Lingua e traduzione A.A. 2007-2008 Prof. Jean Robaey

CORSO DI LINGUA E TRADUZIONE – LINGUA FRANCESE
Corso annuale di 60 ore per la Specialistica
2007-2008
(J. Robaey)


Titolo: Tra Ungaretti e Jaccottet
Il Corso verterà principalmente su Ungaretti: Ungaretti traduttore dal francese (da Mallarmé) e in francese (da se stesso), Ungaretti poeta in francese. Studieremo in seguito le traduzioni francesi di Philippe Jaccottet da Ungaretti e alcune traduzioni italiane da Philippe Jaccottet.
Una seconda parte del Corso (che comprenderà un terzo del totale delle ore) sarà dedicata ad una prova collettiva di traduzione da un testo in prosa di Gustave Roud.

Testi:
Giuseppe Ungaretti, L’Allegria, Edizione critica a cura di Cristina Maggi Romano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 1982, pp. 235-92 (Derniers Jours);
Id., Vita d’un uomo. Traduzioni, II, Da Góngora a Mallarmé, ivi, “Lo Specchio”, 1948, pp. 80-93 (L’Après-midi d’un Faune. Il Pomeriggio d’un Fauno);
Id., Vie d’un homme. Poésie 1914-1970, Traduit de l’italien par Philippe Jaccottet et alii, Gallimard, “nrf/Poésie”, Paris 1973 (pagine da definire);
Philippe Jaccottet, D’une lyre à cinq cordes, Traductions de Ph.J. 1945-1995, ivi, “nrf”, 1997, pp. 37-44 (“Giuseppe Ungaretti”);
Id., Il Barbagianni. L’Ignorante, a cura di Fabio Pusterla, Einaudi, Torino 1992 (pagine da definire);
Id., Da “Altre Giornate”, “Gli immediati dintorni” 1, 1989, pp. 27-48 (a cura di J.R.);
Gustave Roud, Écrits, II, Bibliothèque des Arts, Lausanne 1978, pp. 35-65 (Pour un Moissonneur).

Critica:
Henri Meschonnic, Pour la Poétique II. Épistémologie de l’écriture. Poétique de la traduction, Gallimard, Paris 1973, pp. 305-66;
Emilio Mattioli, La traduzione letteraria, “Testo a fronte” 1, 1989, pp. 7-22;
J.R., La critica del ritmo di Meschonnic, “Il Lettore di provincia” 80, 1991, pp. 75-79.
I. Analisi della traduzione di Après-midi d’un Faune
dopo un’introduzione sul perché Ungaretti traduca (e perché nel 1948 – in realtà 1946 –) quel Mallarmé, su che cosa rappresenti l’Après-midi d’un Faune nell’opera di Mll, ecc.
funzionamento dell’alessandrino e dell’endecasillabo, riguardo in particolare alla cesura
analisi vera e propria. perdite e compensi, guadagni
analisi precisa dei primi versi (1-8), lettura veloce di tutto il poemetto
confronto, per i primi versi, con altre traduzioni: Frisia, Frezza, Grillandi, Manetti, Ortesta, Valduga (mancano Parronchi e Bigongiari)

II. Analisi veloce delle traduzioni ungarettiane
di Saint-John Perse, Anabase (1936, iniziato nel 1930, escono per la prima alcuni brani su “Fronte” nel 1931)
Meschonnic (in Critique du rythme): « Sa francité, voulue et de conquête, est d’autant plus abstraite et pure qu’il a à faire oublier son origine, et jusqu’à son accent »
due frasi di Ungaretti nel Racine di Mondadori : p. 192
leggere: inizio I, pp. 166-7 e fine 168-9
di Racine, Phèdre (1950)
traduce anche da Andromaque; c’è uno studio si Sanguineti (non ho né l’una né l’altro!)

