Patrimonio architettonico | Dal MUR 13 milioni per campus in San Rocco e interventi in Machiavelli
Vita universitaria
Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), con Decreto Ministeriale n. 1432 del 23 dicembre 2022, ha reso noti gli esiti della candidatura al bando per il finanziamento di interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico presentati dalle istituzioni universitarie statali. Il bando, pubblicato a dicembre 2021, prevedeva cinque linee di intervento (tre dedicate all’edilizia universitaria, una all’edilizia sportiva e una all’implementazione delle attrezzature per la ricerca) con possibilità da parte degli atenei di presentare candidature per un massimo di quattro linee.
L’Università di Ferrara ha presentato un’ampia progettualità su quattro linee di intervento per complessivi 45.320.000 euro, per i quali è stato richiesto un cofinanziamento nella misura del 50%.
Il recente Decreto Ministeriale conferma l’ammissione a cofinanziamento degli interventi relativi all’edilizia universitaria, da avviare entro la prima metà del 2023, per un importo complessivo di 25.850.000 euro, che saranno cofinanziati per 12.925.000 euro dal bando ministeriale.
“L’assegnazione a Unife di questa prima tranche di finanziamenti rappresenta un’importante conferma della capacità progettuale dell’Ateneo sul fronte del patrimonio architettonico, sia in termini di ampliamento degli spazi per la didattica e la ricerca, sia in termini di riqualificazione delle sedi esistenti verso obiettivi di sicurezza e di efficientamento energetico, così come enunciato nelle linee programmatiche del mio mandato e nei documenti di programmazione strategica dell’Ateneo - commenta la Rettrice Prof. Laura Ramaciotti -. Si tratta di risultati di cui siamo particolarmente fieri, che evidenziano come il nostro Ateneo possa dare risposte concrete alla propria comunità e a tutta la città. Dimostrano inoltre che un’attenta pianificazione pluriennale è la strada giusta da percorrere. Il nostro impegno si sta sviluppando secondo uno specifico e articolato programma di lavori, attentamente monitorato dalla Governance e dagli Organi di Ateneo, oltre che dalle strutture tecniche e amministrative coinvolte”.
“Il finanziamento concesso dal Ministero a Unife - aggiunge il Prorettore al patrimonio architettonico Prof. Alessandro Ippoliti - consentirà di attuare interventi finalizzati a migliorare la qualità della vita universitaria, prendendosi cura delle architetture e dei luoghi dove questa si svolge quotidianamente. Ritengo questo aspetto particolarmente importante: oggi è più che mai necessario puntare sulla trasformazione dello spazio costruito in luoghi sicuri e sostenibili ma anche attenti al comfort funzionale ed emotivo delle singole persone e dell’intera comunità scientifica”.
Gli interventi oggetto di cofinanziamento riguardano il nuovo insediamento universitario presso l’area di S. Rocco (porzione nord dell’ex Arcispedale S. Anna) e la manutenzione del Complesso di Via Machiavelli.
Nuovo insediamento universitario nell’area S. Rocco
A inizio gennaio 2023 si concluderà la Conferenza di Servizi sul progetto definitivo, con la quale verrà autorizzata la realizzazione di tre nuovi edifici che ospiteranno nuove aule, laboratori per studenti e ricercatori e un parcheggio multipiano. I fabbricati sorgeranno nell’area “San Rocco” di proprietà dell’Università, collocata all’interno dell’ex complesso ospedaliero, in attuazione del “Piano di recupero di iniziativa pubblica” elaborato dal Comune di Ferrara.
Il nuovo campus implementerà la dotazione di aule a elevata capienza e spazi studio del Polo Chimico Biomedico, mediante un intervento di alta qualità architettonica improntato all’inclusività e all’accessibilità. L’edificio principale sarà completamente destinato alla didattica, grazie a quattro aule di grandi dimensioni che potranno ospitare contemporaneamente fino a 1.800 studenti. Delle quattro aule, due saranno separate da una parte mobile la cui movimentazione potrà consentire di accogliere fino a 900 studenti in un unico spazio.
Il secondo edificio ospiterà circa 24 laboratori di ricerca, oltre a studi e spazi di supporto. La struttura, concepita per incrementare il livello di innovazione tecnologica e ispirata ai principi di flessibilità e riconfigurabilità per adattarsi alle mutevoli esigenze della ricerca, ospiterà strumentazioni scientifiche complesse, in parte già esistenti presso il Polo Chimico Biomedico, in parte di nuova acquisizione.
L’intervento sarà completato con la realizzazione di un parcheggio multipiano per circa 40 posti auto, alcuni dei quali predisposti per ospitare colonnine per ricariche di auto elettriche. L’accesso al nuovo campus avverrà dall’attuale ingresso all’ex area ospedaliera, presente in via Fossato di Mortara.
L’avvio dei lavori è previsto nella prima metà dell’anno 2023 e la durata è stimata in circa tre anni e mezzo.
“Si tratta di un’importante occasione per rafforzare la coesione dei plessi universitari del Polo Chimico Biomedico - commenta Ramaciotti - , incrementando l’offerta di spazi per la didattica. Tale intervento è inoltre strettamente connesso al tessuto urbano del centro storico, prevedendo la riqualificazione di un’ampia area attualmente occupata da edifici in parte incongrui, la creazione di spazi di aggregazione fruibili anche dall’utenza cittadina e la valorizzazione delle connessioni interne, in particolare del viale alberato storico proveniente dalla Via Fossato di Mortara”.
Un'immagine del progetto dell'area di San Rocco: il fabbricato di ricerca
Un'immagine del progetto dell'area di San Rocco: interno del fabbricato di didattica
Manutenzione del Complesso Machiavelli
Il complesso didattico di Via Machiavelli, edificato verso la fine degli anni ‘70, è stato progettato secondo i principi dell’architettura moderna e si connota per l’utilizzo del calcestruzzo armato e la presenza di ampie superfici vetrate nei fronti esterni. Il complesso presenta criticità connesse al degrado delle facciate e alle importanti dispersioni energetiche degli infissi. L’intervento candidato e finanziato si pone come obiettivo il ripristino delle strutture in cemento armato, il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro e il miglioramento delle qualità estetiche delle facciate. Tali interventi sono affiancati da ulteriori opere interne finalizzate al miglioramento della sicurezza e della funzionalità della struttura.
“L’intervento si configura all’interno di un più ampio insieme di azioni già avviate e volte alla riqualificazione dello spazio urbano - conclude la Rettrice - ; a oggi è infatti in corso la realizzazione di un nuovo edificio destinato alla didattica ed è stato concluso il rifacimento dell’impianto idrico antincendio a servizio dell’intero complesso. Viene così garantita l’efficienza di una struttura di interesse strategico per la didattica, che si connette sinergicamente alle ulteriori strutture esistenti e di progetto presso il Polo Chimico Biomedico, restituendo al tessuto cittadino un polo attrattivo, promotore di una moderna e dinamica concezione universitaria integrata al contesto”.
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