La forma dell'architettura e la consistenza qualitativa del materiale lapideo: il tempio di San Biagio a Montepulciano

last modified May 03, 2010 06:46 PM

Le analisi del dato di riflettanza del tempio di San Biagio a Montepulciano sono finalizzate alla definizione morfologica e alla quotatura dei dettagli scultorei, all'analisi dei materiali e all'analisi del degrado e dello stato conservativo delle superfici. Il modello tridimensionale, rappresentato in forma di nuvola di punti, può essere visualizzato nella cosidetta modalità del "falso colore": le differenti cromie che il software assoccia alle diverse parti del modello dipendono dai diversi valori che la riflettanza assume. La conoscenza di questo dato, sia pur limitato ad un particolare valore, consente la raccolta di informazioni per zone omogenee rispetto all'angolo di incidenza del laser al momento del rilievo effettuato mediante laser e al tipo di materiale superficiale; la variazione di intensità da punto a punto del raggio riflesso di luce verde può servire per trarre informazioni sui materiali e sul degrado della superficie indagata.
In questo caso, le analisi sono state suddivise in tre gruppi: quelle che riguardano gli aspetti geometrico-morfologici degli apparati decorativi, quelle materiche e quelle di degrado. Ai fini delle indagini diagnostiche sulle superfici del Tempio di San Biagio, sono stati considerati 25 casi di ogni tipo. In alto, i valori di riflettanza imposti hanno consentito di definire con maggior precisione le modanature e gli elementi decorativi; in basso, dettagli dello studio dei materiali: i falsi colori permettono di definire zone omogenee e cambiamenti di materiale anche in zone non facilmente accessibili, come nel caso della lunetta al di sopra dell'altare.

 

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Le indagini sono state concentrate in dettaglio sull'intradosso della cupola, dove, variando l'intervallo di riflettanza, si sono evidenziate fasce concentriche di intonaco; si rendono chiaramente visibili, in azzurro chiaro, le lacune nella finitura.
Nel caso del tamburo interno, é stato possibile individuare una porzione di parametno murario sostituita valutandone la diversa risposta rispetto al paramento murario cirocstante. Per l'estradosso della cupola é stato possibile definire, oltre alla suddivisione delle lastre di copertura, anche l'alterazione cromatica subita dal piombo. Questo sistema ha permesso inoltre la perimetrazione e la valutazione delle superfici su cui intervenire: sul prospetto est, trattato con la tecnica del falso, i toni rossastri hanno messo in evidenza il degrado della superficie, aggredita da patine e dilavamento; nel prospetto nord la colorazione rossastra e l'alterazione cromatica in facciata hanno rivelato la presenza di patine biologiche.
Analizzando, secondo diversi livelli, i valori della riflettanza e, ottenendo quindi diverse scale di colorazione del modello 3D in forma di nuvola di punti, si comprende come i materiali rispondano in modo diverso, e come, di conseguenza, il software associ colori diversi alle diverse zone, e come la riflettanza possa incidere sulla percezione, il falso colore, della stessa nuvola di punti che potrà fornire, in condizioni di tonalità diverse, informazioni diverse.
Per una corretta e completa lettura delle informazioni ottenute dalle immagini estratte dalla nuvola di punti, virata nelle diverse tonalità di colore analizzate, é comunque necessaria un'attenta indagine a vista e la comparazione con le riprese fotografiche per comprendere esattamente la dipendenza tra le diverse colorazioni assunte dal modello 3D e le reali alterazioni materiche, strutturali, volumetriche o dipendenti dal degrado del manufatto in oggetto. Inoltre, questo tipo di indagine ci fornisce, oltre a tutta una serie di informazioni qualitative, anche quelle quantitative, essendo il modello completamente misurabile in ogni sua parte: le zone discriminate e individuate grazie all'utilizzo del falso colore possono essere perimetrate e misurate a loro volta.

 

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