III. Derniers Jours (1919)
ed. mondadoriana (che rispetta la volontà dell’autore): dopo le raccolte italiane, addirittura dopo le “Nuove” e prima delle “Poesie disperse”
costituiva l’ultima parte dell’Allegria dei Naufragi in Vallecchi, 19191.
La Guerre (1919)
traduzioni dall’italiano
doveva farlo Apollinaire ma poi…
colophon: cette poésie a été mise en français ecc.
colophon anast. : cette poésie est née à… elle a été mise en français à… d’après la 3e partie de la 2e édition de il porto sepolto qui paraîtra à la libreria della voce à florence
spiegare il titolo italiano
a Parigi, ed. a cura di « Sempre Avanti ! », settimanale che faceva stampare il Corpo d’Armata di Spedizione in Francia comandato dal generale Albricci
ristampata nello stesso anno da Vallecchi
1942, scrive a De Robertis:
“nessuna poesia francese, né testi francesi. Non è la mia lingua. C’è sempre in esse qualcosa di falso.”
a Soffici, nel 1918: “Sai che il francese mi è famigliare come fosse la mia lingua materna”
vera e propria traduzione della poesia dedicata all’amico egiziano, traduzione rimasta manoscritta: diamo l’originale del Porto sepolto e la versione definitiva:

En mémoire            In memoria            Si chiamava
de                    di                Moammed Sceab
Mohammed Chéab        Moammed Sceab
descendant            discendente            Discendente
d’émirs de nomades        di emiri di nomadi        di emiri di nomadi
suicide                suicida                suicida
parce qu’il n’avait plus        perché non aveva più        perché non aveva più
de patrie                patria                Patria

Il aima la France            Amò la Francia            Amò la Francia
et changea son nom en        e mutò nome in            e mutò nome /
Marcel                Marcel                Fu Marcel
Mais il n’était pas français    ma non era francese        ma non era Francese
et ne savait plus vivre        e non sapeva più        e non sapeva più
sous la tente des siens        vivere                vivere
où l’on écoute la cantilène    nella tenda dei suoi        nella tenda dei suoi
du Coran                dove si ascolta la cantilena    dove si ascolta la cantilena
en goûtant un café        del Corano            del Corano
gustando un caffè /        gustando un caffè /
Et il ne sut pas            E non sapeva            E non sapeva
donner l’essor            sciogliere            sciogliere
au chant                il canto                il canto
de son abandon            del suo abbandono        del suo abbandono

je l’ai acompagné            L’ho accompagnato        L’ho accompagnato
avec la patronne de l’hôtel    insieme alla padrona dell’albergo    insieme alla padrona dell’albergo
où nous habitions            dove abitavamo            dove abitavamo
à Paris                a Parigi                a Parigi
au n° 5 de la Rue des carmes    dal N° 5 della rue des Carmes    dal numero 5 della rue des Carmes
petite rue en pente        appassito vicolo in discesa    appassito vicolo in discesa

Il repose                Riposa                Riposa
au cimetière d’Ivry        nel camposanto d’Ivry        nel camposanto d’Ivry
faubourg qui parait être        sobborgo che pare        sobborgo che pare
continuellement            continuamente            continuamente
dans une journée            in una giornata            in una giornata
de foire qui finit            di una decomposta fiera        di una
decomposta fiera /
Et peut-être moi seul        E forse io solo            E forse io solo
sais-je encore            so ancora            so ancora
qu’il vécut            che visse            che visse

Je le saurai            Saprò
jusqu’à mon tour            fino al mio turno
de mourir                di morire

commento (secondo me sbagliato) di François Livi : “gustando un caffè”, meglio Lescure « en buvant du café » (Ossola !!); “dove abitavamo”, meglio L. (“plus justement”!) “où nous vivions”; sciogliere…: ammira di nuovo L.: “Et ne savait / pas délvrer / la chanson / de son abandon” – che dire ? quanto all’« appassito vicolo in discesa », preferisce L. (“fidèlement rendu”!) “une ruelle en pente les murs fanés”…

1 “Pour Guillaume Apollinaire”

en souvenir de la mort que nous avons accompagnée

en nous elle bondit hurle
et retombe

en souvenir des fleurs enterrées

con lo stacco tra i blocchi
ma non sono versicoli francesi?
La Guerre (anastatica) :

en souvenir        de la mort    que nous avons accompagnée

en nous    elle bondit    hurle        et retombe

en souvenir        des fleurs    enterrées

con lo stacco tra i blocchi
niente italiano

2 « Nocturne » : non ce ne La Guerre, infatti manca!

volubilité des lumières au parcours
de ce flâneur

le ciel est perdu sous un air
de langueur

or aux rameaux noirs pousse le printemps

à cette heure seul le poète l’entend

et le poète se soulève sous
le même effort d’éclat et de
communion

il passe discret parmi les immeubles clos

car son heure de veillée est de silence partout

il neige sur sa ville quittée

il regarde la candeur des campagnes se perdre en langueurs

aucune violence ne dépasse celle qui prend un aspect de froid et de mystère

seul au poète est accordé le martyre de s’apercevoir de l’ironie de Dieu

senza rientro di margine!
il francese è anteriore
italiano: “Ironia di Dio” in Allegria di Naufragi (prosa con cenno di verso, Vallecchi, 1919)
“Odo la Primavera”, poesia nel Porto sepolto (1923)

In giro, non c’è anima.

