Il "Palatium Vetus", centro della vita politica, amministrativa e giudiziaria del comune medioevale, venne costruito intorno al 1170, al tempo della fondazione della città. L'edificio era articolato in due parti, comprendeva l'armeria, o Pavaglione, e qualche ufficio amministrativo; si prolungava su Via Migliara e con vari corpi di fabbbrica annessi e cortili interni, giungeva fino a Via dei Martiri. Qui avevano sede gli uffici del Podestà e del Capitano del Popolo e nei secoli XII-XIV gli organi giudiziari (Pretorio) e le carceri. Dopo vari passaggi il palazzo venne ceduto infine dal Comune allo Stato nel 1856; gli anni seguenti quasi tutti i locali di Via dei Martiri furono venduti a privati, mentre nel fabbricato prospiciente la piazza fu sistemato il corpo di guardia del Comando di Divisione. Già all'inizio del Settecento sul lato di Via Migliara si aprivano vari negozi riconfermando la più secolare destinazione commerciale della via. Fino al 1995 il complesso edilizio ha ospitato il Presidio e il Distretto Militare e attende ora nuova destinazione. Grazie ad una collaborazione congiunta tra lo Studio BMS progetti di Milano, responsabile delle operazioni di riqualificazione dell'intero complesso architettonico, lo studio Ferrari Restauri, responsabile del progetto di restauro ed il centro DIAPReM del dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara, é stato possibile condurre un'indagine diagnostica per immagini implementando l'innovativa tecnologia termografica a supporto del recupero di un bene di enorme rilevanza. Come in fotografia, é possibile trovarsi in situazione di illuminazione naturale o ricreata artificialmente per mezzo di apparecchiature illuminanti, così, in termografia, é situazione necessaria per procedere ad una corretta indagine la presenza di un "gradiente termico", cioé una differenza di temperatura tra il corpo analizzato e una fonte di calore, che può essere rappresentata anche dal corpo stesso nei confronti dell'ambiente circostante. La situazione di "naturale" gradiente termico trova valida alternativa, in ambito applicativo, nella generazione artificiale di un campo termico, che può essere ottenuto in 2 modi: "attivo", usando gli effetti dovuti agli stati di stress applicati al materiale in maniera ciclica; oppure "passivo", producendo e applicando improvvisamente calore e quindi provocando artificialmente l'insorgere di un gradiente di temperatura nel materiale. Per una lettura attendibile del dato termografico, si é reso quindi necessario ricreare artificialmente condizioni termiche ideali di scambio di calore tra interno ed esterno, che potessero rendere indagabile, dal punto di vista termico, l'ambiente della scansione. |