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Malnutrizione | Un miliardo di persone è affetto da obesità. La ricerca a partecipazione Unife

14/05/2024

Scienza, cultura e ricerca

L'obesità sta emergendo come la forma di malnutrizione più diffusa a livello globale, colpendo una persona ogni otto. Un dato preoccupante, reso ancora più grave dall'aumento esponenziale registrato negli ultimi 30 anni, soprattutto tra le persone più giovani.

Lo riporta un recente studio pubblicato dalla rivista medica Lancet che, analizzando l’indice di massa corporea di oltre 220 milioni di persone in 190 nazioni, ha fornito un quadro dettagliato delle tendenze globali di obesità e sottopeso, forme di malnutrizione che comportano gravi rischi per la salute.

Allo studio, condotto dal network NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC) e coordinato dall’Imperial College, hanno partecipato anche le Professoresse Luciana Zaccagni ed Emanuela Gualdi (eminente studiosa di Unife) e la Dottoressa Natascia Rinaldo, del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara.

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Da sinistra, le Professoresse Emanuela Gualdi e Luciana Zaccagni con la Dottoressa Natascia Rinaldo.

Dal 1990 al 2022, i tassi di obesità sono quadruplicati nei bambini e negli adolescenti, mentre negli adulti sono più che raddoppiati, con un aumento particolarmente marcato nel sesso maschile. Le popolazioni con le frequenze più elevate di sottopeso e obesità si trovano principalmente in alcune isole del Pacifico e dei Caraibi, nonché nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Questi paesi hanno oggi tassi di obesità più elevati di molti paesi industrializzati ad alto reddito, soprattutto di quelli europei.

“Il fatto che l'epidemia di obesità già diffusa nel 1990 a livello mondiale tra gli adulti si stia ora diffondendo nei bambini in età scolare è allarmante”, afferma la Professoressa Zaccagni. “Nel contempo, nelle zone più povere del mondo, ci sono centinaia di milioni di persone affette da denutrizione.”

“Non vi è dubbio che sia indispensabile garantire che alimenti sani e nutrienti siano disponibili e accessibili per poter arginare la diffusione di entrambe le forme di malnutrizione”, aggiunge la Professoressa Gualdi.

Anche l'Italia non è immune a questo fenomeno: nel 2022, l’obesità interessava in media il 18% degli adulti, mentre tra i soggetti nella fascia d’età 5-19 anni colpiva l’8% del sesso femminile e il 12% di quello maschile.

Negli Stati Uniti, la percentuale di obesità tra gli adulti è aumentata dal 1990 al 2022, passando dal 21,2% al 43,8% nelle donne, e dal 16,9% al 41,6% negli uomini. Questa incidenza è ancora più elevata nelle popolazioni della Micronesia e Polinesia dove l’obesità colpisce il 60% della popolazione.

I cambiamenti climatici, gli sconvolgimenti causati dalla pandemia COVID-19 e le guerre in varie aree del mondo rischiano di aggravare la malnutrizione, aumentando la povertà e il costo degli alimenti ricchi di nutrienti.

“Questi fattori portano a una disponibilità insufficiente di cibo in alcuni paesi e a una transizione verso alimenti poco salutari in altri”, sottolinea la Dottoressa Rinaldo.

È quindi necessario adottare politiche mirate per contrastare l’obesità e ridurre il numero di persone sottopeso, soprattutto nelle aree più povere del mondo.

Per saperne di più

L’articolo "Worldwide trends in underweight and obesity from 1990 to 2022: a pooled analysis of 3663 population-representative studies with 222 million children, adolescents, and adults" è stato pubblicato il 29 febbraio 2024 sulla rivista The Lancet.

La ricerca è stata finanziata da UK Medical Research Council, UK Research and Innovation (Research England), UK Research and Innovation (Innovate UK), e dall’Unione Europea.