Design e comunicazione sociale | Dal workshop alla campagna promozionale per i Ferrara Trigames 2021
Persone
È nato dall’arrivo a Ferrara dei SUDS Open Euro Trigames, l’evento sportivo di ottobre riservato alle persone con sindrome di Down, il workshop Comunicare il Sociale proposto dal Corso di Laurea in Design del prodotto industriale di Unife che si è tenuto nell’estate 2021. La migliore occasione di formazione sui concetti di comunicazione visuale e identità visiva applicati alla cultura e al sociale, e con uno scopo pratico ben preciso: realizzare una campagna promozionale inclusiva per la prima edizione ferrarese dei Trigames.
Le studentesse e gli studenti che hanno partecipato al workshop hanno prodotto logo, video promozionali, locandine e banner con l’obiettivo di valorizzare la persona, cercando di interpretarne e rispettarne le esigenze.
Piera, Luca e Samuele, alumne/i del corso di Design del prodotto industriale, hanno partecipato con entusiasmo e ci hanno voluto raccontare in prima persona la loro esperienza.
Benvenuti a tutte/i, raccontateci il vostro percorso a Unife
Piera: Dopo la triennale in Design del prodotto industriale a Unife, ho deciso di continuare con la magistrale in Innovation Design.
Samuele: Anche io sono iscritto al secondo anno del corso di Innovation Design, sono un collega di Piera e, come lei, sono stato tutor per il workshop.
Luca: Io, invece, sono al secondo anno di Design del prodotto industriale.
Perché avete deciso di partecipare al workshop “Comunicare il sociale”?
Piera: sono venuta a conoscenza del workshop grazie ad alcune email dell’Università e ho notato nomi conosciuti tra le/i professioniste/i che sarebbero intervenute/i, perciò mi sono incuriosita. Ero sicura sarebbe stata un’esperienza molto formativa!
Samuele: sono stato colpito anche dalla partecipazione di alcuni soci AIAP (Associazione italiana design della comunicazione visiva) e non potevo perdermi la possibilità di confrontarmi con progettiste/i esperte/i di quel calibro.
Luca: quest’anno ho cercato di fare tutte le attività formative proposte dall’Università e questa era un’ulteriore occasione di approfondimento. In più, mi ha colpito il lato sociale del progetto e il legame con lo sport, di cui sono grande appassionato.
Di cosa vi siete occupati?
Piera: come tutor abbiamo seguito il team di lavoro, organizzando l’attività settimanale sulla base delle revisioni dei professori e guidando ricerche approfondite sul tema dello sport e della comunicazione dello sport.
Samuele: abbiamo fatto ricerche per capire come si comunicano gli eventi sportivi, partendo dai primi marchi delle Olimpiadi e arrivando fino alle varie edizioni dei trisome games. Abbiamo creato logo e pittogrammi e abbiamo cercato i mezzi migliori per pubblicizzare l’evento: locandine, video, etc.
Quali sono le idee e i principi che hanno animato il vostro progetto?
Piera: siamo partiti dalle basi teoriche acquisite durante il workshop e abbiamo sviluppato il progetto con l’obiettivo di comunicare un evento sportivo e sociale senza farlo diventare una classica campagna sociale. Non volevamo essere banali e abbiamo voluto esaltare in primis il lato sportivo di questo evento.
Avete ideato il logo dell’evento..quale storia si nasconde dietro questo simbolo?
Samuele: il logo è nato da un bellissimo lavoro di gruppo. Da alcuni schizzi e dalle visioni personali di ognuno di noi abbiamo creato un simbolo dietro al quale si nascondono diverse interpretazioni: un incrocio, quindi la visione di Ferrara come punto di incontro, la torcia olimpica, i tre cromosomi, che sono simbolo della trisomia, e l’immagine di un abbraccio. Da qui sono nati poi i pittogrammi, mixando i tre segni del logo per rappresentare le diverse discipline sportive degli atleti.
Il logo dell'evento
Vi siete occupati anche dei colori. Con quale ratio li avete scelti?
Luca: dopo tante ricerche abbiamo optato per il giallo e il blu: i colori più utilizzati durante la giornata della trisomia, ma abbiamo giocato con le nuance per non essere banali.
Piera e Samuele con la locandina della disciplina Judo
Per concludere, cosa vi ha lasciato questa esperienza?
Luca: in questo workshop mi sono sentito davvero di imparare qualcosa che mi servirà in futuro e ho avuto la conferma che il modo migliore per crescere e imparare è mettersi in gioco e fare, non solo studiare.
Samuele: questa esperienza è stata anche un’opportunità per lavorare con le nostre conoscenze in modo completamente nuovo e con grandi responsabilità (come rispettare le scadenze). È stata un’esperienza davvero arricchente grazie al lavoro a stretto contatto con grandissimi/e professionisti/e, che ci hanno insegnato che un/a designer non può essere una persona indifferente.
Piera: è partito tutto da un workshop universitario, che sembrava essere una pura esperienza didattica, e ne siamo usciti completamente cambiati. Le/i docenti ci hanno mostrato un punto di vista diverso sul mondo della comunicazione sociale, che non si limita a creare campagne promozionali ma che deve emozionare. Abbiamo imparato a fare attenzione al cosa e al come si comunica.
Penso che un punto di forza di questo workshop sia stato il focus sulla comunicazione della disabilità, che è un aspetto che spesso non viene trattato come meriterebbe.
A cura di MARTA FABBRI, tirocinante postlaurea dell'Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale di Unife