Marchesini Group | Studentesse e studenti in visita alla multinazionale del packaging
Unife, le imprese e il territorio
Il progetto "I dialoghi sull'economia reale. Le studentesse e gli studenti dell'Università degli Studi di Ferrara incontrano le imprese", ideato dal Professor Lucio Poma, permette a chi studia Economia e Management di conoscere da vicino le principali imprese del territorio.
In particolare, studentesse e studenti hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino la realtà dell'impresa Marchesini Group, che produce un’ampia gamma di macchine e linee di confezionamento per l'industria farmaceutica e cosmetica.
In occasione della visita il Professor Lucio Poma ha lanciato un contest fotografico e di scrittura, nell’ambito del quale le/i partecipanti sono stati invitati a sottoporre foto e resoconti dal taglio giornalistico da cui emergesse lo spirito dell'esperienza appena vissuta.
"Nature, Work, University" di Mohamed Senna
L'articolo di Mohamed Senna
Mohamed Senna è risultato vincitore del contest di scrittura, di cui riportiamo l'articolo in cui racconta la sua esperienza in azienda.
Visita dell’Università di Ferrara in Marchesini Group a Pianoro per scoprire la formula magica della multinazionale del packaging
Marchesini apre le porte a Unife, la passione incontra il futuro
Artigianalità. Passione. Futuro. Sono le tre parole che restano incise dell’esperienza in Marchesini Group e di una giornata indimenticabile a Pianoro, piccolo comune del territorio bolognese, che mai avremmo potuto immaginare, partendo la mattina presto da Ferrara in un pullman pieno di 84 studenti per una visita aziendale. È bastato intravedere il logo Marchesini, arrivati nel piazzale dello stabilimento in mezzo alle colline, per respirare un’aria diversa, una sensazione di appartenenza a un vero e proprio gruppo che ha accompagnato noi studenti per tutta la visita.
Dal 1974 ad oggi, Marchesini Group, si occupa della fornitura di linee complete e macchine singole per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici. Ma come nasce questa multinazionale? Sono bastate la creatività di un tecnico, la complicità di un gruppo di diplomati, un garage e la passione per trasformare una semplice intuizione di Massimo Marchesini, il fondatore del gruppo, in una grande imprese industriale.
Una storia di artigiani appassionati e attenti
Negli anni, attraverso acquisizioni e fusioni di aziende, il Gruppo raggiunge l’attuale dimensione di multinazionale, la più ambita dalle imprese, senza mai abbandonare però i pilastri su cui ha costruito la sua crescita: passione, spirito umano e approccio produttivo artigianale. Tre caratteristiche separate ma che, come vedremo, hanno qualcosa che le accomuna.
Partiamo dall’approccio produttivo: l’artigianato è uno degli elementi cardini su cui si basa l’industria italiana, tale per cui perdere questo vantaggio significa anche perdere qualità e valore. Ragion per cui Marchesini Group ha cercato, riuscendoci, di tramandare negli anni questa impronta tipicamente italiana, realizzando macchine, le cui componenti chiave sono ancora oggi progettate integralmente all’interno della fabbrica.
Il secondo pilastro è il rosso della passione, il colore che identifica il logo di Marchesini nel mondo, un sentimento che in genere è astratto, ma non dentro questa realtà produttiva, che riesce a rendere questa emozione concreta. È la passione il cavallo di battaglia con cui questa famiglia affronta lo sviluppo futuro.
Ultimo, ma non per importanza, è lo spirito umano, l’attenzione alle persone: il Gruppo investe molto in questo fattore, dichiarando addirittura nella pagina web: “Dietro al nostro successo, persone straordinarie”. Una citazione di poche parole ma che hanno tanto valore e significato.
È dall’intreccio dei tre pilastri che si crea la formula magica che ha permesso al Gruppo Marchesini di essere e soprattutto di restare dove merita di essere, tra i principali protagonisti mondiali nel settore delle macchine per il packaging.
La visita nello stabilimento: la passione incontra il futuro
Passione e spirito umano, su cui ci siamo soffermati in precedenza, si traducono nel Gruppo Marchesini in uno sguardo sempre attento alle persone, soprattutto quando si parla di giovani.
L’Università di Ferrara e il suo Dipartimento di Economia hanno da sempre lavorato insieme per cercare di rendere partecipi gli studenti al mondo delle imprese, cercando nel loro piccolo di far combaciare la teoria svolta nelle aule universitarie con la pratica dell’attività imprenditoriale. E il professor Lucio Poma è riuscito a rendere concreta questa volontà attraverso un’iniziativa fantastica: portare i suoi studenti in una realtà esemplare, che crea ricchezza e guarda al futuro.
