Costruendo il MUDI

ultima modifica 16/12/2010 12:48
La misura di Brunelleschi, il progetto culturale, il Museo

 

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Il progetto del  MUDI ha visto la possibilità di integrare il processo compositivo con modelli morfometrici matematici ad alta densità informativa. Rilevare e progettare sono due processi profondamente diversi; l’uno parte in maniera imprescindibile dal reale, l’oggetto del rilievo, l’altro più spesso prende origine dall’immaginazione volta a pensare, pro-gettare nel futuro quanto ancora non c’è, per concretizzarsi da una parte, in restituzioni grafiche, frutto di un atto di conoscenza, che raccontano l’architettura; dall’altra, elaborati che grazie all’inventiva e ad indicazioni metriche prefigurano lo spazio da costruire. Nel caso del progetto MUDI il rilievo è stato inserito nella fase di elaborazione del progetto definitivo e soprattutto esecutivo, le componenti più tecniche dello sviluppo del processo compositivo, in cui si impone la necessità di un controllo spaziale con un’accuratezza di carattere millimetrico.

 

 

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In virtù delle sue caratteristiche intrinseche di precisione, il rilievo morfometrico matematico riesce infatti a svelare e chiarificare la complessità e l’articolazione volumetrica dell’oggetto del rilievo grazie all’integrazione di diverse metodologie: il metodo con laser scanner 3D, utilizzato per ottenere un modello tridimensionale metrico; il metodo topografico, impiegato per la registrazione delle diverse scansioni e per la definizione di una rete di inquadramento complessiva; il metodo fotografico unitamente a quello topografico adottato per la realizzazione di un supporto di immagini per il controllo dello stato attuale, soprattutto delle parti superficiali.

 

 

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L’analisi e il confronto del dato raccolto, costituito da un insieme di coordinate metriche, concretizzate in punti adimensionali, la nuvola di punti, rende la volumetria dell’architettura più facilmente comprensibile grazie alla possibilità di correlare i diversi ambienti architet-tonici, senza vincoli di piani di sezione predeterminati e offre l’opportunità di verificare in visioni planimetriche gli impianti superiori con quelli inferiori attraverso controlli di sovrapposizione morfologica, utili per comprendere eventuali aggiustamenti o traslazioni dovute a mancate corrispondenze murarie. L’interrogazione produce infatti la possibilità di selezionare i piani e gli assi di visualizzazione e contestualmente di selezionare gli ambiti spaziali interessati: di volta in volta è possibile concentrarsi esclusivamente sullo spazio interno, sul rapporto tra esterno ed interno dell'edificio o sull'intero ssitema di spessore volumetrico rilevato.