Riconoscimenti | Intervista al Professor Giuseppe Cruciani, vincitore del Premio “Luigi Tartufari” dell’Accademia dei Lincei
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Il Professor Giuseppe Cruciani del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife è stato insignito del premio internazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei, una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Europa.
La cerimonia di premiazione si è svolta questa mattina (n.d.r. venerdì 17 giugno, ore 11.00) al Quirinale, in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a conclusione dell’Adunanza Solenne di chiusura dell’Anno accademico 2021-2022 dell’Accademia.
Il professor Cruciani ha ricevuto il Premio “Luigi Tartufari” 2022 per le Geoscienze per essere, secondo la motivazione ufficiale, “uno dei più brillanti mineralogisti attivi a livello internazionale nell’ambito della risoluzione di problematiche mineralogiche lato sensu e alle loro implicazioni per le geoscienze”.
Il premio rientra tra i più prestigiosi assegnati dall’Accademia dei Lincei per il 2022 e costituisce un riconoscimento di altissimo profilo scientifico, volto a sottolineare il significativo apporto per la ricerca di settore.
Per l’occasione, abbiamo intervistato il Professore Cruciani, raccolto le sue dichiarazioni e approfondito il suo ambito di studio.
Un momento della cerimonia al Quirinale: il conferimento del Premio da parte di Giorgio Parisi, Premio Nobel per la fisica nel 2021
Caro Professore, anzitutto complimenti per il prestigioso riconoscimento. Se lo aspettava? Come si sente?
No, non me l’aspettavo! Pur sapendo di essere stimato da tanti colleghi, e avendo ricoperto delle cariche di servizio come Presidente della Società italiana di mineralogia e petrologia, seconda società scientifica di scienze della terra… Non speravo e immaginavo tanto!
L’emozione è stata davvero immensa quando mi hanno riferito la notizia. Si lavora tanto e quando si lavora ci sono momenti di grande soddisfazione come di sconforto. Ma questi risultati ti fanno capire che sei sulla strada giusta. È un segnale che ciò che hai fatto e ciò che hai creduto come scienziato viene riconosciuto e validato, peraltro da un‘istituzione che ha una storia rinomata.
Giuseppe Cruciani durante la premiazione, insieme al Premio Nobel per la fisica nel 2021 Giorgio Parisi
Il Premio costituisce un riconoscimento di altissimo profilo scientifico, e sottolinea il suo apporto tanto significativo al settore. Ci può spiegare più nel dettaglio gli obiettivi di ricerca da lei perseguiti? Ci sono dei progetti o lavori che ritiene particolarmente significativi?
Io ho un background da geologo, ci tengo a dirlo. Ho un dottorato in Mineralogia e cristallografia e la mia ricerca si è svolta tutta nell’alveo dell'indagare la complessità che si trova in un minerale, oggetto che ha stimolato l’interesse e la curiosità dell’ uomo fin dai tempi antichi.
Il minerale è un oggetto complesso, che si è creato nell’arco di milioni di anni, che può contenere nella sua composizione l’intera tavola periodica. Le dinamiche che riguardano i minerali sono le stesse che sono alla base di fenomeni planetari: le discontinuità che noi osserviamo nel mantello terrestre sono legate a delle trasformazioni che avvengono tra minerali, così come i terremoti profondi o superficiali. Sono tutti fenomeni legati alle trasformazioni che coinvolgono le strutture cristalline dei minerali.
Ebbene questa conoscenza su un materiale naturale (che si può rendere veramente robusta, a prova di ogni difficoltà) può essere trasferita per sviluppare dei materiali ispirati alla complessità dei minerali, che noi possiamo utilizzare nella vita di tutti i giorni. La mia ricerca si è sempre fondata su questo principio.
Queste conoscenze le ho trasferite e applicate nel campo della catalisi, nel campo dei materiali ceramici in genere, materiali per la sostenibilità ambientale. Di recente anche per il recupero dei rifiuti da demolizione. I rifiuti da demolizione raggiungono solo in Italia le 60.000.000 di tonnellate all’anno, numero destinato a crescere di tre se non quattro volte, in caso di incidenti o catastrofi naturali. È un problema che impatta fortemente sul nostro ecosistema e sappiamo che il nuovo documento delle Nazioni Unite sottolinea l’importanza di preservare le risorse naturali, ottenute da estrazione da cava. - e aggiunge - Non solo: impatta anche per il fatto che non si sia ancora trovato un modo efficace e adeguato per riciclare questi materiali, che altrimenti finiscono in discarica.
Anche l’accademia dei Lincei ha compreso che questa è una direzione importante in riferimento alle scienze della terra. Le scienze della terra stanno vivendo un momento un pò di transizione, in Italia ma non solo: credo che l’Accademia dei Lincei, nella sua storicità, abbia voluto premiare me anche per mandare il chiaro messaggio che le scienze della terra sono una risorsa che può contribuire alla risoluzione di problemi attuali e futuri, che si inseriscono a pieno titolo nel tema della sostenibilità. Servono idee, ricerche, persone motivate e invogliate a portare avanti questo tipo di lavoro.
Dal 1993 si è stabilito presso l’università di Ferrara. Quanto è stato significativo il ruolo dell’istituzione nel supportare il suo lavoro?
Dopo il mio dottorato mi sono stabilito all’Università di Ferrara come ricercatore e ho trovato un’università a dimensione di ricercatore, una dimensione che ti permette di relazionarti e confrontarti in maniera approfondita con i colleghi, di avere un rapporto molto vicino con gli studenti e le persone che vai a formare.
Ritengo questi due aspetti molto importanti nel perseguimento della ricerca e della formazione. Credo che questi siano aspetti che l’università di Ferrara debba continuare ad offrire a tutti i docenti, i ricercatori e i giovani che intendono operare in questa istituzione.
Oltre ai prestigiosi risultati in ambito scientifico e di ricerca, è giusto ricordare il suo ruolo da docente a Unife: Che consiglio si sente di dare alle/ai giovani che vorrebbero intraprendere un percorso simile al suo?
Mi sento di ricordare loro di non abbandonare mai l’idea di intraprendere un’attività creativa. Intraprendere un‘attività creativa presuppone senz’altro trovare un ambiente ricco di stimoli per il cervello, avere delle persone di riferimento che abbiano la possibilità di condividere conoscenza e sapere. Avere la strumentazione, networking nazionale e internazionale.
L’invito che vale per me come per ogni giovane che intenda avviarsi nel mondo della ricerca, è quello di credere nelle proprie idee, e soprattutto, non mancare mai di coerenza.
Da sinistra, Tyrone Lucon Xiccato e Giuseppe Cruciani, i due premiati 2022 dall'Accademia dei Lincei
Intervista a cura di Fabio Lovati del Master in Giornalismo Scientifico e Comunicazione istituzionale della Scienza di Unife.
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