Diritto d'autore nelle pubblicazioni scientifiche
Per la Legge Italiana sul Diritto d’Autore (L.633/1941) i diritti di sfruttamento economico sono fra di loro indipendenti (art. 19): «I diritti esclusivi previsti dagli articoli precedenti sono fra loro indipendenti. L’esercizio di uno di essi non esclude l’esercizio esclusivo i ciascuno degli altri diritti».
Questo significa che non è necessario cedere tutti i diritti agli editori delle riviste nelle quali si pubblica in esclusiva per poter essere pubblicati. La cessione del copyright è solo una opzione, esistono diversi strumenti giuridici utilizzabili oltre a questo:
- i Contratti non esclusivi (modelli europei, non in italiano);
- gli Addenda, clausole da aggiungere ai contratti standard spesso obbligatoriamente proposti dagli editori (utilizzati spesso quando si pubblica con finanziatori che hanno posto clausole di pubblicazione in Open Access). L’Addendum al contratto di edizione è una delle possibilità che l’autore ha di riservare per sé e per la propria istituzione una parte dei diritti di sfruttamento economico. Dal punto di vista tecnico l’Addendum è uno schema contrattuale che mira a modificare il contratto di edizione nel contenuto riservando all’autore alcuni diritti che gli permettono di riutilizzare la propria opera (ad esempio depositarla nell’archivio istituzionale). Sarebbe bene non cedere i propri diritti agli editori con licenze esclusive; qualora lo si sia già fatto, si possono appunto utilizzare gli Addenda;
- le Licenze Creative Commons, con cui l’autore decide quali diritti vuole mantenere e cosa può fare chi entra in possesso della pubblicazione. Queste infatti offrono diverse articolazioni dei diritti d'autore che desidera condividere le proprie opere secondo il modello "alcuni diritti riservati". Il detentore dei diritti può non autorizzare a utilizzi prevalentemente commerciali dell'opera (opzione Non commerciale, acronimo inglese: NC) o la creazione di opere derivate (Non opere derivate, acronimo: ND); e se sono possibili opere derivate, può imporre l'obbligo di rilasciarle con la stessa licenza dell'opera originaria (Condividi allo stesso modo, acronimo: SA, da "Share-Alike"). Le combinazioni di queste scelte generano le sei licenze Creative Commons (CC), disponibili anche in versione italiana. Creative Commons è un'organizzazione non-profit. Le licenze Creative Commons sono utilizzabili liberamente e gratuitamente, senza alcuna necessità di permessi o registrazioni (come creare una licenza CC per la propria pubblicazione).