COST Action | Ventidue nazioni nel progetto a guida Unife sui recettori P2X come bersaglio di farmaci
Scienza, cultura e ricerca
C'è anche un progetto coordinato da Unife nelle settanta COST Action (European Cooperation in Science and Technology) lanciate ufficialmente il 23 giugno.
Il progetto è P2X receptors as a therapeutic opportunity (Recettori P2X come opportunità terapeutica). Coordinato dalla Prof.ssa Elena Adinolfi del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Università di Ferrara, l'iniziativa mette insieme i migliori gruppi di ricerca da 22 nazioni comprendenti l'area Atlantica, Continentale e Mediterranea dell'Europa: Bulgaria, Republica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, oltre al Brasile e alla Tunisia.
Al carattere fortemente interazionale dell'iniziativa, prerogativa dei progetti finanziati da COST, si unisce quello transdisciplinare: il progetto mette infatti assieme le competenze di patologi, immunologi, farmacologi, biochimici, fisiologi, chimici, biofisici, neuroscienziati, oncologi, microbiologi, clinici e di industrie e spin-off italiani e tedeschi.
"In coerenza con gli obiettivi di networking di COST, la Action coordinata da Unife vuole formare una rete di ricercatori dedicata alla scoperta di nuovi farmaci che abbiano come bersaglio i recettori P2X e facilitare il loro passaggio dal bancone degli Istituti di Ricerca al letto del paziente - illustra Adinolfi -. L'Azione inoltre si propone di integrare tra di loro le conoscenze relative ai recettori P2X che già li indicano come fattori importanti nello sviluppo di malattie degenerative come l'Alzheimer, la sclerosi multipla e l'osteoporosi, ma anche di altre patologie a base infiammatoria e nella crescita e progressione tumorale".
La sistematica integrazione di queste informazioni da parte dei partecipanti alla COST Action ha la finalità di canalizzare gli sforzi di tutti gli eccellenti gruppi europei coinvolti nella ricerca di base sui recettoei P2X per selezionare quelle patologie che beneficerebbero di più di un trattamento mirato ad agire sui singoli recettori in modo da porre le basi precliniche per lo sviluppo di ricerche sui pazienti. A questo fine l'azione coinvolge anche ricercatori di chimica farmacologica e SME in grado di sviluppare nuovi farmaci così come pure centri specializzati nella realizzazione di trial clinici. Lo sforzo congiunto di ricercatori caratterizzati da un background scientifico e tecnologico tanto vario servirà da propellente per la scoperta di nuovi farmaci che abbiano come bersaglio i recettori P2X e al loro passaggio dal bancone degli Istituti di Ricerca al letto del paziente.
"La rete offrirà molteplici opportunità di interscambio finanziando la partecipazione a conferenze, scuole di formazione, vere e proprie visite di studio della durata di alcuni mesi e pubblicazioni. Una parte dei lavori dell'azione sarà anche dedicata alla diffusione dei risultati ottenuti dai ricercatori nei territori dove operano tramite la partecipazione e l'organizzazione di iniziative locali in tutta Europa. Dopo il lancio ufficiale che avverrà tra la fine di giugno e ottobre sarà possibile fare richiesta di unirsi alla rete ed alle sue inziative anche a ricercatori e studenti postlaurea inizialmente non coinvolti nell'Azione", aggiunge la coordinatrice.
"Uno dei principi fondanti delle Azioni COST è quello di promuovere la parità di genere - conclude Adinolfi - e la nostra Azione ha una percentuale di partecipanti donne del 50,9%".
Oltre alla professoressa Elena Adinolfi, altri docenti e ricercatori Unife coinvolti nell'azione sono il Professor Francesco Di Virgilio, la professoressa Roberta Rizzo, le dottoresse Elena De Marchi, Anna Pegoraro e Valentina Vultaggio Poma ed il dottor Andrea Alogna.
Per saperne di più
- Cosa sono le COST action (in inglese)
- Cosa viene finanziato dalle COST action (in inglese)