Giardini e ambienti
Arboreto
L’arboreto è diviso in otto aree, ognuna con una propria fisionomia e specie caratteristiche. L’area Ovest accoglie, in prevalenza, latifoglie, ossia alberi caratterizzati da foglie a lamina espansa, fiori per lo più unisessuali, infiorescenze ad amento e impollinazione generalmente anemofila. L’area Nord accoglie alberi e arbusti officinali o velenosi: Gymnocladus dioicus (albero del caffè del Kentucky) produce baccelli che i primi coloni americani usavano come surrogato del caffè; Toxicodendron radicans (sommaco velenoso) possiede una linfa velenosa fortemente irritante per la pelle. L’area Est ospita alberi e arbusti originari dell’Estremo Oriente. Le specie più interessanti sono Dospyros kaki (kaki), Eriobotrya japonica (nespolo del Giappone) e Osmanthus fragrans (osmanto odoroso), un arbusto sempreverde che in autunno produce fiori il cui dolce profumo si avverte a molti metri di distanza. L’area Sud accoglie alberi e arbusti che manifestano il loro aspetto migliore nei periodi freddi: Chimonanthus praecox (calicanto invernale) produce fiori gialli profumatissimi che sbocciano tra dicembre e gennaio; Jasminum nudiflorum (gelsomino di San Giuseppe) produce vistosi fiori gialli alla fine dell’inverno. L’area Nord-Ovest è organizzata come un piccolo giardino all’inglese dell’Ottocento dove si coltivano piante esotiche (soprattutto dell’Asia orientale), siepi irregolari, rose, ortensie e piante rampicanti. L’albero al centro è il mirabolano di Pissard, un pruno dalle foglie di colore rosso-violaceo e fiori rosa. L’area Sud-Ovest è organizzata in chiave sistematica: le specie qui coltivate sono tutte Angiosperme e ognuna di esse rappresenta un gruppo filogenetico della classificazione APG, passando dalle Magnoliidae (più primitive) alle Asteridae (più evolute). A eccezione di due aceri europei coltivati in Orto da oltre 50 anni (e ovviamente non trasferibili), tutte le specie dell’area Sud-Est sono originarie dell’Asia orientale. La specie più notevole è Koelreuteria bipinnata (originaria della Cina), meglio nota come “albero della pioggia dorata”. L’area Nord-Est dell’arboreto è occupato da alberi, arbusti e piante erbacee con proprietà medicinali. Il settore ospita un centinaio di specie ed è suddiviso in aree più piccole delimitate da file di pietre. In ogni area sono coltivate specie con proprietà terapeutiche equivalenti o simili.
Piante di montagna
Gli ambienti montani (in particolare quelli di alta montagna) sono popolati in massima parte da arbusti nani, piante a cuscino, piante cespitose, praterie di graminacee, bulbose e piante annuali. Nelle zone più aride si trovano spesso anche specie succulente (come Sedum e Sempervivum). Il settore è diviso in due roccere: quella di sinistra ospita specie europee, quella di destra ospita specie extra-europee.
Piante igrofile
Le piante che crescono nelle zone paludose di acqua dolce o lungo le sponde di fiumi, laghi e stagni, ovvero nei terreni freschi e umidi saltuariamente sommersi, sono dette “piante igrofile”. Possono essere arboree, arbustive o erbacee. In questo settore, occupato da vasche di diversa dimensione, sono coltivate solo piante igrofile erbacee.
Piante del litorale adriatico
Fra gli scopi più importanti di un Orto Botanico vi è la salvaguardia delle specie a rischio di estinzione. Nel territorio ferrarese le piante più minacciate si trovano negli ambienti costieri: dune sabbiose, zone umide litoranee, ecc. In questo settore sono coltivate piante del litorale adriatico: orchidee, piante igrofile e specie delle dune sabbiose.
Piante sciafile
La fonte primaria di energia per le piante è la luce solare. In merito alla luce le piante hanno esigenze molto diverse: le specie “eliofile” amano la forte illuminazione, mentre quelle “sciafile” prediligono ambienti debolmente illuminati. Le piante collocate in questo settore possono essere coltivate negli angoli ombrosi dei giardini.
Piante rampicanti
Pur mantenendo le radici ancorate al suolo, le piante rampicanti producono fusti lunghi e sottili, spesso molto ramificati, in grado di arrampicarsi lungo tutori verticali e di fissarsi al sostegno in vari modi. Le rampicanti coltivate nell’Orto Botanico di Ferarra sono collocate in vari punti del giardino.
Roseto
Le numerosissime varietà di rose che oggi si coltivano sono distinte in “rose antiche” e “rose moderne” (le rose antiche sono cultivar prodotte prima del 1867). Il roseto dell’Orto Botanico è diviso in tre zone: a sinistra rose botaniche (specie selvatiche), al centro rose antiche, a destra rose moderne.
Piante mediterranee
Le regioni mediterranee sono caratterizzate da forte irraggiamento solare, siccità estiva e presenza di venti forti e frequenti. In queste zone la vegetazione è costituita, in prevalenza, da sclerofille legnose e da piante erbacee eliofile e xerofile. Gli agrumi (piante di origine orientale) sono oggi molto coltivate e parte integrante del paesaggio.
Piante acquatiche
Le piante acquatiche si possono dividere in due grandi gruppi: “idrofite” ed “elofite”. Le prime sono completamente sommerse oppure galleggianti e crescono, in genere, dove l’acqua è più profonda. Le elofite vivono lungo le sponde, dove l’acqua è relativamente bassa. L’Orto Botanico di Ferrara ospita molte piante acquatiche collocate in diverse vasche. In una delle vasche sono collocate le piante acquatiche che crescono (o crescevano un tempo) nelle zone umide della Pianura Padana. Molte di esse sono a rischio di estinzione. La specie più interessante, scelta come simbolo e logo dell’Orto Botanico di Ferrara, è la ninfea bianca (Nymphaea alba).
Prato naturale
Il settore è un prato “eco-compatibile” realizzato con sola flora autoctona (o naturalizzata) e con il minimo impiego di interventi colturali. Il prato è ombreggiato per buona parte della giornata e ha una vegetazione moderatamente sciafila. In mezzo all’erba sono nate e cresciute (in modo autonomo) alcune orchidee selvatiche.