Il passato e il futuro
Il legame tra Ferrara e la sua università è tra i più antichi e saldi, e lo si respira nelle aule e le sale studio nei palazzi rinascimentali, nei giardini silenziosi tra un dipartimento e l’altro, nell’edificio industriale del Polo Scientifico Tecnologico affacciato sul Po.
Era il 1391, quando il marchese Alberto V d'Este, su concessione di papa Bonifacio IX, inaugurava i primi corsi di Arti, Teologia e Giurisprudenza. Il periodo d’oro, per la città e l’università è il rinascimento, tra ‘400 e ‘500: vi vengono a studiare Enea Silvio Piccolomini, futuro papa Pio II, l’astronomo Copernico e il medico e alchimista Paracelso, mentre il centro prende la forma che mantiene intatta ancora oggi, tanto da essere stato riconosciuto dall’Unesco tra i siti patrimonio dell’umanità.
Rinascimentale e contemporanea
Quello spirito rinascimentale, così fiducioso nelle potenzialità umane e rigoroso come la pianta geometrica della città, è il filo ininterrotto che Unife porta nella contemporaneità: un’università a misura di persona, ricca di scambi con tutto il mondo, in cui ferve la ricerca, profondamente immersa nella rete di relazioni con le imprese, il territorio, le istituzioni.
Gli oltre 28.000 tra studentesse e studenti che la frequentano ogni anno – l’80% viene da fuori regione – sono attratti anche da una città dalle dimensioni e dai ritmi propizi allo studio e alla propria crescita personale e sociale. In bici, tutto è a portata di mano: passare da una lezione a una mostra al palazzo dei Diamanti, dalla palestra al colloquio con docenti e tutor, dalla biblioteca a una performance degli artisti di strada del Buskers Festival.