata da una interminabile guerra. “Le Troiane” è l'immagine di un Coro di donne piangenti, private di tutto, sposi, figli, patria, libertà, speranza, mentre aspettano di essere sorteggiate come schiave e di essere quindi deportate in Grecia.
“Le Troiane” è l'immagine della violenza dei vincitori quando si riversa su quanti le guerre non le combattono direttamente ma le subiscono, soprattutto donne e bambini.
“Le Troiane” è una tragedia in cui le donne raccontano il dolore dei vinti. Tutto è già accaduto, l'azione drammatica è tessuta di ricordi, di sogni, di violenza, di sguardi smarriti che sostanzia l'attesa delle donne prigioniere. In quel lembo di terra tra il mare e le macerie di Troia, tra i vincitori che partono e la città che brucia, le Troiane parlano, raccontano, urlano, bisbigliano, lasciano che la guerra e il dolore risuonino nella loro anima. Non c'è tempo per azioni, ma solo una sospensione del tempo che diventa interminabile attesa.
“Le Troiane” può essere vista come la tragedia dello sradicamento. Non c'è sradicamento più devastante di quello che non solo costringe un popolo ad abbandonare la propria terra, ma perfino lo priva, attraverso la distruzione della stessa, della speranza di potervi un giorno tornare. Non c'è sradicamento più violento di quello che non solo divide gli uomini dalle donne, i figli dalle madri, i vivi dai morti, ma anche separa dal proprio suolo, e distrugge una comunità dalla scena del mondo.
Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con il Centro Studi Dante Bighi e il Teatro Comunale De Micheli di Copparo
In caso di maltempo la rappresentazione avrà luogo presso il Teatro De Micheli