Controllo di qualità, estrazioni e formulazioni cosmetiche con biomolecole derivate da sottoprodotti della filiera agroalimentare
Assegno di ricerca POR FSE 2014 2020 approvata con Dgr. 19429/ 2017 cofinanziata dal Fondo sociale europeo Por 2014-2020 Regione Emilia-Romagna
Assegno di ricerca inserito nell'ambito del progetto: Sicurezza, qualità e integrazione delle filiere agroalimentari regionali per aumentarne la competitività
Ricercatore: Dott.ssa Raissa Buzzi
Responsabile scientifico: Prof.ssa Alessandra Guerrini
Dipartimento di afferenza: Scienze della vita e biotecnologie
Il progetto
Gli obiettivi dell’attività svolta nei mesi di ricerca, hanno riguardato l’applicazione di tecniche estrattive, biotecnologiche e formulative a scarti e sottoprodotti della filiera agroalimentare, al fine di promuovere lo sviluppo di nuove materie prime cosmetiche e nutri-cosmetiche ottenute mediante tecnologie ecosostenibili più rispettose per l’ambiente e la salute umana. Più nel dettaglio, l’attenzione è stata posta alla valorizzazione di scarti e sottoprodotti di piante ad uso alimentare, quali Olea europaea L. e Moringa oleifera Lam.
Dagli scarti e sottoprodotti trattati è stato possibile, infatti, ottenere molecole biologicamente attive che a loro volta hanno trovato impiego all’interno di prodotti destinati alla cura e alla bellezza della persona. In particolare, dalle acque reflue della lavorazione delle olive si è arrivati ad ottenere materie prime che sono state inserite all’interno di un trattamento combinato cosmetico-integratore ad oggi sul mercato con il marchio “Castello Montevibiano Vecchio”.
L’ottenimento di materie prime provenienti da scarti della filiera agroalimentare costituisce un driver di innovazione per tutte le aziende operanti nel settore della cosmesi e dei prodotti della salute, le quali si trovano a dover soddisfare un mercato in grande fermento per la continua ricerca di ingredienti innovativi, dall’efficacia dimostrata, non solo naturali ma anche sostenibili. A tal fine, la ricerca condotta, non solo ha dimostrato la possibilità di ottenere molecole biologicamente attive da prodotti che in genere costituiscono un rifiuto, ma offre alle realtà operanti nel settore cosmetico e dell’integrazione nutrizionale, materie prime e formulazioni innovative che per il valore aggiunto posseduto, possono essere utilizzate all’interno dei loro prodotti.
Parole chiave
- Scarti filiera alimentare
- Settore cosmesi
- Molecole biologicamente attive