Campioni Unife | Intervista a Victor Kushnir, maglia azzurra ai mondiali di canottaggio e studente in Scienze Motorie
Persone
Victor Kushnir, iscritto al secondo anno del Corso di laurea che forma professioniste e professionisti dell’attività motoria all’Università di Ferrara, è atleta Under23 del CUS Ferrara canottaggio e nella sua carriera conta diversi podi. Diplomato nel 2021 medaglia d’argento ai mondiali junior nel “quattro senza”, nel 2022 è campione italiano di gran fondo, e recentemente ha gareggiato nell’ “otto” alla finale del campionato mondiale di Plovniv, in Bulgaria.
Nonostante nel canottaggio il traguardo sia sempre alle proprie spalle, Victor è determinato a guardare avanti, verso nuovi successi e nuove scoperte, nello sport, come nello studio e nella vita.
Victor Kushnir, a sinistra sul podio, campione italiano di gran fondo nel 2022
Ciao Victor, intanto grazie per la disponibilità e aver trovato il tempo tra lezioni e allenamenti.
"Grazie a voi. Più o meno questo è il mio unico momento un po’ libero durante la giornata: queste settimane sono molto impegnative con il canottaggio, ma per fortuna le lezioni di Unife sono anche registrate e posso guardarle la sera quando torno a casa. Devo dire che mi è davvero comodo poter seguire le lezioni anche quando non ho modo di frequentare, soprattutto quando sono via per gare o raduni. In questo senso l’Università mi viene davvero incontro."
Se dovessi usare tre parole per descrivere il canottaggio, quali sceglieresti?
"Sicuramente fatica, dedizione, ma anche felicità: soprattutto il mese di raduno con gli altri ragazzi della squadra nazionale è davvero molto bello da vivere. La fatica dell’allenamento è sicuramente molto pesante, si fa sentire eccome, ma il clima è davvero piacevole e ci si alleggerisce la mente stando tutti assieme, in un bellissimo gruppo di amici."
Avevi praticato altri sport prima di scegliere il canottaggio?
"Sì, da piccolo ho provato tanti sport: karate, nuoto, basket e fino a quando ho avuto del tempo libero, diciamo fino alla fine della scuola media, sono sempre andato al parco a giocare a calcio con i miei amici. Ho scelto il canottaggio perché lo praticava mia sorella, e un’estate mia madre mi ha detto di provare, per stare all’aperto e allenarmi anche nelle settimane in cui il basket era sospeso. Così sono andato e mi sono trovato molto bene, sia con il tipo di attività in sé, sia con il gruppo di persone che avevo trovato."
Hai voglia di raccontarci uno dei momenti più memorabili, emozionanti, della tua attività agonistica?
"Sicuramente la gara in cui sono arrivato secondo al mondiale, nel 2021, e anche tutto il percorso di preparazione svolto in raduno. Eravamo una barca di veri amici: abbiamo avuto la fortuna di essere assieme e di performare molto bene. È stato bellissimo sia allenarsi sia gareggiare assieme: eravamo talmente affiatati che la barca sembrava andare da sola."
Victor Kushnir, secondo da sinistra, con la squadra Under23 medaglia d'argento ai mondiali di Plovdiv, nel 2021
"Mi ricordo poi di un’altra gara, magari meno importante ma comunque molto, molto bella: l’anno scorso siamo riusciti a preparare un 'otto' che al Cus Ferrara non si vedeva da anni. Non eravamo tutti atleti da nazionale, avevamo un livello di preparazione assolutamente eterogeneo, con valori fisici davvero molto diversi. Ma ci eravamo allenati così tanto, ci eravamo preparati con così tanto impegno, che siamo riusciti a vincere il bronzo, davanti a un’altra barca che sulla carta era nettamente più forte di noi, sia come prestanza fisica sia come nomi, tutti atleti nelle squadre azzurre di mondiali junior e Under23."
"Questo a dimostrazione che uno degli aspetti più importanti e positivi del canottaggio è la potenza, la forza del gruppo: ci si tira a vicenda e ci sostiene reciprocamente."
Quante volte e per quante ore ti alleni a settimana? Ti alleni sempre in barca, con qualsiasi condizione atmosferica?
"Mi alleno tutti i giorni, sette giorni su sette, per molte ore. E scendiamo sempre in acqua. Con il vento è pesantissimo, perché lo si sente proprio spingere via la barca; con la pioggia, finché proprio non è talmente fitta da impedire la visuale; con il freddo, non importa quanto sia freddo. Si scende lo stesso, sempre. Per non parlare di quando è estate, con quel caldo che davvero sfianca, spacca. È davvero tanto, tanto faticoso."
È complicato conciliare studio e attività agonistica? Cosa consiglieresti a chi sta studiando a Unife e svolge attività sportiva a livello agonistico?
"Se si ha la possibilità e la fortuna di praticare sport a livello agonistico e contemporaneamente studiare, credo che lo sport aiuti davvero tantissimo a organizzarsi. Non ci sono tempi morti e soprattutto non si ha il tempo per perdere tempo! La mattina si va a lezione, il pomeriggio ad allenamento e la sera si studia. È faticoso e richiede sacrificio, ma le soddisfazioni arrivano, sia nelle gare sia nello studio."
La barca azzurra ai mondiali di Plovdiv, nel 2021
Cosa ti hanno insegnato e ti stanno insegnando sport e università in termini di sviluppo personale e umano?
"Mi hanno insegnato l’importanza di impegno e dedizione. È un concetto tanto semplice quanto faticoso: se si vogliono ottenere risultati, bisogna impegnarsi. È così nello sport, è così nello studio, ma anche nella vita generale, ed è una grande lezione."
Hai già partecipato ai campionati nazionali universitari?
"Sì, sono andato due settimane fa a Sabaudia con Andrea Rossetti, Riccardo Venturi e Filippo Dinardo. Riccardo e Filippo tra l’altro si sono appena laureati qui a Unife in Ingegneria meccanica con voti altissimi. È stata anche questa un’esperienza molto divertente!"
Hai portato in alto i colori arancio blu del CUS Ferrara canottaggio: cosa ci vuoi raccontare di questa società?
"Nonostante la città sia piccola, soprattutto negli ultimi anni le strutture dove facciamo allenamento, in Darsena, sono migliorate veramente tanto. È stata realizzata una sede bellissima, dove di recente è stata allestita una sala pesi importante con attrezzature ottime. E poi tutto sommato la nostra Darsena è ideale, perché si riesce praticamente sempre a scendere in barca: l’acqua non è mai troppo mossa, anche quando c'è vento. Indoor o outdoor è un posto dove insomma ci si riesce ad allenare sempre al meglio."
La sede del CUS Ferrara canottaggio, in Darsena
Hai già svolto il tirocinio?
"No, non l’ho ancora fatto, ma proverò sicuramente a farlo in Darsena, tramite il CUS Ferrara, che ha già accolto in stage qualche atleta in questi anni. Mi affiancheranno probabilmente a istruttori e allenatori degli allievi e dei cadetti, la squadra di ragazze e ragazzi fino ai 14 anni insomma. Già ora li aiuto quando il lunedì pomeriggio scendono in barca e mi piace davvero molto."
Per il tuo futuro cosa immagini? Ti piacerebbe intraprendere una professione di insegnamento/allenamento in ambito sportivo?
"Mi piacerebbe molto poter continuare nel canottaggio, diventando allenatore e rimanendo in questo mondo. Ora infatti ho anche iniziato il corso per diventare allenatore di primo livello e ne sono molto contento. Il tirocinio intanto mi aiuterà a fare pratica e consolidare la mia esperienza."
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