Modellazione 3D e Prototipazione
La disponibilità, inoltre, di una stampante tridimensionale permette di elaborare modelli solidi in scala da dati di scansioni 3D. Il prototipatore (una stampate 3D a polvere di gesso infiltrato della ZCorporation) consente di realizzare componenti di dimensioni mm 250(x) x 200 (y) x 200 (z) poi assemblabili e realizzati con un accuratezza di altezza layer variabile tra 0,075 a 0,25 mm. Questa tecnologia è stata sperimentata a Pompei (particolari del foro, graffiti, dettagli decorativi e tecnologici), a Benevento sull’Arco di Traiano (tutto il piccolo fregio) e a Ferrara sui particolari marmorei del Camerino di Alfonso I d’Este conservarti all’Hermitage di San Pietroburgo. Inoltre, proprio in relazione all’esperienza sperimentale che sta maturando all’interno del DIAPReM, soprattutto con il contributo degli esperti di diagnostica e colorimetria, è importante richiamare l’attenzione su due aspetti strategici del percorso di indagine: · il primo riguarda le potenzialità insite in un modello 3D del bene in esame; poiché se le proprietà geometriche e materiche sono inserite all'interno di uno schema di calcolo semplificato, ma coerente con gli obiettivi che si intendono raggiungere, e gestito da software specifici, diventa possibile produrre, ad esempio, simulazioni realistiche riguardanti la "ricostruzione" filologica così pure gli interventi di manutenzione e di restauro. In questo modo l'archeologo e lo storico insieme all'architetto possono sviluppare studi per una maggiore conoscenza del patrimonio monumentale arrivando anche alla programmazione degli interventi manutentivi. Infatti, il modello 3D, integrato con i dati riguardanti i materiali, la storia dei restauri, lo stato conservativo e l'avanzamento del degrado ecc., permette la verifica virtuale delle procedure e degli interventi con l'introduzione di un ulteriore livello (layer) riguardante il fattore temporale; · Il secondo aspetto riguarda la possibilità, partendo dal modello tridimensionale digitale, di realizzare modelli fisici nelle diverse scale con le tecnologie di prototipazione rapida oggi a disposizione. Va sottolineato che l'utilizzo dei modelli fisici nel campo della conservazione del patrimonio monumentale può consentire da una parte la modellazione di forme complesse e dall'altra la simulazione diretta degli interventi di restauro sul modello in scala, aiutando a valutare, ad esempio, prima delle prove sul monumento, la rimozione delle aggiunte e, in certi casi, la reintegrazione delle lacune. Le moderne tecnologie di prototipazione rapida contribuiscono a colmare, almeno in parte, quel divario che in alcuni casi si avverte tra il dato digitale e la realtà materica. Le metodologie applicate possono contribuire a mostrare il valore dei reperti, e, non ultimo, a permetterne la fruizione sia agli studiosi specialisti del settore (che potranno eseguire vere e proprie simulazioni sul modello digitale) sia ad un più vasto pubblico di appassionati, grazie alle risorse della multimedialità. |
|