Odo la primavera nei rami neri indolenziti.

Solo a quest’ora si può seguire.

Questo peso di ritorni non mi dà requie.

Domattina un velo di verde intenerirà da
questi alberi poco fa ancora secchi.

Nessuna violenza supera quella che prende
aspetti silenziosi e freddi.

“Ironia”, prosa in “Prime”, con sotto: Parigi – Milano 1919

Odo la primavera nei rami neri indolenziti. Si può seguire solo a quest’ora, passando tra le case soli con i propri pensieri.
È l’ora delle finestre chiuse, ma
questa tristezza di ritorni m’ha tolto il sonno.
Un velo di verde intenerirà domattina da questi alberi, poco fa quando è sopraggiunta la notte, ancora secchi.
Iddio non si dà pace.
Solo a quest’ora è dato, a qualche raro sognatore, il martirio di seguirne l’opera.
Stanotte, benché sia d’aprile, nevica sulla città.
Nessuna violenza supera quella che aspetti silenziosi e freddi.


3 « Mélancolie » :

un lointain vertige paludéen nous veillons

La Guerre (anastatica) :

un lointain        vertige paludéen    nous veillons

proviamo : 3 7 3
un lointain vertige (cesura lirica) paludéen : 6 4 ?
vedi Sentimento del Tempo, “Una colomba”
D’altri diluvi una colomba ascolto
e “Fine”
In sé crede e nel vero si dispera?
problema: l’ed. vallecchiana va nella direzione del verso unico, di un’unica riga, come vuole l’andamento francese? e i versi di Sentimento del Tempo sono endecasillabi unici che, a rigor di logica, non sono versi. Nel Porto sepolto ci sono versi come: “Calante malinconia lungo il corpo avvinto / al suo destino” di “Malinconia” (il titolo è un caso?) nel 1919 e, nel 1916: “Calante malinconia per il corpo avvinto al suo destino”
Maggi: “Ciò che invece subisce generalmente un profondo mutamento è la metrica. Caratteristica delle poesie tradotte in francese, come del resto di tutte quelle facenti parte di La guerre, è l’unione in sequenze lunghe dei versi brevi originari. È lo stesso fenomeno che si verifica nelle ultime poesie dell’Allegria, Finali di commedia, contemporanee o quasi delle traduzioni e quindi concepite in quel periodo di crisi che dalla metrica scandita e frazionata della prima poesia ungarettiana porterà alla riconquista del tessuto sintattico prima, del verso tradizionale poi”, + la nota
notare che le due edizioni del Porto sepolto sono diverse, e la 2° è “meno versicolo”…
niente italiano
su questo punto ricordare l’articolo della Maggi, U tra F e I in “La Guerre”, “Studi di Filologia Italiana” XXXII, 1979
sì invece: era una strofa del 1° viaggio: “una distante / vertigine / paludosa / si veglia”

4 “Hiver”

comme une graine mon âme aussi a besoin du labour caché de cette saison

anast. :

comme une graine        mon âme aussi        a besoin    du labour    caché     de cette saison

4 (con e muta) 4 3 3 2 4 (con e muta)
niente italiano

5 « Prélude »

un nom j’avais gravé sur cette poussière qu’on nomme mon cœur

un vent a passé sur ce désert qu’on nomme ma vie

et la poussière s’est éparpillée en nuée

anast. :

un nom    j’avais gravé    sur cette poussière    qu’on nomme        mon cœur

un vent    a passé    sur ce désert        qu’on nomme        ma vie

et la poussière        s’est éparpillée        en nuée

molta metrica
niente italiano

6 « Prairie »

la terre s’est voilée de tendres légèretès

comme une épouse offre étonnée à sa créature la pudeur souriante d’être mère

anast. :

la terre    s’est voilée    de tendres légèretès

comme une épouse        offre étonnée    à sa créature        la pudeur    souriante d’être mère

italiano : « Prato » (fin dal 1919)

La terra
s’è velata
di tenera
leggerezza

Come una sposa
novella
offre
allibita
alla sua creatura
il pudore
sorridente
di madre


7 « La rosée illuminée »

la terre se soulève de plaisir sous un soleil de violences gentilles

anast. :

la terre    se soulève        de plaisir    sous un soleil        de violences gentilles

italiano ( ?)

