NUOVI PERCORSI DELL'IDENTITA' E NUOVE FORME DI PSICOPATOLOGIA
Anno accademico e docente
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- English course description
- Anno accademico
- 2022/2023
- Docente
- DOMENICO MARCOLINI
- Crediti formativi
- 6
- Periodo didattico
- Secondo Semestre
- SSD
- MED/48
Obiettivi formativi
- Possedere una efficace concettualizzazione relativa alle più diffuse forme del disagio sociale e individuale, al fine di favorire lo sviluppo di un contenitore psichico ed emotivo capace di dare maggiore accoglienza e comprensione alla sofferenza portata dai nuovi pazienti. Poter inserire tale comprensione in un processo vivo e dinamico, dove la soggettività di questi ultimi possa trovare riconoscimento, spazio, trattabilità e quindi affermazione.
Introiezione esperienziale ed emotiva di alcuni concetti generali di riferimento applicabili nei variati campi d’azione del lavoro educativo. Prerequisiti
- Nessuno
Contenuti del corso
- “Le teorie psico-sociali relative alle espressioni sintomatiche del moderno disagio della civiltà”
Crisi d’ansia e di panico, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze patologiche, il virtuale come altrove rassicurante per evitare il temuto incontro con l’altro e con il proprio mondo emozionale, le sofferenze d’area borderline e le nuove marginalità sociali. Un quadro delle più importanti teorizzazioni relative alla natura, eziologia e cura di tali manifestazioni, in un riassuntivo incontro con quegli autori che hanno significativamente affrontato il tema relativo all’attuale disagio sociale dal punto di vista educativo, psicologico ed etnoculturale.
“Il meccanismo d’azione nelle relazioni d’aiuto”
La ricerca dei fattori accrescitivi, attivati dall’asimmetria che pur con diverse specificità caratterizza tutte le relazioni d’aiuto, relazioni educative comprese, ed orientati a promuovere nell’altro una maggiore valorizzazione delle risorse personali, una migliore competenza di sé ed una più adeguata integrazione personale e sociale.
“Il ruolo educativo quale esperienza relazionale accrescitiva”
A fronte dell’impoverimento dei contenitori familiari e civili di formazione ed individuazione soggettiva l’educatore professionale quale accompagnatore partecipe e competente in una percorso volto a restituire la soggettività negata, che potrà via via prevedere varie tappe quali: * rappresentare un contenitore per l’ansia e l’angoscia * essere da polo di riferimento e barriera difensiva * fungere da esperienza emozionale correttiva * rendersi donatore di parti vive * servire da difesa contro l’isolamento e l’emarginazione.
“L’educatore nella cura residenziale”
Il ruolo dell’Educatore professionale con particolare riferimento alle situazioni che prevedono una totale condivisione della quotidianità con il paziente, laddove l’educatore è costantemente e pienamente in gioco con tutta la sua persona, in una intensità relazionale ed emozionale che non ha uguali in altri ambiti di cura.
“La supervisione quale manutenzione del corpo emotivo dell’educatore”
Una giornata sarà riservata ad una gruppale esperienza di supervisione a partire da una o due concreta esperienze di tirocinio.
“L'interesse verso quest'argomento si è concretizzato in me grazie ad un' esperienza di supervisione affrontata durante l'ultima giornata del corso tenuto dal dott. Marcolini.
In quell'occasione mi sono messa alla prova portando personalmente un caso incontrato nel corso dell'ultimo tirocinio.
Quest'esperienza mi ha permesso di raggiungere la consapevolezza di quanto sia utile e necessaria la supervisione per l'educatore professionale, e in generale per chi svolge una professione d'aiuto.
Durante tale supervisione il gioco di rimandi attivato dalla dialettica gruppale grazie ad un clima accogliente e privo di giudizio, unitamente alla rassicurante conduzione del supervisore, hanno creato il presupposto utile a far emergere il mio personale vissuto relativo al caso che portavo. Il lavoro così innescato mi ha portato, anche nei giorni seguenti, ad interrogarmi ulteriormente su quale fosse il nodo che mi aveva portato ad una situazione di intoppo, non permettendomi di procedere verso la direzione da me auspicata ed esplicitata anche nel progetto educativo individualizzato
(Introduzione alla tesi “La supervisione dell'educatore professionale” Corso di Laurea in Educazione Professionale, Rovereto AA 2015-16) Metodi didattici
- Lezione fontale; studio dei casi clinici; confronto interattivo sulle esperienze di tirocinio; utilizzo di documenti personali quali resoconti relativi alla mia esperienza professionale; uso di materiali, cartacei e audiovisivi, proposti dal docente e tratti dalla saggistica e dall’attualità della ricerca in ambito educativo.
Modalità di verifica dell'apprendimento
- Gli esami di valutazione saranno esami orali. Per ciascun esame è prevista una durata media di 20-30 minuti e verterà sui temi affrontati a lezione e sul contenuto dei testi indicati nel programma del corso.
I criteri qualitativi considerati per la valutazione saranno:
- capacità di collegamento tra i materiali cartacei e audiovisivi proposti dal docente e le lezioni in aula
- maturità nel collocare i contenuti, i problemi e le tematiche affrontate nel corso delle lezioni nel contesto professionale con particolare riferimento a quanto esperito nella pratica del tirocinio
- capacità di rielaborare in modo personale e critico le conoscenze acquisite
- chiarezza espositiva ed utilizzo di terminologia appropriata. Testi di riferimento
- S. Erba, “Un pensiero fondate le relazioni d’aiuto”, Il Ruolo Terapeutico n° 97, 2004
A. Ferruta, “Un lavoro terapeutico”, F. Angeli, 2000
D. Marcolini, “La supervisione fra piacere e mestiere”, Il Ruolo Terapeutico n° 115, 2010
M. Recalcati, “Elogio del fallimento. Conversazioni su anoressia e disagio della giovinezza.” Erikson, 2011