Diritto allo studio | Unife e Casa Circondariale di Ferrara proseguono nella sinergia
Vita universitaria
Unife e la Casa circondariale di Ferrara Costantino Satta confermano e rinnovano la collaborazione in essere dal 2015, con lo scopo di garantire il diritto allo studio e accrescere gli strumenti a supporto delle persone detenute che vogliano intraprendere un percorso di formazione universitaria.
“La convenzione firmata oggi è il frutto di una collaborazione di lunga data che mira sia a garantire il diritto allo studio delle persone detenute, sia a esprimere il pieno potenziale della cosiddetta Terza Missione, quella parte di attività delle università che restituisce alla società i frutti delle due missioni che da sempre connotano il mondo accademico, ovvero la formazione e la ricerca.” ha affermato la Rettrice Laura Ramaciotti. "Con questo nuovo documento si ampliano gli impegni delle parti al fine di accrescere gli strumenti di supporto ai percorsi di studio. Un ringraziamento sentito va alla Professoressa Stefania Carnevale, per la sua grande competenza e dedizione”.
Il coinvolgimento di molte strutture Unife, quali il sistema bibliotecario di Ateneo, l’ufficio Diritto allo studio e l’ufficio di Orientamento, e l'attivazione di specifici tutorati, garantirà l’erogazione di molteplici servizi alle persone in detenzione, che, per il loro particolare stato restrittivo, hanno necessità specifiche. Saranno quindi previsti interventi sulle procedure di immatricolazione e iscrizione, aperte anche agli stranieri privi di permesso di soggiorno; le modalità di verifica delle conoscenze iniziali e di svolgimento dei percorsi formativi potranno essere modificati in particolari casi; si interverrà per agevolare il reperimento delle risorse bibliografiche, dei materiali e degli strumenti utili allo studio.
A sinistra la dott.ssa Nicoletta Toscani con la Rettrice di Unife prof.ssa Laura Ramaciotti
"Il carcere è luogo elettivo di esercizio di diritti costituzionali che riguardano il detenuto. Diritti che coinvolgono la salute, i rapporti familiari, il lavoro e anche lo studio.” ha affermato Nicoletta Toscani, direttrice della Casa circondariale, aggiungendo inoltre di come “Le risorse e l'attenzione non sono sempre quelle che vorremmo. Ma il carcere e Unife hanno messo assieme le forze e costruito un progetto che ha permesso alle persone recluse di accedere a tematiche inerenti aspetti culturali e formativi, contribuendo in modo considerevole alla salvaguardia di una parte del tessuto sociale. In questo, ha avuto un ruolo fondamentale la Professoressa Stefania Carnevale, il cui impegno e sensibilità sono andati anche oltre gli aspetti più strettamente formativi”.
Max Tonioli, referente amministrativo Unife, ha illustrato i dati: "Siamo partiti nel 2015 con uno studente, poi due, nel 2022 il primo studente detenuto ha ricevuto la corona di alloro. Attualmente le persone iscritte a un corso di laurea sono sette e prevediamo che almeno altre quattro finalizzeranno l’eventuale immatricolazione”.
“I passi compiuti in questi anni sono stati molti. Va tenuto in considerazione che l'iter è particolarmente complesso, perché una persona detenuta può essere trasferita o terminare il periodo di detenzione - ha spiegato la professoressa Carnevale, Delegata rettorale alla gestione dei rapporti istituzionali con la Casa circondariale di Ferrara -. Speriamo ora di poter riprendere anche le ulteriori attività, come il ciclo di lezioni in carcere Universitaria, che la pandemia ci ha costretti a interrompere".
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