8 « Voyage »

je ne peux m’établir

à chaque nouveau climat je me retrouve une âme d’antan

en étranger je m’en détache

revenu en naissant d’époques trop vécues

jouir une seule minute de vie initiale

je cherche un pays innocent

je ne peux        m’établir

à chaque    nouveau climat        je me retrouve    une âme d’antan

en étranger        je m’en détache

revenu    en naissant    d’époques trop vécues

jouir    une seule minute    de vie        initiale

je cherche        un pays        innocent

qui l’italiano: “Girovago”, in “Girovago”, sezione ora di Allegria e, prima, di Allegria dei Naufragi (la versione francese risulta anteriore); riportiamo le due edizioni italiane:

In nessuna            In nessuna
parte                    parte
di terra                di terra
mi posso                mi posso
accasare                accasare

A ogni                A ogni
clima                    nuovo
che passo                clima
mi trovo                che incontro
languente                mi trovo
che gli ero            languente
già stato                che
assuefatto            già gli ero stato
assuefatto
Me ne stacco
sempre                E me ne stacco sempre
straniero                straniero

Tornato                Nascendo
nascendo                tornato da epoche troppo
da epoche            vissute
troppo
vissute

Mi perseguita
un’insorabile
sveglia
di rimpianti
senili

Una distante
vertigine
paludosa
si veglia

Godere                Godere un solo
un solo                minuto di vita
minuto                iniziale
di vita
iniziale

Cerco                    Cerco un paese
un paese                innocente
innocente

interessantissimo:
à chaque        nouveau climat: A ogni / nuovo / clima (e prima era : a ogni / clima)
une âme d’antan: languente
en étranger        je m’en détache > en étranger je m’en détache: E me ne stacco sempre / straniero (e in rivista : me ne stacco / sempre // straniero)
revenu    en naissant    d’époques    trop vécues (o d’époques trop vécues ?) > revenu en naissant d’époques trop vécues : Nascendo / tornando da epoche troppo / vissute (in rivista : da epoche / troppo / vissute)
jouir    une seule minute        de vie        initiale > jouir une seule minute de vie initiale : Godere un solo / minuto di vita / iniziale (in rivista : minuto / di vita / iniziale)
je cherche        un pays    innocent > je cherche un pays innocent : Cerco un paese / innocente (prima : cerco / un paese / innocente)

9 “Vie”

corruption qui se pare d’illusions

corruption        qui se pare    d’illusions

niente italiano

10 “La sérénité de ce soir”
niente italiano

11 « Militaires »

nous sommes        telle en automne    sur l’arbre    la feuille

nous sommes tels qu’en automne sur l’arbre la feuille

Hom. : 6.146-9

oi{h per fuvllwn genehv, toivh de; kai; ajndrw`n.
fuvlla ta; mevn tÆ a[nemo~ camavdi~ cevei, a[lla dev qÆ u{lh
thleqovwsa fuvei, e[aro~ dÆ ejpigivgnetai w{rh:
w}~ ajndrw`n geneh; hJ me;n fuvei hJ dÆ ajpolhvgei.

Mimnermo :

hJmei`~ dÆ, oi|av te fuvlla fuvei poluavnqemo~ w{rh
e[aro~, o{tÆ ai\yÆ augh/`~ au[xetai hjelivou,
toi`~ i[keloi phvcuion ejpi crovnon a[nqesin h{bh~
terpovmeqa, pro;~ qew`n eijdovte~ ou[te kako;n
ou[tÆ ajgaqovn […].

Bacchilide : Epinicio 6.63-67

e[nqa dustavnwn brotw`n
yuca;~ ejdavh para; Kwkutou` reev-
qroi~, oi|av te fuvllÆ a[nemo~
[Ida~ ajna; mhlobovtou~
prw`na~ ajrghsta;~ donei`.

Orazio: De arte poetica 60-63

Vt siluae foliis pronos mutantur in annos,
prima cadunt, ita uerborum uetus interit aestas,
et iuuenum ritu florent modo nata uigentque.

