Nuove droghe | Il Dipartimento Politiche Antidroga affida a Unife il coordinamento di ricerca e sensibilizzazione
Scienza, cultura e ricerca
Sono diffuse soprattutto tra gli adolescenti e facilmente reperibili su internet, dove vengono vendute con tanto di istruzioni per l’uso e pagate con una semplice carta prepagata. Eppure le “nuove sostanze psicoattive”, dette anche NPS, sono tutt’altro che innocue. Per questo il Dipartimento per le Politiche Antidroga (DPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che fa capo al Ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, ha deciso di fare chiarezza affidando a Unife l’incarico di guidare un progetto di ricerca sugli effetti delle NPS e il potenziamento informativo del Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP).
“L’obiettivo dello studio è attivare percorsi di ricerca e osservazione delle caratteristiche farmaco-tossicologiche delle NPS, sul loro metabolismo e sugli effetti, così da ottenere informazioni scientifiche, tempestive e utili per meglio gestire gli eventuali interventi sui consumatori” spiega Matteo Marti, tossicologo del Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale del nostro Ateneo e responsabile scientifico nazionale del progetto.
Le informazioni ottenute saranno trasferite dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP) alle strutture cliniche e preventive, dove verranno realizzati corsi di formazione per gli operatori del settore:
“Studiare possibili antidoti e identificare trattamenti farmacologici per contrastare i danni acuti e cronici delle nuove droghe è importante ma non sufficiente” precisa Marti. “Dobbiamo anche agire sul fronte della prevenzione. Riconoscere “i segnali di rischio”, i fattori di vulnerabilità nelle ragazze e nei ragazzi, così da definire gli interventi protettivi più efficaci” precisa Marti.
“I giovani sono inconsapevoli non solo degli eventuali effetti tossici causati dalle nuove droghe, ma spesso non sanno con certezza neppure che tipo di NPS stanno assumendo. Queste, infatti, possono essere vendute con nomi differenti, adulterate e mischiate con altre droghe anche più potenti di cui il ragazzo non sa nulla” chiarisce il tossicologo, “ciò rappresenta un enorme problema soprattutto per l’intervento d’emergenza, nel quale gli operatori sanitari devono trattare il paziente senza conoscere cosa lo abbia intossicato. Di conseguenza, si potrebbe incorrere nel rischio di effettuare un intervento non appropriato, che peggiorerebbe la sintomatologia acuta”.
Da anni Unife promuove campagne di informazione sui pericoli derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti e in particolare delle NPS nelle scuole medie superiori del territorio, in collaborazione con l’associazione Amici del Copernico, la Questura di Ferrara, il SerD e il Provveditorato agli Studi:
“Sicuramente i risultati di questo studio multicentrico porteranno nuove preziose informazioni per prevenire e far fronte al pericolo crescente rappresentato dall’uso delle NPS tra i giovani” conclude il professor Marti.
Il progetto è definito multicentrico perchè coinvolge diversi centri su tutto il territorio nazionale: l’Università degli Studi di Cagliari, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Laboratorio Antidoping della Federazione Medico Sportiva Italiana.
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