Ostricoltura | Ostriche nostrane alleate di salute e ambiente. Unife ne svela le proprietà benefiche
Scienza, cultura e ricerca
Si chiamano ostriche concave golden e black, sono tipiche del nostro territorio e fanno bene alla salute. A dimostrarlo un recente studio di Unife che, oltre a voler favorire la competitività e lo sviluppo di mercato delle due varianti di colore, si è concentrato sull'analisi delle caratteristiche genetiche, chimiche e nutrizionali evidenziando le eventuali differenze.
Nello studio le ricercatrici e i ricercatori hanno calcolato che basterebbero due-tre ostriche al giorno per assumere la dose giornaliera consigliata di acidi grassi insaturi essenziali omega-3, presenti anche nel giusto rapporto omega-3/omega-6.
"Si tratta di sostanze che svolgono un’azione preventiva nei confronti di molte patologie diffuse come le cardiopatie, ipercolesterolemia, ipertensione e aterosclerosi. Grazie al progetto, abbiamo dimostrato anche l'elevata capacità antiossidante e antinfiammatoria della carne di ostriche allevate a Goro, associata ad un contenuto calorico per 100 grammi di prodotto basso. Gli acidi grassi sarebbero anche responsabili del profilo organolettico peculiare delle tre varianti. In particolare, le ostriche Black e Golden sono particolarmente ricche di polifenoli, flavonoidi, e carotenoidi, che oltre ad essere importanti per la salute, sono sostanze che possono essere riconosciute anche tra le responsabili del colore viola scuro/nero e giallo-oro, rispettivamente" spiega la Professoressa Elena Tamburini del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università di Ferrara, coordinatrice dello studio.
“Tutto questo senza dimenticare che le ostriche, essendo dotate di guscio calcareo, mentre crescono assorbono anidride carbonica dal mare, riducendo quindi l’impatto delle emissioni climalteranti” aggiunge la Prof.ssa Tamburini.
Le analisi sono state svolte grazie alla collaborazione tra la Prof.ssa Chiara Scapoli (Dip. Scienze della Vita e Biotecnologie), la Prof.ssa Luisa Pasti (Dip. Scienze Chimiche Farmaceutiche ed Agrarie) e la Prof.ssa Mascia Benedusi (Dip. Neuroscienze e Riabilitazione) e hanno permesso di iniziare a comprendere i processi di trasmissione genetica del colore del guscio e delle diverse attività metaboliche legate alla crescita, e anche di verificare l’elevatissimo valore nutrizionale che caratterizza tutte le varianti allevate a Goro. I due particolari morfotipi cromatico di ostrica della Sacca di Goro sono sono stati individuati grazie al lavoro del Dott. Edoardo Turolla
"Le ostriche sono comunque ancora un prodotto associato al lusso e ad un consumo legato a un’esperienza complessiva di gusto e fascinazione che deriva anche dal territorio di provenienza (immaginario attualmente legato per lo più alla Francia) e servirebbe un intervento mirato e condiviso per diffondere tra i consumatori la percezione del prodotto locale e che fa bene all’ambiente e alla salute. La produzione di ostriche dai tratti originali e facilmente distinguibili sul mercato rappresenta perciò un’azione valorizzante del territorio, dal momento che, non solo sono allevate in un’area ben precisa, ma sono le uniche ostriche completamente Made in Italy presenti sul panorama nazionale" conclude Elena Tamburini.
Per saperne di più
Lo studio "diversificazione dell'ostricoltura regionale mediante la caratterizzazione qualitativa di due nuove tipologie commerciali di ostrica concava (golden e black) e potenzialità di mercato" è stato finanziato nell’ambito della Priorità 4 FEAMP 2014-2020 SSL FLAG COSTA DELL’EMILIA-ROMAGNA- Intervento 3.A.2.
E' stato svolto con il supporto della Cooperativa Sant’Antonio di Gorino, che produce la Golden e la Black Oyster.
A partecipare alla realizzazione delle attività anche ERGO Consulting srl, spin-off dell’Università di Bologna, Istituto Delta Ecologia Applicata Srl di Ferrara e Synaptic Srl di Firenze.
A cura di CHIARA FAZIO