Virgilio: Aen. 6.309-14

quam multa in siluis autumni frigore primo
lapsa cadunt folia, aut ad terram gurgite ab alto
quam multae glomerantur aues, ubi frigidus annus
trans pontum fugt et terris immittit apricis.
stabant orantes primi transmittere cursum
tendebantque manus ripae ulterioris amore.

Gianfranco Contini, Esercizi di lettura, Einaudi, Torino 19742: Su Giuseppe Ungaretti, III, Ungaretti in francese 62-65 (“Circoli” maggio 1939): pp. 62-65: 63 e 64
La poesia francese moderna non si è solo negata all’esperienza prosodica, che è l’acquisto essenziale della lirica italiana d’oggi, e in fondo è la giustificazione positiva del lavorio di sgombero iniziato col “vers libre”, ma si è anche riallontanata a tal punto dalla sintassi mallarméana che le suonerebbe anacronistica una strofe come la seguente di Ungaretti:

Nel suo docile manto e nell’aureola,
Dal seno, fuggitiva,
Deridendo, e pare inviti,
Un fiore di pallida brace
Si toglie e getta, la nubile notte.

[…] Ma Ungaretti traduttore di se stesso? Direi che è stato il più consequenziaro, e il rigoroso dimostratore del carattere non francese della sua lirica. Egli è talmente legato al ritmo italiano che la sua traduzione precipita speso (non per modo di dire, ma letteralmente) nella versione in prosa, e del sillabato processo di scavo non resta che lo scheletro, vogliamo dire lo schema dell’istantaneo rapporto analogico;

[a proposito di “Militari”] In cambio di questo perfetto rallentato ed elegiaco scadimento in natura la bocca dell’Ungaretti francese esata tutta d’un fiato l’enunciazione del contatto metaforico: (Militaires) “nous sommes telle [con la nota: L’“impenitente” autocorrettore dà nell’edizione 1969 tels qu’en] en automne sur l’arbre la feuille”. Chuzeville, che non può permettersi errori di grammatica ideale nella propria lingua, deve organizzare il tema e moralizzarlo (Vie des tranchées): “On est là Dans l’attente de son sort Telles sur l’arbre en automne Les feuilles”.

italiano: in « Girovago », « Soldati »

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

questo nell’edizione del 1942, prima (ancora nel 1936: Si sta / come d’autunno)
come funziona l’italiano: il suo “versicolo”
le due interpretazioni
De Robertis 410, 413-14, 417
Guido Guglielmi (Interpretazione di Ungaretti, 1989) 13-14
stacca dopo la proposizione “come”, ossia dopo l’annuncio di quella che è considerata la più banale figura retorica: lo stesso mezzo che introduce la figura si rivela così non banale! le parole che spiegano successivamente, per ben due versi, la similitudine sono poi ingannevoli: “d’autunno” e “sugli alberi” sono altre circostanze

12 “Nostalgie”

quand la nuit est au point de s’épanouir

peu avant le printemps

et rarement quelqu’un passe

sur Paris se blottit cette couleur de pleur qui nous défait les édifices et nous laisse la Seine sous un faix de reflets

en un coin de pont je contemple le silence illimité d’une enfant frêle

et je vis de sa maladie

et comme emportés nous sommes restés

quand    la nuit    est au point    de s’épanouir

peu avant        le printemps

et rarement        quelqu’un    passe

sur Paris        se blottit    cette couleur        de pleur        qui nous défait    les édifices        et nous laisse        la Seine        sous un faix    de reflets

en un coin        de pont        je contemple    le silence    illimité        d’une enfant        frêle

et je vis    de sa maladie

et        comme emportés        nous sommes restés

italiano nel Porto sepolto 1916, « Nostalgia ». la traduzione riduce e va fortemente verso la scrittura definitiva, in italiano, cioè come sarà fin dall’ed. del Porto sepolto del 1923 (è assente dall’Allegria di Naufragi del 1919); ecco le tre versioni:

