Il cuneo dell'ingresso nord del Colosseo e i particolari architettonici e decorativi
Il rilievo del Colosseo a Roma, realizzato dal Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo dell'Università "La Sapienza" e i lavori di restauro del luglio 1999 sono stati l'occasione, per consentire di mettere a punto un metodo di acquisizione, archiviazione e restituzione di dati dimensionali e formali di qualità superficiale e di colore, come sistema di realtà virtuale (VR) organizzato in un data base ipertestuale consultabile via rete in grado di assolvere le funzioni di strumento di supporto integrativo ai metodi tradizionali per l'analisi dell'esistente ai fini della conservazione. La sperimentazione é stata condotta relativamente al caso concreto di parti, il cuneo d'accesso dell'ingresso nord, ed elementi architettonici, un capitello e relativa base dell'ordine dorico, un fregio decorativo conservato nell'ipogeo, dello stesso monumento. In questo importante caso campione le metodologie di acquisizione dei dati metrici 3D sono state integrate da acquisizioni diagnostiche/qualitative sullo stato di conservazione del paramento lapideo attraverso il confronto di vari metodi di rilievo del colore.
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Nel rilievo dell'ingresso nord del Colosseo é stato esplorato il potenziale del laser scanner Cyrax 2400 basato sulla tecnologia time of fly. Il cuneo di accesso all'ingresso nord, una complessa apparecchiatura muraria e in travertino utile per restituire come insieme architettonico di cui le misure erano necessarie con una approsimazione limitata (2 cm circa). Il rilievo é stato eseguito nella parte anteriore del fregio ad una distanza di 100 cm e nella parte posteriore ad una distanza di 140 cm; il tutto per un numero di 34 prese complessive. Ogni presa é dotata mediamente di 25.000 punti. Complessa é stata l'acquisizione della texture, realizzata tramite ortofotopiani digitali, sia per l'articolazione del volume svuotato che compone questo brandello di architettura, sia per la diversità dei materiali. | ||||||||||||||
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La range camera Minolta Vivid 700 é stata utilizzata per rilevare gli elementi decorativi: capitello e basamento dell'ordine ionico appartenenti al fronte esterno, situato nella zona nord allora protetta dall'impalcatura del cantiere di restauro e un fregio decorativo a traforo collocato nell'ipogeo, che si presenta come un bassorilievo dalla dimensione massima di cm 130x80x50. Il progetto di rilievo é stato finalizzato a restituire dettagliatamente e dimensionalmente nella texture questi elementi con un'alta accuratezza. Inoltre la sperimentazione era finalizzata a valutare anche le interferenze logistiche di questo tipo di rilievo strumentale con un cantiere di restauro operante, che avrebbe sospeso i lavori di pulitura del fronte per non più di un giorno e mezzo. Complesso, dunque, il sistema organizzativo, che doveva trasferire molta attrezzatura hardware in prossimità degli oggetti e fondamentale il progetto di rilievo, che ha stabilito tempi e fasi con precisione. La texture dei modelli é stata eseguita mediante proiezione a partire da fotografie digitali ottenute con una digital camera Minolta RD-175. In generale si é cercato di avere il numero minore possibile di proiezioni. Per elementi molto diversi da un piano, sviluppati in profondità o in altezza, si é ricorso al raddrizzamento differenziale, tali da permettere la modifica della presa originale raggiungendo ottimi risultati anche nell'unione di più immagini a mosaico. | ||||||||||||||
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