Teatro e salute mentale | Al via un progetto di empowerment per studentesse, studenti, operatori e pazienti
Vita universitaria
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Il Centro Teatro Universitario (CTU), SPI-CGIL Ferrara, il Comune di Ferrara, il Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Ferrara, l’Ass. La Formica e Balamòs Teatro APS, uniscono le forze per un progetto unico nel suo genere, dove il teatro diventa strumento di empowerment, comunicazione e benessere psicofisico.
Lunedì 17 febbraio ha preso il via al Centro Teatro Universitario di Ferrara il laboratorio teatrale “Il teatro della mente nel teatro del corpo”, un progetto di teatro e salute mentale che si propone un duplice obiettivo: da un lato rafforzare, attraverso i linguaggi della scena, le competenze personali e le capacità relazionali dei partecipanti, dall’altro costruire reti sociali di sostegno in un’ottica integrata di salute pubblica e benessere degli individui.
L'iniziativa, la cui direzione scientifica è affidata a Domenico Giuseppe Lipani, Direttore del CTU e quella artistica a Michalis Traitsis, si rivolge a operatrici e operatori sanitari, studentesse e studenti del corso di Laurea Unife in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, utenti dei servizi, familiari, caregiver e cittadinanza.
Strutturato con cadenza settimanale da febbraio a maggio, il percorso si concluderà con una performance finale aperta al pubblico.
Il laboratorio accoglie partecipanti con diverse esperienze e background, promuovendo l'inclusione sociale e la collaborazione tra operatori, studenti, utenti e familiari. Attraverso la pratica teatrale i partecipanti potranno migliorare le proprie capacità comunicative, di osservazione, di ascolto e di gestione delle emozioni, trovando nel teatro uno strumento di trasformazione personale e sociale, catalizzatore di crescita individuale e collettiva, capace di creare comunità aperte e inclusive.
Da sinistra, Marco Bresadola, Daniela Libanori, Franca Emanuelli, Cristina Coletti, Giuseppe Lipani, Michalis Traitsis e Elisa Veronesi
"Siamo molto soddisfatti di avviare questo progetto, che si inserisce nell’ambito della Terza Missione e unisce realtà diverse in un percorso di crescita collettiva – afferma Marco Bresadola, Delegato al Public Engagement di Unife e Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. – Il laboratorio offre un'opportunità unica per esplorare il potenziale terapeutico del teatro, trasformando l’arte in un mezzo per sviluppare competenze emotive, relazionali e comunicative. Questo progetto non solo favorisce l'incontro tra diverse realtà, ma dimostra anche come il teatro possa essere un potente strumento di inclusione, cambiamento e cura, sia a livello individuale che comunitario".
“In tale cornice – prosegue Domenico Giuseppe Lipani - assume particolare rilievo la partecipazione di alcuni studenti di Tecniche della riabilitazione psichiatrica di Unife. Il contesto operativo del laboratorio teatrale offre loro un'esperienza formativa completa che integra teoria e pratica, sviluppo personale e professionale. Il teatro arricchisce il loro percorso di studi, fornendo strumenti utili per la futura pratica riabilitativa e per la costruzione di una relazione terapeutica efficace”.
"Questo progetto - dice l’Assessore alle Politiche Sociosanitarie del Comune di Ferrara, Cristina Coletti - è una manifestazione concreta del potenziale del teatro come metodo coinvolgente e creativo, che porta a stimolare la partecipazione attiva delle persone. Attraverso questa iniziativa, sostenuta con un contributo di 2mila euro dall'Assessorato alle Politiche Sociosanitarie, la città di Ferrara si arricchisce di una nuova opportunità di crescita e inclusione, in cui il teatro diventa un potente strumento di socializzazione e di sviluppo delle competenze relazionali. Promuovere la socialità e il confronto tra cittadini, operatori sanitari, familiari e utenti dei servizi di salute mentale significa rafforzare le reti di sostegno e contribuire alla costruzione di una comunità in grado di creare legami autentici e solidali. Un grazie a chi fattivamente opererà per dare vita ad un'iniziativa che favorisce l'integrazione e il benessere di tutti coloro che saranno coinvolti”.
"Per Spi Cgil il laboratorio teatrale rappresenta concretamente una proposta trasversale e qualificata indirizzata a promuovere salute e benessere sociale per la collettività, improntata al lavoro di rete e alla collaborazione sinergica tra soggetti istituzionali e sociali – spiega Elisa Veronesi -. In quanto prospettiva di intervento, pensata per le persone e con le persone, orientata a favorire pratiche umane, relazionali, sociali e di cambiamento, direttamente correlate con la dimensione della salute e delle sue molteplici implicazioni politiche e sociali. Grazie al laboratorio teatrale viene prospettata a tutti i partecipanti la possibilità di prendere parte ad una esperienza di attivazione positiva sul piano individuale e interpersonale, trasferibile all'interno dei diversi contesti di vita. A dimostrazione che la salute e il benessere sociale crescono e si sviluppano attorno a culture, strategie e politiche condivise e partecipate della cura."
“Per il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche promuovere setting di cura al di fuori dei contesti tradizionali rappresenta contemporaneamente il punto di partenza ma anche di arrivo per una ‘vera e propria’ salute mentale di comunità – specifica Franca Emanuelli, Responsabile Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche di Ferrara - Il laboratorio teatrale diventa simultaneamente luogo, metodo, spazio e contesto riabilitativo in quanto luogo di cura e che cura, metodo per mettere a valore linguaggi espressivi differenti, spazio fisico di apprendimento e generalizzazione di abilità per utenti e professionisti, contesto paritario dove giudizi, pregiudizi e ruoli predeterminati sono sospesi. Il progetto rientra, infine, nelle azioni messe in campo dal Dipartimento stesso a sostegno dello sviluppo formativo delle professioni sanitarie e dell’autoefficacia delle persone in carico ai servizi nella prospettiva, per i primi, di far propri e riproducibili i saperi appresi e ampliare le attività offerte e, per i secondi, di gestire con ulteriori strumenti il proprio percorso di guarigione in ottica recovery.”
“La Formica come gruppo dell’Associazione dell’auto mutuo aiuto in rete si inserisce nel progetto laboratoriale con la finalità di promuovere una cultura diffusa a superamento dello stigma e dell’autostigma e vede nel dialogo e nella collaborazione tra soggetti istituzionali e sociali la possibilità di creare una alleanza strategica e di comunità”, sottolinea Daniela Libanori, presidente gruppo auto-aiuto La Formica.
“La pratica teatrale ha come obiettivo lo stimolo della conoscenza di sé e del mondo circostante, l’esplorazione delle potenzialità comunicative del linguaggio verbale e non verbale, il potenziamento delle capacità di osservazione e ascolto fra i soggetti coinvolti, la possibilità per i partecipanti di mettersi in gioco come artefici del proprio processo immaginativo e creativo, lo sviluppo di atteggiamenti collaborativi e di fiducia negli altri – conclude Michalis Traitsis Presidente di Balamos Teatro -. Un progetto che trova naturale collocazione in un luogo di sperimentazione, ricerca e studio nell'incontro tra arti performative e medical humanities. Per continuare a cercare risposte alle domande di sempre: che rapporto esiste tra arte della scena e arte della cura?”.