Big Data | Il laboratorio MechLav di Unife partecipa al progetto di ricerca nell'ambito Industria 4.0
Unife e le imprese
La transizione da un’economia di prodotto a un’economia dei servizi è uno dei temi caldi dell’industria 4.0. Proprio attorno a questo obiettivo si è sviluppato il progetto SBDIOI4.0 Servizi Big Data In e Out, da shopfloor a post-vendita, progetto di ricerca industriale finanziato da POR FESR Emilia-Romagna 2014 - 2020 e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, cui Unife ha preso parte con il laboratorio MechLav.
Il progetto è partito nel 2019 con l’obiettivo di ideare e progettare una piattaforma Big Data che rispondesse alle esigenze di un largo insieme di scenari applicativi in ambito Industria 4.0 fornendo soluzioni avanzate di aggregazione, analisi e visualizzazione dati. La piattaforma SBDIOI4.0 consente alle aziende di realizzare servizi Big Data innovativi sia a supporto del processo di produzione (servizi all’interno della fabbrica, “IN”) che dell’assistenza post-vendita (servizi fuori dalla fabbrica, “OUT”), favorendo l’adozione di nuovi modelli di business basati sulla servitizzazione.
Da proprietario di un prodotto a utilizzatore di un servizio
“Con il termine servitizzazione - spiega il professor Mauro Tortonesi, coordinatore scientifico per il laboratorio MechLav - si intende quel processo attraverso il quale un’azienda passa dalla vendita di un prodotto alla vendita di un servizio, trasformando i propri clienti da proprietari di un bene a utilizzatori di un servizio. In questo senso il progetto SBDIOI4.0, applicato al caso di studio Carpigiani, leader mondiale nel mercato delle macchine per il gelato, ha consentito all’azienda l’apertura di nuovi scenari di business, passando dalla tradizionale vendita della macchina da gelato, alla vendita del servizio di utilizzo e di assistenza della macchina stessa.”
Questo passaggio è stato possibile grazie all'infrastruttura per la gestione di Big Data realizzata dai ricercatori del laboratorio MechLav. Le macchine da gelato Carpigiani, infatti, sono a tutti gli effetti “Smart Product”, ovvero macchine intelligenti capaci di produrre una grande mole di dati relativi al loro funzionamento (temperatura, pressione, etc.). L’analisi in tempo reale di questi dati da parte dei tecnici dell’azienda consente di pianificare al meglio le attività di manutenzione delle macchine, e quindi intervenire tempestivamente, fino al caso di riuscire a prevenire i guasti dovuti all’usura, con un significativo miglioramento di costi ed efficienza dei processi di assistenza post-vendita.
La servitizzazione porta con sé un duplice beneficio. Innanzitutto, consente all’utilizzatore di godere di una macchina da gelato Carpigiani sempre funzionante e costantemente monitorata. Inoltre, permette all’azienda di raggiungere nuovi clienti: non solo le gelaterie artigianali e i franchising, all’interno dei quali lavorano figure esperte che fanno della produzione di gelato il proprio business, ma anche piccoli ristoranti che, nonostante vendite limitate che non permetterebbero di sostenere il costo relativo all’acquisto di una macchina da gelato, possono comunque servire gelati alla propria clientela grazie al servizio di utilizzo delle proprie macchine offerto da Carpigiani.
Il Professor Mauro Tortonesi, coordinatore scientifico del progetto per il laboratorio MechLav
Non solo dati tecnici ma anche di contesto
“Ma il progetto SBDIOI4.0 è andato oltre - sottolinea Tortonesi - infatti, in aggiunta ai dati di manutenzione, ha costruito l’architettura per la raccolta, l’analisi e la gestione dei dati di contesto, come dati di servizi meteo e dati provenienti dai social. Il gelato, infatti, è un prodotto consumato tendenzialmente in periodi caldi: conoscere in anticipo la situazione meteorologica o la presenza di particolari eventi e festival sul territorio, identificati attraverso i dati forniti dai social, permette di pianificare al meglio sia la gestione del magazzino di ingredienti per il gelato, sia i turni del personale, e consente quindi ai gelatieri di rispondere adeguatamente alle richieste dei clienti.”
Le tecnologie utilizzate
Lo sviluppo dell'infrastruttura per i cosiddetti “servizi OUT” di cui si è occupato il Laboratorio MechLav, ovvero quei servizi basati sulla raccolta di dati che non provengono dalla fabbrica ma dall’esterno (le macchine per gelato Carpigiani sono installate presso clienti con sedi in tutto il mondo, i dati meteo e social provengono da fonti esterne al sito di produzione), è avvenuto mediante l’utilizzo di software open source leader di mercato. Gli strumenti open source utilizzati nel progetto SBDIOI4.0 per il trasferimento, lo stoccaggio e il processamento di ingenti moli di dati sono sviluppati da grandi compagnie IT (Google, Microsoft, Uber, ecc.) che li testano e li utilizzano a loro volta per analizzare i Big Data prodotti dai propri servizi. Questo rende i software super testati e, di conseguenza, particolarmente idonei per essere replicati e adattati ad altri progetti Big Data, inclusi quelli che si stanno sviluppando nell’ambito Industria 4.0.
Maggiori dettagli sul progetto
Il progetto ha visto la partecipazione di cinque laboratori di ricerca industriale della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, che appartengono a tre Atenei e un Centro di Ricerca, e di sette importanti imprese. Si tratta dei laboratori CIRI ICT e CIRI MAM dell’Università di Bologna, di MechLav dell’Università degli Studi di Ferrara, di AIRI dell’Università di Modena e Reggio Emilia e del Consorzio T3Lab.
Le realtà coinvolte nel progetto sono Carpigiani, Cineca, Gea Procomac, Imola Informatica, Injenia, ItalianaSoftware e SACMI.
Attività, risultati e video esplicativi del progetto sono disponibili sul sito: https://www.sbdioi40.it/