Sport e musica | Intervista a Doralice Minghetti, studentessa del Conservatorio di Ferrara e di Scienze Motorie a Unife
Persone
Due strade parallele, due percorsi di studio da portare avanti simultaneamente per riuscire a coltivare passioni diverse. Fino a poco tempo fa non era possibile, ma oggi si può frequentare contemporaneamente il Conservatorio e l’Università.
Ci parla di questa esperienza Doralice Minghetti, laureata in Clavicembalo e Tastiere Storiche al Conservatorio “Girolamo Frescobaldi di Ferrara, dove studia ancora, e studentessa del Corso di Scienze motorie del nostro Ateneo.
Abbiamo conosciuto Doralice in occasione dell’ultima inaugurazione dell’anno accademico 21/22, dove si è esibita suonando il clavicembalo di proprietà dell'Università di Ferrara, realizzato su progetto di Thomas Walker, insigne musicologo americano Preside della Facoltà di Magistero negli anni ‘80, che ne aveva curato la ricerca filologica ed organologica.
Ciao Doralice, raccontaci di te: come nasce la tua passione per la musica, in particolare quella classica, e come hai scelto di suonare il clavicembalo?
Non ho genitori musicisti e non sono nata in un ambiente ad essa connesso: quindi forse si tratta di un'inclinazione innata. Già durante la scuola materna, grazie ai progetti musicali che coinvolgono i bambini, ho scoperto di essere molto portata per la musica, ho capito che mi appassionava molto e che mi sarebbe piaciuto dedicarle tempo. I miei vari insegnanti hanno poi contribuito a indirizzarmi nel percorso musicale a me più affine.
Ho provato nel corso del tempo vari strumenti, sono passata dal clarinetto al pianoforte. Mi hanno consigliato successivamente di iscrivermi al conservatorio. Qui mi sono avvicinata al clavicembalo, strumento antico, e alla musica classica, tappa fondamentale per ogni pianista. Ho così scoperto di avere una forte passione per la musica antica e ho deciso di rendere il clavicembalo il mio strumento principale.
Quando hai capito che la musica era la strada che avresti voluto seguire?
Fin da piccola ho sempre desiderato provare molti strumenti e studiare musica, ma nel momento in cui ho deciso di iscrivermi al conservatorio, a 12 anni, ho preso consapevolezza dell’impegno che avrei dovuto e voluto mettere. Da lì ho capito che volevo indirizzare la mia vita su questo binario.
Come si associa questa tua passione allo studio delle scienze motorie?
Sono sempre stata una persona sportiva. Ho frequentato alle superiori il Liceo Carducci Scienze Umane, progetto sport, e durante il mio percorso scolastico mi sono approcciata con un punto di vista nuovo verso le scienze motorie. Grazie agli stage previsti per il quarto e il quinto anno in palestre, enti o aziende, mi sono avvicinata molto al pilates e allo yoga, allenamenti che ho svolto in una palestra di Molinella, che mi hanno permesso di migliorare il collegamento mente-corpo, la percezione e la cura del movimento. Perciò ho deciso di affiancare questo percorso parallelamente a quello musicale con gli studi universitari a Unife.
Come accosti gli studi in conservatorio con quelli a Unife?
Da sempre ho seguito due percorsi paralleli, tra studio e musica, quindi, quando è stato il momento di scegliere il percorso formativo dopo la maturità, ho scelto di mantenere questa dualità. Mi sono iscritta così all’università continuando allo stesso tempo gli studi al conservatorio. È necessaria sicuramente molta volontà di impegnarsi in entrambe le cose e ciò lo si riesce a fare solo se si ha passione e costanza.
Nella foto Doralice Minghetti nel corso della sua esibizione
Cosa ha significato per te prendere parte a questo evento importante della nostra Università?
È stato per me un onore, sono molto contenta di aver contribuito musicalmente a una cerimonia così sentita per l’Università, davanti alla platea illustre di docenti e ospiti. Mi sono sentita accolta dal clima di tradizione e solennità che un evento del genere riesce a suscitare. Ho sentito quindi la responsabilità di cercare di renderlo migliore con il mio contributo. Mi ha fatto piacere aver avuto la possibilità di suonare il clavicembalo di Thomas Walker (insigne musicologo americano preside della Facoltà di Magistero negli anni ‘80, che ne aveva curato la ricerca filologica ed organologica), uno strumento che mi appartiene e con una storia importante per l’Ateneo.
Quale percorso vorresti intraprendere nel prossimo futuro?
È difficile dirlo. Ad oggi cerco di far convivere le mie due passioni in equilibrio. Sto concludendo il mio percorso triennale e sto maturando ancora idee relative all’inserimento nel mondo lavorativo o alla continuazione degli studi. La vita da concertista non è semplice, in questo momento storico mi piacerebbe maggiormente dedicarmi all’insegnamento della musica, unito sempre a un lavoro da istruttrice nelle palestre.
Quale sarebbe il risultato più grande a cui aspiri, il tuo sogno da realizzare?
Crescendo gli impegni si moltiplicano ed è difficile continuare su più strade il proprio percorso di vita, nonostante ciò, il mio obiettivo è quello di riuscire a far continuare a vivere le mie due anime anche nell’ambito lavorativo. Sono due passioni equivalenti che desidero coltivare anche per mantenere dinamicità e stimoli.
Cosa ti sentiresti di dire alle/i giovani che vorrebbero approcciarsi a un percorso come il tuo?
Consiglio a tutti di provarci e di perseguire i propri obiettivi. Se si ha la passione, con l’impegno si possono raggiungere traguardi importanti. Da poco è possibile iscriversi a più corsi di laurea, quindi a maggior ragione, se sono presenti dubbi sul proprio percorso di studi consiglio di seguire due strade contemporaneamente perché con la forza di volontà non ci sono limiti. In questo modo si ha la possibilità di provare a capire cosa sia meglio seguire davvero.
Intervista a cura di Matteo Bellinazzi, tirocinante dell'Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale
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