Una volta entrati non si può non notare una grande “X” rossa, una figura futuristica che lascia immaginare quante persone sono passate, passano e continueranno a passare da quella porta. Lì noi studenti abbiamo capito che quello non era un semplice ingresso, ma l’input e il primo tassello di un “processo produttivo”. Le danze si aprono quando nell’aula magna il presidente di Marchesini Group, Maurizio Marchesini, figlio del fondatore Massimo, inizia a raccontare genesi e sviluppo dell’azienda: come è nata, quali sono gli obiettivi perseguiti, i pilastri della sua filosofia, che cosa ha reso possibile la posizione d’avanguardia in cui l’azienda è ora, gli obiettivi futuri e i target del Gruppo in termini di sostenibilità e di innovazione. Nelle parole del presidente si percepisce la passione, sostantivo da lui ripetuto spesso ma non a caso, e l’amore che mette ogni giorno nel suo lavoro. Il presidente parla agli studenti come se stesse indirizzando quelle parole ai suoi figli e l’attenzione degli interlocutori non può che essere attiva.
E non passa inosservato che il Gruppo Marchesini “coccola” molto il suo personale e lo fa anche con i suoi “componenti di processo”, dedicando anche a noi studenti una sosta per farci carburare e “oliare” il successivo passaggio nel processo di produzione. E che cosa c’è di meglio di un panino e una bibita?
Il processo produttivo
Ottantaquattro studenti sono troppi per poter visitare i vari reparti dell’azienda tutti assieme. Così siamo stati suddivisi in tre gruppi e affiancati dal personale addetto del Gruppo Marchesini abbiamo potuto vedere in modo accurato e da vicino fasi e reparti della multinazionale.
Non si può non iniziare il viaggio dentro la multinazionale dal reparto della stampa 3D. Marchesini si trova spesso a confronto con clienti che hanno particolari richieste, che per essere soddisfatte implicano la realizzazione di prodotti di qualsiasi forma, dimensione e colore, che non sarebbe economico produrre con processi in linea e in grandi volumi. La Marchesini si è dotata perciò di diverse stampe 3D, una differente dall’altra per funzionalità, capacità e dimensione. I prodotti vengono realizzati attraverso la resina, un “liquido” che viene svuotato in una vasca della stampante. Vedere le stampanti all’opera fa capire chiaramente come l’impresa ci tenga a stare a passo con i tempi, a realizzare con precisione i componenti e fare di tutto per soddisfare le esigenze del mercato e del cliente.
Il viaggio dentro Marchesini si intensifica quando raggiungiamo il grande deposito del Gruppo: un magazzino all’avanguardia, tanto da chiamarlo “intelligente” perché in grado di selezionare e reperire in modo veloce i componenti desiderati. È un magazzino con migliaia di oggetti, dotato di una parte “input”, lato in cui vengono immagazzinati gli elementi, e di una parte “output”, lato dal quale vengono presi i pezzi da mandare al cliente. Ed è qui che sta la particolarità: la capacità di trovare un oggetto in modo repentino limitando l’attesa in modo automatico.
La visita prosegue poi dentro la vera e propria linea produttiva del confezionamento di un prodotto farmaceutico: ogni passaggio viene studiato e controllato nel minimo dettaglio, dalla perfezione del contenitore delle pillole alla perfezione della pillola stessa, che non può assolutamente essere rotta o scalfita durante il processo. Qui la parola d’ordine è dettaglio, d’altronde è quello che fa la differenza rispetto ai concorrenti low-cost. Solo alla fine dell’accertamento dell'ottima funzionalità del macchinario e dell’assenza di qualsiasi difetto, questo viene imballato e spedito al cliente.
Come tutti i bei viaggi, anche quello in Marchesini sembra essere durato troppo poco. Ma la fine di questa esperienza ci ha lasciato stimoli e conoscenze per un nuovo inizio e una nuova consapevolezza con cui affrontare i prossimi mesi di studio e i processi produttivi di domani.
Le foto
Per il contest fotografico, si aggiudicano il premio:
- Emma Giampino
- Carlotta Giolo
- Mohamed Senna
- Gaia Goberti
Le foto delle studentesse e degli studenti in visita alla Marchesini Group.