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Carlo Savonuzzi | A Unife due mostre sulle opere del Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi

16/05/2024

Vita universitaria

Carlo Savonuzzi | A Unife due mostre sulle opere del Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi
Uno degli elaborati originali di Carlo Savonuzzi esposti nella mostra di Palazzo Tassoni

Inaugura il 27 maggio e si terrà fino al 7 giugno 2024 a Palazzo Tassoni, (via Ghiara, 36) la mostra di elaborati originaliL’architettura nei particolari - Progetti dall’archivio di Carlo Savonuzzi”, a cura della Professoressa Rita Fabbri del Dipartimento di Architettura di Unife e Direttrice del Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi (FACS), realizzata in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Ateneo.

L’esposizione fa seguito alla mostra virtuale "L'attenzione per il dettaglio. Carlo Savonuzzi e le arti applicate",  con cui Unife ha partecipato anche quest’anno alla Giornata nazionale degli Archivi di architettura 2024, disponibile sul portale Virtual Heritage Unife.

Entrambe le mostre illustrano le modalità di progettazione di Carlo Savonuzzi (1897-1973), ingegnere capo del Comune di Ferrara e libero professionista, sensibile alla cura dei dettagli architettonici e decorativi, con uno sguardo attento alle linee generali del progetto. Le opere di Savonuzzi sono conservate nel FACS, custodito nella Biblioteca del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara.

La mostra “L’architettura nei particolari - Progetti dall’archivio di Carlo Savonuzzi”,

La mostra di elaborati originali di Savonuzzi prevede una selezione di disegni già visibili nella mostra virtuale, offerti a visitatrici e visitatori per goderne ‘dal vivo’. Si tratta di disegni a china e a matita (in qualche caso anche pastelli) realizzati su carta da spolvero e da lucido, ma anche eliografie e radex, fotografie in bianco e nero. Vengono messi in luce particolari di architettura con disegni molto precisi e dettagliati, abbastanza grandi per rappresentare ogni singolo componente, costruttivo o artistico, e ottenere in questo modo il controllo accurato del risultato finale. Alcuni disegni, troppo grandi per essere contenuti nelle teche, saranno in parte arrotolati oppure riprodotti su pannelli a parete di dimensioni idonee per far cogliere la qualità grafica e progettuale. Il filo conduttore dell'esposizione seguirà un ordine cronologico, a partire dal villino della fine degli anni Venti, per giungere al palazzo in piazza Santo Stefano, della fine degli anni Cinquanta: nel percorso cronologico visitatrici e visitatori potranno apprezzare l'evoluzione del gusto nell'arco di circa tre decenni. I temi "chiave" dei materiali esposti sono il dettaglio dei paramenti esterni (in pietra e in mattoni), le scale, un tema a cui Carlo Savonuzzi dedica sempre grande attenzione e i serramenti (porte e finestre, ciascuno studiato ad hoc).

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La mostra virtuale "L'attenzione per il dettaglio. Carlo Savonuzzi e le arti applicate"

Il Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi (FACS), custodito nella Biblioteca del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, ha partecipato anche quest’anno alla quattordicesima edizione della Giornata nazionale degli Archivi di architettura 2024, organizzata dall’Associazione Nazionale Archivi Architettura Contemporanea (AAA) e incentrata sul tema "L'architettura e le arti".

La mostra virtuale mette in luce il legame tra progetto architettonico e definizione dei particolari, in otto progetti di Carlo Savonuzzi realizzati tra la fine degli anni Venti e la metà degli anni Cinquanta: lo studio dei paramenti esterni, delle scale e dei serramenti sono approfonditi con specifici disegni a scale ravvicinate, fino alla scala reale. La produzione di questi componenti, pezzi unici in grado di caratterizzare l’architettura e lo spazio per il quale sono stati ideati, si ottiene attraverso una sapiente definizione della forma e un accurato impiego dei materiali lavorati da maestranze esperte.

L’esposizione virtuale è disponibile sul portale Virtual Heritage Unife al seguente link.

La sinergia fra l’Associazione Nazionale Archivi Architettura Contemporanea (AAA), il Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi (FACS) e il Sistema Bibliotecario di Ateneo è documentata da iniziative realizzate dal 2021, consultabili alla pagina Giornata nazionale degli Archivi di Architettura del portale Virtual Heritage Unife.

Il rapporto tra l’architettura e le arti caratterizza i progetti di Carlo Savonuzzi (1897-1973), ingegnere capo del Comune di Ferrara e libero professionista attivo per numerosi committenti. In ognuno dei suoi lavori, dall’ideazione alla realizzazione, si manifesta la sua sensibilità per il dettaglio architettonico e decorativo, le arti applicate e l’artigianato artistico. Attingendo ai materiali originali del FACS – Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi, si mettono in luce le modalità con cui Savonuzzi progettava gli edifici, tenendo saldamente sotto controllo il progetto nelle sue linee generali e al contempo anche gli aspetti di dettaglio, spesso approfonditi con specifici disegni a scale ravvicinate, fino alla dimensione reale (1:1), con l’intenzione di curare scrupolosamente non solo gli esiti complessivi delle sue realizzazioni, ma anche gli aspetti più minuti. Il filo conduttore di questo processo è individuato attraverso alcuni temi ricorrenti e fortemente caratterizzanti i progetti di architettura di Carlo Savonuzzi: il dettaglio dei paramenti esterni, con l’abbinamento di diversi materiali, l’accurata definizione dell’impaginato architettonico, della posa degli elementi in laterizio e del disegno di modanature e cornici lapidee; le scale, che riescono spesso ad assurgere a pezzi iconici, in grado di caratterizzare lo spazio proprio in corrispondenza dell’elemento distributivo che permette di muoversi nello spazio costruito; i serramenti, con precisa attenzione alle soluzioni specificamente individuate di volta in volta e agli abachi riassuntivi di tutti gli infissi esterni e interni da produrre. La sapiente definizione della forma e del dettaglio di ognuna di queste componenti doveva essere realizzata con accuratezza da parte di maestranze esperte, artigiani in grado di tradurre ogni disegno in un pezzo unico: si tratta spesso di opere in ferro battuto, lavori di falegnameria ed ebanisteria. Non sono rari i casi, pur non documentati in questa esposizione, di coinvolgimento di artisti veri e propri nelle opere di Savonuzzi, quali ad esempio Arrigo Minerbi per la fontana monumentale del Po e suoi affluenti nel Serbatoio dell’Acquedotto in piazza XXIV maggio, o di Giuseppe Virgili, Ulderico Fabbri e Gino Colognesi per le statue all’esterno dell’auditorium del Conservatorio di Musica “Girolamo Frescobaldi”, o ancora del ceramista Pietro Melandri per due sovrapporta nell’atrio di Palazzo Droghetti-Masotti. Gli elaborati (disegni su carta da lucido e da spolvero, eliografie, fotografie ecc.), ascrivibili al periodo compreso dalla fine degli anni Venti alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, denotano anche la variazione di gusto nelle diverse epoche.

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