Ferrara ha celebrato la musica e l’educazione con il Festival Onde Sonore

Ferrara ha ospitato, dal 29 novembre al 1° dicembre 2024, la prima edizione del Festival Onde Sonore, una rassegna innovativa dedicata all'educazione all'ascolto. Promossa da Assonanza e dalla Cattedra UNESCO "Education, Growth and Equality" dell’Università di Ferrara, la manifestazione ha offerto un ricco calendario di 16 appuntamenti gratuiti, distribuiti in sette luoghi della città e animati da oltre trenta protagonisti tra cori, ensemble e orchestre.

Il festival ha ottenuto il patrocinio dell’Università di Ferrara e del Comune, il sostegno della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione di numerosi enti culturali (tra cui le case editrici Bibliotheka, Edizioni di Storia e Letteratura e Oligo) e di varie associazioni locali.

Pur riservando numerosi appuntamenti alla musica, l’iniziativa ha proposto percorsi che dall’”alfabeto delle note” cerca collegamenti con la narrazione, il teatro, la lettura ad alta voce, l’arte figurativa e il cortometraggio attraverso spettacoli, performance e laboratori.

Venerdì 29 novembre: musica e riflessioni

La giornata inaugurale si è aperta con due laboratori per le scuole. Alle 9:30, Musicagiocando, presso l’Istituto Dante Alighieri, ha coinvolto i bambini dai 3 ai 5 anni in attività ludico-musicali curate dalla Scuola di Musica Theremin. Successivamente, alle 11 al Pala Boschetto, gli studenti delle scuole primarie hanno assistito a Semi d’armonia, una fiaba musicale accompagnata dalle composizioni di Luca Pettinato, eseguite dall’Orchestra ParlaSuonando della Fondazione Scuola di Musica Carlo e Guglielmo Andreoli di Mirandola.

Nel pomeriggio, il Ridotto del Teatro Comunale ha ospitato il dibattito “Una regione piena di suoni. Educare all’ascolto”, con esperti come Patrizio Bianchi, Cattedra UNESCO "Education, Growth and Equality" dell’Università di Ferrara, e Annalisa Spadolini, presidente Comitato nazionale per l’apprendimento della musica del Miur, che hanno messo in rilievo da varie angolature l’importanza dell’educazione musicale. Di rilievo gli interventi di Marco Gulinelli, assessore alla Cultura del Comune, Gianni Cottafavi, dirigente del Servizio Cultura, Sport e Progetto Giovani della Regione Emilia-Romagna, Annamaria Maggese, Direttrice del Conservatorio Frescobaldi, e Mirco Besutti, Presidente di Assonanza (Associazione delle scuole di musica dell’Emilia-Romagna) e direttore artistico del Festival.

Successivamente, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia, è stata proposta la proiezione di cortometraggi dal titolo Una bella differenza, seguita dall’incontro per insegnanti “Fare scuola con i nuovi strumenti digitali”, che ha esplorato l’uso consapevole delle tecnologie nell’insegnamento.

La giornata si è conclusa nella Sala Wunderkammer con il concerto La luce danza irrequieta. Il diario di Carla Simons: 1942-43, una toccante performance musicale e vocale dedicata alle vicende della scrittrice olandese Carla Simons, vittima della Shoah (letture dell’attrice Irene Guadagnini con l’accompagnamento musicale della Young Guitar Orchestra della Fondazione Scuola di Musica Andreoli).

Sabato 30 novembre: tra storia, cultura e musica

Il secondo giorno del Festival ha offerto spunti di riflessione sulla pedagogia, la letteratura e la musica. Nella mattinata, l’Aula Magna di Palazzo Bevilacqua ha ospitato tre incontri: Pedagogia dei confini con Anita Gramigna, la presentazione del romanzo Odio Gershwin di Biagio Bagini e il libro L’asino mancino di Paolo Vittoria, dedicato ai ragazzi “dell’ultimo banco”.

Nel pomeriggio, la Sala Wunderkammer ha accolto il concerto dell’Orchestra giovanile Deltagramma di Comacchio, diretta da Elia Filippini, arricchito da una riflessione sul tema L’ora di lezione, un dialogo tra Patrizio Bianchi, cattedra Unesco all’Università di Ferrara, Roberto Alessandrini dell’Università Pontificia Salesiana con i giovani musicisti dell’orchestra e gli spettatori. La serata è proseguita con il concerto dell’Ensemble d’Archi Barocco del Conservatorio Frescobaldi, che ha emozionato il pubblico nel Ridotto del Teatro Comunale, e si è conclusa con La magia del Coro nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, dove tre cori hanno celebrato la potenza dell’armonia collettiva.

Domenica 1° dicembre: gran finale tra cinema, jazz e memoria

L’ultimo giorno del Festival ha visto protagonisti le colonne sonore e la storia. Al mattino, nella Sala Wunderkammer, il compositore Marco Biscarini e il produttore Toni Verona hanno approfondito il tema Fare musiche per film, seguito da un omaggio al maestro Alberto Manzi e al suo impegno educativo con Roberto Farné dell’Università di Bologna.

La chiusura del Festival è stata affidata all’evento Gramsci e il jazz, che ha riempito completamente la Sala Estense. Roberto Franchini, accompagnato dalla Big Band della Scuola di Musica Moderna di Ferrara, ha raccontato come il jazz abbia influenzato la cultura europea, lasciando un segno profondo nella musica e nella società del XX secolo.

Un successo di contenuti

Con la partecipazione di enti culturali di rilievo e un programma ricco di eventi che hanno spaziato dalla musica classica al jazz, dalla pedagogia alla memoria storica, il Festival Onde Sonore ha regalato a Ferrara un weekend denso di emozioni e cultura, confermandosi un appuntamento da ripetere e consolidare negli anni a venire.


Mirco Besutti