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Expo Dubai | Fanno scuola le innovazioni di Unife nel campo dell’agrifood e dell'acquacoltura

09/02/2022

Scienza, cultura e ricerca

Digitalizzare le attività legate all’acquacoltura, settore centrale nelle zone costiere dell’Emilia-Romagna, per raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale ed economica. È il cuore del contributo che il professor Alberto Cavazzini, direttore del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie di Unife, ha portato a Expo Dubai in occasione della sessione dedicata all’Agricoltura 4.0.

Obiettivo della sessione del Padiglione Italia, presentare le soluzioni innovative della nostra Regione per rendere tutta la filiera “from farm to fork”: sostenibile da un punto di vista produttivo, economico e ambientale; resiliente ai cambiamenti climatici, pur preservando la qualità e tradizione gastronomica; attenta al miglioramento degli aspetti nutrizionali correlati alla salute; altamente innovativa in tutti i processi.

“La coltura di specie ittiche è un’attività che caratterizza il territorio italiano, e in particolare la zona costiera ferrarese, da secoli. Oggi l’Italia contribuisce per il 12% al mercato europeo dell’acquacoltura, e la Sacca di Goro produce 16000 tonnellate di vongole all’anno, rispettivamente il 55% e il 40% della produzione italiana ed europea. Considerata la sua mole, è importante che questo mercato si adatti alle sfide del mondo moderno e del prossimo futuro” afferma Cavazzini.

In questo contesto, l’Università di Ferrara e il laboratorio ‘Terra e Acqua’ del suo Tecnopolo hanno costituito un network con le realtà locali finalizzato ad attività di controllo e ricerca. 

Insieme, hanno realizzato un protocollo per il monitoraggio della qualità dell’acqua nei siti di produzione, mediante sensori gestiti da un’app intuitiva e facile da utilizzare anche per i non addetti ai lavori. 

“L’importanza della digitalizzazione dell’acquacoltura sta principalmente nel monitoraggio della qualità delle acque, fondamento dei centri di riproduzione delle colture ittiche, come nel caso delle vongole della Sacca di Goro. Vantaggio ulteriore è implementare la diffusione dei concetti di sostenibilità, di benessere animale e di blue economy tra gli allevatori del territorio” spiega il Professore.

Le attività, infatti, hanno anche lo scopo di promuovere attività di formazione per pescatori e operatori di acquacoltura, per introdurli ai concetti di digitalizzazione, sostenibilità e economia circolare:

“Solo lo sviluppo di una mentalità diffusa può portare a un cambio di approccio e all’introduzione e utilizzo di tecnologie innovative e sostenibili. Così, sarà possibile salvaguardare il territorio e l’ambiente e, al contempo, mantenere i profitti della produzione e il lavoro per gli operatori della filiera. Se non pensiamo ad un cambio di rotta, i danni ambientali ed economici, strettamente collegati tra loro, saranno inevitabili” commenta Cavazzini.

il professor cavazzini

Il Professor Alberto Cavazzini, direttore del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie di Unife