Sole 24 Ore | Spazi per sport, divertimento e cultura incoronano Ferrara città a misura dei più giovani
Vita universitaria
Podio per Ferrara nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita intergenerazionale nelle città italiane. Nell’analisi del prestigioso quotidiano, pubblicata lo scorso 28 giugno, la città si aggiudica il secondo posto a livello nazionale per la fascia di età dei giovani, ovvero tra i 18 e i 35 anni.
A trainare il risultato le aree sportive e gli spazi all’aperto, per i quali Ferrara è prima tra le 107 province analizzate, l’ampia offerta di concerti (9° posto), la differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza (10° posto) e la presenza di bar e discoteche (14°posto).
“Un dato importante in cui si riflettono positivamente la buona offerta di luoghi di socialità (bar, birrerie), di eventi pubblici (concerti) e l’eccellenza per quanto riguarda l’offerta di impianti sportivi. Tale esito non può che incrociarsi con la vocazione di Ferrara in quanto città universitaria e la vitalità della popolazione studentesca iscritta ai corsi dell’Ateneo” commenta il professor Alfredo Alietti del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife.
Dai dati complessivi sugli iscritti, l’Ateneo di Ferrara risulta scelto in maggioranza da studentesse e studenti provenienti da altre regioni d’Italia: un bacino nazionale che è indubbiamente un valore aggiunto determinante.
“L’attrattività di Ferrara verso i giovani, certificata dalla ricerca del Sole 24ore, è un fattore sul quale costruire il nostro futuro accademico, garantendo la qualità dell’insegnamento con il sostegno alla socialità diffusa dei giovani. Una sfida che dobbiamo affrontare nel percorso che ci riporterà a condividere la quotidianità della vita universitaria nelle sue differenti declinazioni” continua il professore. E conclude: "Vorrei citare un episodio che sottolinea questi aspetti positivi sui quali ci siamo soffermati. Nel settembre del 2018 ho organizzato un convegno internazionale a cui hanno partecipato ricercatrici e ricercatori provenienti da tutto il mondo. La sera passeggiando nelle vie del centro, un collega docente all’Università di New York osservando i tanti giovani nelle strade, quel vocio ininterrotto, i saluti di alcuni studenti e alcune studentesse rivolti al sottoscritto, mi disse: “E' una bella sensazione, mi sembra di essere dentro a una città campus”. Qui, credo, sta il significato più profondo e più intenso che possiamo affermare guardando il recente passato e ciò che sarà nei mesi a venire. Una città a misura di giovane e a misura dei nostri attuali e futuri studenti, un contesto di vita e di studio ideale”.