Archeologia | Riapre il sito preistorico Grotta di Fumane
Scienza, cultura e ricerca
Dopo anni di pandemia e recovery, finalmente la Grotta di Fumane riapre al pubblico. Da molti anni al centro delle ricerche scientifiche dell’Università di Ferrara, coordinate e dirette dal Professor Marco Peresani del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife, questo importante sito archeologico preistorico di riferimento per lo studio della nostra evoluzione, entra in una nuova fase di piena accessibilità e fruibilità.
La Grotta: un luogo significativo dell’evoluzione umana
Situata nelle Prealpi Venete, la Grotta è nota a livello internazionale per gli eccezionali depositi che conserva, di oltre dieci metri di spessore, che raccontano la vita dell’uomo nei suoi aspetti tecnologici, culturali e di comportamento simbolico, per oltre 150mila anni. I sedimenti hanno registrato il passaggio tra uomo di Neanderthal e uomo Sapiens, e la transizione dalla cultura Musteriana dei primi alle prime culture (Uluzziano e Aurignaziano) dei secondi, fotografando uno dei momenti più significativi e affascinanti dell’evoluzione umana sul territorio nazionale.
La riapertura e gli eventi
Dopo anni di chiusura, il sito, con la sua successione stratigrafica e l’annesso PaleoCenter, sarà finalmente fruibile al pubblico, grazie a un accordo di gestione siglato tra il Comune di Fumane, l'Università di Ferrara e ArcheoVea Impresa Culturale s.r.l., società specializzata nella gestione e valorizzazione di beni storici e culturali.
Nata nel 2018 e fondata da un ex studente dell'Ateneo estense, afferente al corso di Quaternario, Preistoria e Archeologia, ArcheoVea Impresa Culturale gestisce ad oggi quattordici luoghi della cultura, sia pubblici che privati (musei, parchi archeologici, palazzi storici). La società nasce con lo scopo di valorizzare le professionalità d’ambito culturale, con particolare riguardo ai beni archeologici, creando circuiti economici virtuosi che abbiano come perno le realtà culturali e museali dei territori in cui opera.
Dal 2024 è prevista per la Grotta di Fumane un’apertura ordinaria al pubblico, da marzo ad ottobre, durante tutti i weekend e festivi, con un’ampia proposta didattica per le scuole di ogni ordine e grado.
Un calendario di eventi culturali e visite speciali avrà inoltre il compito di intercettare diversi tipi di pubblico, ampliando le tipologie di fruitori. L’apertura continuativa del bene e la presenza di archeologi specializzati e aggiornati sia sulle tecniche di comunicazione scientifica, che sui temi specifici che la Grotta permette di sviluppare, garantirà massima visibilità al lavoro di ricerca che l’Università di Ferrara promuove ogni anno.
Grazie alla sinergia nata tra ArcheoVea e l'Università di Ferrara, l’azienda ha inoltre cofinanziato una borsa di dottorato nella misura PNRR (Missione 4, c. 2 “Dalla Ricerca all’Impresa” – Investimento 3.3), già attivata, con l’obiettivo di sviluppare un protocollo di raccolta dati relativo ai tipi di pubblico che fruiscono di questo bene archeologico e di individuare prassi metodologiche da applicare in ogni contesto in cui il binomio ricerca e sviluppo voglia essere effettivamente messo a servizio del territorio. La ricerca si giova inoltre della contaminazione tra più discipline legate in particolare alle scienze sociali e all’archeologia pubblica, volte a sviluppare un metodo di lavoro che valorizzi il concetto di comunità patrimoniale espresso dalla Convenzione di Faro, recentemente ratificata dal governo italiano.
La convergenza di intenti, competenze scientifiche e tecniche messe in campo dai soggetti coinvolti, permettono di testare un modello che si auspica possa essere esportato in altre aree d’Italia, in cui beni archeologici preziosi spesso faticano a trovare adeguata visibilità e ancor più ad assolvere al loro compito di risorsa culturale per la comunità.