Del Sognare. Isabella: un ritratto incompiuto di Leonardo | Fino al 19 giugno la mostra di Maurizio Bonora dedicata a Isabella d'Este
Vita universitaria
Si può visitare fino al 19 giugno nel Salone delle Mostre Temporanee di Palazzo Turchi di Bagno, sede del Sistema Museale di Ateneo, SMA, (c.so Ercole I D'Este, 32), la mostra di Maurizio Bonora “Del Sognare. Isabella: un ritratto incompiuto di Leonardo”.
L'esposizione è dedicata alla figura di Isabella d’Este e propone molteplici raffigurazioni della stessa, realizzate a partire dal ritratto incompleto di Leonardo Da Vinci, quale unica testimonianza del dipinto che avrebbe dovuto eseguire per la nobildonna.
Alcune opere di Maurizio Bonora esposte in mostra
Curata dalla Prof.ssa Ada Patrizia Fiorillo e dal Dottor Massimo Marchetti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, l’esposizione rappresenta un ulteriore tassello delle attività svolte in ambito di Terza Missione dal Sistema Museale di Ateneo (SMA).
"Il Sistema Museale di Ateneo si avvale di volta in volta di competenze diverse come nello specifico di questa iniziativa che, oltre al significativo apporto dei curatori, trova il suo nodo centrale nella figura di Maurizio Bonora, artefice di questo articolato racconto visivo" - commenta la Presidente Ursula Thun Hohenstein.
La mostra di Bonora si presenta come una narrazione complessa nella quale l’artista dà conferma della sua capacità di reinterpretare la storia.
"Non nuovo ad operazioni di confronto con il passato, da intendersi come tracce di una sedimentazione culturale nelle quali immettere il proprio sguardo presente, Bonora sembra avere superato con tale sequela di disegni la stessa soglia iconica che trova nella parola un alleato tangibile all’evidenza del trovarsi di fronte ad un registro narrativo, il cui punto di forza è proprio nell’incontro tra immagine e parola. Una sorta di èkphrasis che rafforza, si potrebbe dire iconologicamente, quel suo peregrinare, ma anche sostare, nella vita delle cose" osserva la Professoressa Ada Patrizia Fiorillo.
"Certe operazioni di Bonora sono fin dalla loro concezione delle sfide di tale portata e rischio che, anche nella ricostruzione minuziosa di un affresco perduto, ciò che conquista centralità è il tema della ‘lezione’ che incorpora una riflessione sul senso della pratica artistica. Il risultato è visionario, non solo per la vena surrealista che anima l’arte dell’autore, ma proprio perché la sua opera illumina i margini di libertà" - dichiara il Dottor Massimo Marchetti.
Alcune opere di Maurizio Bonora esposte in mostra
Finissage della Mostra
Giovedì 11 maggio alle ore 17.30 nell'Aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, (corso Ercole I D’Este, 32), si è tenuto il finissage della mostra "Maurizio Bonora - Del sognare. Isabella: un ritratto incompiuto di Leonardo", organizzata dal Sistema Museale di Ateneo (SMA) e dal Dipartimento di Studi Umanistici di Unife.
Nel corso dell’evento è stato presentato il catalogo realizzato a corredo. Una pubblicazione che, oltre ai testi dei curatori Ada Patrizia Fiorillo e Massimo Marchetti, documenta l’intero ciclo delle opere esposte, oltre quaranta, tra disegni (matita, china, pastelli) e dipinti, insieme alle ‘tavole’ narrative, concepite da Bonora come parte integrante del progetto al quale l’artista ferrarese ha lavorato dal 2017 al 2022.
L’artista
Maurizio Bonora (Ferrara, 1940) è pittore, scultore, incisore, illustratore, scenografo, grafico e video maker. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, studia incisione alla Scuola di Urbino con il maestro Walter Piacesi. Inizia l’attività espositiva nel 1970, quando espone alla Galleria Due Mondi di Roma, al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara e alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo. Nel 1974 partecipa a Londra alla Prima Rassegna di Video Arte. Seguono numerose mostre personali e partecipazioni a rassegne video internazionali, tra le quali si ricordano: “Il drago e la spirale. Percorsi visionari” (Ferrara, PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea, 2005) e “Laboratorio Schifanoia. Studi e nuove ricostruzioni” (Ferrara, Palazzo Schifanoia, 2016). Tra le sue principali realizzazioni, i cicli “Lo Zodiaco del Principe” e “I tarocchi”, esposti in diverse occasioni. In tutta la sua opera il filo conduttore è rappresentato da un rapporto meditato con la componente storica e letteraria del proprio tessuto culturale. Suggestioni di studi, personificazioni filosofiche, miti classici entrano dunque in campo nella sua produzione, così come un’analisi e un’interpretazione degli spazi architettonici della propria città, riletti attraverso le trasformazioni avvenute nei secoli. Il suo operare secondo una privilegiata matrice figurale proposta nell’esercizio della pittura quanto nella ricerca dei valori plastici, traduce la sua visione del mondo. Una visione che, pur velata da un sottile pessimismo, sa, al tempo stesso, vestirsi di leggerezza penetrando consapevolmente nel registro dell’attualità.