Covid-19 | Vaccini, studio internazionale indaga i fattori che incidono sull'indecisione
Scienza, cultura e ricerca
Quali sono i fattori che più incidono, in questa fase della pandemia, caratterizzata dalla disponibilità di vaccini, su un atteggiamento di "vacillazione" rispetto al vaccinarsi?
Una maggiore conoscenza di questi aspetti viene da un'indagine condotta nell'ambito del progetto COMIT (COvid Monitoring in Italy), coordinato da IRCSS Fatebenefratelli di Brescia, Istituto Superiore di Sanità e AUSL di Modena, cui ha preso parte l'Università di Padova e per l'Università di Ferrara, Alessandra Tasso del Dipartimento di Studi Umanistici.
"COMIT - precisa Tasso - è parte di uno studio multinazionale promosso e coordinato dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per monitorare la conoscenza, la percezione del rischio, la fiducia e i comportamenti preventivi durante la pandemia di COVID-19".
"Lo studio italiano ha coinvolto un campione rappresentativo di circa 5 mila italiani che hanno partecipato tra gennaio e febbraio 2021 e ha indagato i fattori in grado di predire l’indecisione nei confronti della vaccinazione COVID-19 - spiega Tasso - I dati che emergono dimostrano come lo studio della componente psicologica sia di fondamentale importanza nell'affrontare eventi come quello in corso".
"Due ipotesi hanno guidato lo studio - illustra Tasso - Da un lato, ci siamo chiesti se, con il procedere della pandemia e con il diffondersi dei contagi, la possibilità di contrarre la malattia in forma lieve avrebbe potuto rendere le persone più indecise nei confronti della vaccinazione, facendole vacillare. Dall’altro, ci siamo chiesti se, con il procedere della campagna vaccinale e l’aumento del numero di vaccinati, potesse aumentare quello che, nella letteratura sull’argomento, viene definito atteggiamento opportunistico, e che consiste nel fare affidamento sulla vaccinazione effettuata dagli altri. I risultati dimostrano che anche coloro che vacillano e tendono all’opportunismo sono più propensi alla vaccinazione quando: sono più favorevoli in generale alle vaccinazioni, adottano le misure di salute pubblica raccomandate, hanno fiducia nelle fonti istituzionali che si occupano di problemi sanitari e hanno maggiori capacità di far fronte ad eventi stressanti. Vacillano di più: coloro che si informano dai media tradizionali e tendono al complottismo".
Altri aspetti che sembrano portare a una minore propensione alla vaccinazione sono legati a un minor livello di istruzione, la giovane età e il genere femminile.
"Si tratta anche in questo caso di fattori che richiedono ulteriori indagini, anche perché l'esitazione vaccinale è stata studiata in relazione alle vaccinazioni pediatriche e i dati sull'esitazione vaccinale nel caso del COVID-19 si stanno ancora raccogliendo".
Autori e autrici dello studio auspicano che il monitoraggio dell’esitazione vaccinale diventi un interesse primario nella pianificazione sanitaria.
Link utili
- RIcerca “Who is likely to vacillate in their COVID-19 vaccination decision? Free-riding intention and post-positive reluctance”«Preventive Medicine» - 2022.
Autori: Marta Caserotti*a, Teresa Gavaruzzi*a, Paolo Girardia, Alessandra Tassob, Chiara Buizzac, Valentina Candinic, Cristina Zarboc, Flavia Chiarottid, Sonia Brescianinid, Gemma Calamandreid, Fabrizio Staracee, Giovanni de Girolamo*c, Lorella Lotto*a (*stesso contributo)
Affiliazioni: aUniversità di Padova; bUniversità di Ferrara; cIRCSS Fatebenefratelli; dIstituto Superiore di Sanità; eAUSL Modena.