Nobel Letteratura a Annie Ernaux | Il commento della Professoressa Unife Isabella Libertà Mattazzi
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Il premio Nobel per la Letteratura 2022 è stato conferito ieri (ndr 6 ottobre 2022) a Annie Ernaux, scrittrice francese classe 1940, per "il coraggio e l'acutezza clinica con cui scopre le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale".
Ecco il commento della Professoressa Isabella Libertà Mattazzi, docente di Letteratura francese nel Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Ferrara:
"La Francia è uno tra i paesi ad avere vinto il più alto numero di premi Nobel per la letteratura in questo primo spaccato degli anni Duemila. Nel 2008 Jean-Marie Le Clézio. Nel 2014 Patrick Modiano. Oggi Annie Ernaux. Quella che potrebbe sembrare una predilezione da parte dell’Accademia di Svezia per la cultura francese tout-court, credo che invece sia un puro e semplice atto d’amore verso la bellezza del linguaggio letterario. Le Clézio, Modiano, Ernaux sono tre scrittori che non possiedono soltanto una visione sottile e penetrante sul mondo, ma possiedono anche una lingua altrettanto sottile e articolata in grado di descriverlo. Fin dal suo primo testo, Les armoires vides del 1974, per arrivare al romanzo che l’ha consacrata al grande pubblico, Les années del 2008, Ernaux ha mostrato di avere una parola in grado di sorreggere e di contenere il peso di un discorso autobiografico complesso, spesso non facile. Una parola, la sua, estremamente precisa, senza nessun cedimento emotivo o estetizzante, ugualmente attenta agli oggetti insignificanti del quotidiano così come alle profondità tragiche della vergogna e del dolore, alle vicende umanissime del suo personale vissuto così come a una riflessione più ampia sulla nostra condizione universale di uomini e donne.
In occasione di questo Nobel mi piace anche ricordare la casa editrice indipendente L’Orma che ha avuto il merito di far conoscere Annie Ernaux in Italia, e il suo traduttore, Lorenzo Flabbi, che ha saputo magistralmente riportare a noi il tono e il respiro della sua voce".
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