Fondo di Funzionamento Ordinario | Crescita record dei trasferimenti a Unife
Vita universitaria
Un nuovo eccellente risultato per l’Università di Ferrara nell’ambito dell’assegnazione del Fondo di Funzionamento ordinario (FFO), ufficializzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca lo scorso 28 luglio: l’Ateneo consolida la crescita in atto ormai da alcuni anni, passando complessivamente da 95.723.889 euro (2021) a 109.850.594 euro (2022).
“Per comprendere meglio lo stato di ottima salute del nostro Ateneo - commenta la Rettrice Laura Ramaciotti - conviene considerare l’andamento dell’FFO al netto della parte relativa ai piani straordinari di reclutamento e ad altri costi del personale, confrontando le tre principali voci che determinano lo stanziamento ministeriale: il costo standard, ossia il finanziamento legato al numero di studentesse e studenti iscritti entro un anno oltre la durata normale del Corso di Studio, la quota storica di finanziamento e il cosiddetto premiale. La somma di queste tre voci, con la correzione perequativa applicata dal Ministero, tocca nel 2022 i 99.285.891 euro, segnando un incremento di oltre 10 milioni e mezzo rispetto all’anno passato”.
“Le risorse a disposizione delle Università italiane nell’insieme sono salite di un 3%, ma ciò non basta a spiegare l’aumento record di Ferrara, che supera addirittura l’11% - continua Ramaciotti - L’Università di Ferrara ha ora un peso in percentuale, all’interno del sistema universitario nazionale, pari all’1,45%, rispetto all’1,33% del 2021”.
Questi i pesi in percentuale per Unife delle tre voci che vanno a determinare la consistenza del finanziamento: 1,77% il costo standard, 1,42% la quota storica e 1,37% il premiale.
Il motore della crescita va dunque ricercato nel costo standard e nelle strategie messe in atto per offrire percorsi di qualità a un numero sempre maggiore di studentesse e studenti che hanno permesso l’ingresso di Ferrara nel novero delle grandi Università italiane.
“Il finanziamento legato al costo standard continua ad aumentare (è abbondantemente sopra i 35 milioni nel 2022), e la sua costante progressione si trascina dietro, per così dire, anche la cosiddetta quota storica, che sfiora ormai i 30 milioni – specifica la Rettrice - Questa quota dipende infatti dai brillanti risultati dell’FFO dell’anno scorso (2021), su cui in larga parte già aveva influito proprio il fattore costo standard”.
Puntando con decisione sul potenziamento della didattica, l’Università di Ferrara è anche riuscita a compensare senza grosse difficoltà, all’interno del premiale (in totale, poco più di 32 milioni nel 2022), il lieve calo dei finanziamenti collegati alla Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) sia dell’intero corpo docente (sono arrivati 18.151.335 euro, con una flessione dall’1,38% all’1,32%), sia dei neoassunti (6.347.688 euro assegnati, con un decremento dall’1,49% all’1,38%).
Si può cogliere inoltre una nota positiva per quanto riguarda il premiale: la voce “Qualità del sistema universitario e riduzione divari” (più di 7 milioni e mezzo) è passata dall’1,55% all’1,65% principalmente in virtù del raggiungimento degli obiettivi prescelti nell’ambito delle strategie di reclutamento (aumento del numero di ricercatori a tempo determinato e di professori assunti dall’esterno) e della qualità della didattica:
“Sempre più studenti delle lauree triennali e delle magistrali a ciclo unico passano al secondo anno avendo maturato almeno 40 crediti, è cresciuto il numero dei docenti di riferimento dei Corsi di Studio appartenenti a settori scientifico-disciplinari fondamentali (di base e caratterizzanti), aumentano le laureande e i laureandi che si dichiarano complessivamente soddisfatti della propria esperienza ferrarese e, soprattutto, è diminuito il rapporto tra studenti regolari e docenti”, chiosa Ramaciotti.
“Il costo standard è destinato a incidere sempre di più sui bilanci degli Atenei italiani, poiché il congegno ministeriale dell’FFO già prevede l’investimento di maggiori risorse su questa voce – conclude Ramaciotti -. Bisogna poi tenere a mente che le quote del costo standard sono calcolate e distribuite prendendo in esame la situazione ‘congelata’ di due anni prima: per l’FFO 2022 sono stati conteggiati gli iscritti regolari e un anno fuori corso del 2020/21. Per questo motivo, alla luce dell’aumento di iscritti registrato nel 2021/22, che si rifletterà positivamente sull’FFO del 2023, l’Ateneo di Ferrara ha buoni motivi per guardare con ottimismo al futuro prossimo e per sentirsi bene attrezzato, almeno dal punto di vista economico-finanziario, per affrontare gli impegni e le tante sfide che lo attendono”.
Se ti è piaciuta questa notizia, iscriviti a Unife News e ricevi ogni mese la newsletter di Unife, con nuovi contenuti e aggiornamenti.