Quando                    Quando                Quando
la notte è a svanire            la notte è a svanire        la notte è a svanire   
poco prima di primavera            poco prima di primavera    poco prima di primavera
e di rado                    e di rado            e di rado
qualcuno passa                qualcuno passa            qualcuno passa
e ingombra
su Parigi s’addensa            su Parigi s’addensa        Su Parigi s’addensa
quell’oscuro colore            un oscuro colore        un oscuro colore
di pianto                    di pianto            di pianto
che ci disfa gli edifizi
e ci dà
lo specchio
di una Senna accidiosa
con quel suo
indosso
persistente fastidio
di riflessi di lumi

in un canto                in un canto            In un canto
di ponte                    di ponte                di ponte
contemplo                contemplo            contemplo
l’illimitato silenzio            l’illimitato silenzio        l’illimitato silenzio
di una bimba                di una bimba            di una ragazza
tenue e opaca                tenue                tenue
come un fiore d’alpe
nato dal cuore
di un mughetto
e dal sorriso
di una tepida salma
di canerino
in un meriggio
di deserto
e le nostre                e le nostre            Le nostre
malattie                    malattie                malattie
si fondono                si fondono

e come portati via                e come portati via        E come portati via
si rimane                    si rimane            si rimane

Ossola cita qui opportunamente Baudelaire: « Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle » ; « des chats passaient furtivement / sur Paris dormant ruisselait / une note plaintive »
ma tutta sua rimane la chiusa !

13 “Horizon”

14 “De l’aube et nocturne”

paisible étendue

succession d’îles dépeuplées

silence mélodieux

étouffant troupeau de prunelles fourmillant une ondulée lucidité

paisible        étendue

succession        d’îles dépeuplées

silence mélodieux

étouffant        troupeau    de prunelles    fourmillant    une ondulée    lucidité


italiano : « Mattutino e notturno » nelle Poesie disperse)

Placida
vastità

Avvicendarsi
di isole
spopolate

Melodioso
silenzio

Afa
di una folla
dannata
di pupille
formicolanti
ondulate
lucidità
di malie


15 « Fin mars »

16 « Nuit d’été »

17 « Eblouissement »
parlare di « mes yeux », dalla prima alla seconda versione francese !

18 « Conclusion »

une montagne de ténèbres sépare le temps d’avant du temps d’après

aussitôt qu’un de mes instants s’est écoulé j’en suis éloigné de mille et mille ans

partout me guette un réveil de regrets d’ancêtres

une montagne        de ténèbres        sépare        le temps d’avant    du temps d’après

aussitôt    qu’un de mes instants    s’est écoulé        j’en suis éloigné    de mille et mille ans

partout    me guette        un réveil    de regrets    d’ancêtres

italiano “Risvegli” (1° strofa)

Ogni mio momento
io l’ho vissuto
un’altra volta
in un’epoca fonda
fuori di me

Sono lontano colla mia malinconia
dietro a quell’altre vite perse

sposta continuamente le frontiere del verso
come funziona il suo verso: col Sentimento del tempo la riscoperta dell’endecasillabo, metro naturale alla lingua – e in un certo senso ha ragione – …

leggere e analizzare: “Canzone” (La Terra Promessa) e “Monologhetto” (Un Grido e Paesaggi)

sue traduzioni: in quanto traduzioni, e in quanto testi francesi

2. P-L-M, sotto : 1914-1919
Paris-Lyon-Méditerranée
suoi testi scritti direttamente in francese
per Perfections du noir: nota di Ungaretti: “Durante la guerra, sostando in un castello sventrato nei pressi di Epernay, raccolsi un manuale seicentesco, nel quale la Corporazione dei tintori dava ai suoi membri istruzioni rigorose affinché la tintura delle stoffe risultasse sempre pienamente soddisfacente. Uno dei capitoli si intitolava Perfections du noir”.
1942, a De Robertis: “Il solo mio tentativo di parole in libertà fu fatto da me in quel periodo: Perfections du noir: ma sull’esempio del tentativo mallarmeano, sebben con spirito diversissimo. Non fu cosa che mi persuase mai, e non me ne glorio affatto. Le immagini sono profondamente mie.”
“Perfection du Noir”: “lunga, splendida e misteriosa poesia” (Bigongiari). P.B.: Reverdy più che Breton
“Roman Cinéma” è del maggio 1914, prima poesia in francese
tradizione ottocentesca e novecentesca francese
influenza di questi testi sui suoi testi italiani contemporanei e futuri

IV. Teoria della traduzione
traduttologia. Mattioli, Steiner, Meschonnic
La Bibbia. Storia delle traduzioni in greco, latino, lingue germaniche e romanze
Analisi di alcuni passi in ebraico, greco, latino, inglese, tedesco, nederlandese, francese, italiano

V. Jaccottet traduttore di Ungaretti
e altri

VI. Jaccottet tradotto in italiano
innanzitutto da Fabio Pusterla
analisi della poesia ispirata a “Recueillement” di Baudelaire